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I cds delle banche italiane dicono #matteostaisereno. Ma l'amico Serra salverà MPS - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato
Non so – e mi auguro per voi di no – se avete ascoltato il discorso di Matteo Renzi al Senato prima dell’ultimo voto sulla riforma costituzionale. Da Oscar. Ha detto che la storia parlerà di questa giornata, che bisogna contrapporre sorriso ed entusiasmo al catastrofismo, ha rivendicato la sua educazione negli scout, ha citato autori che gli speechwriters gli hanno inserito nel testo ma che lui pensava fossero centromediani metodisti inglesi o tedeschi. Ma, soprattutto, ha ribadito che se perderà il referendum del prossimo autunno sulla riforma, riterrà chiusa la sua carriera politica. Sicuro Matteo di arrivarci alla consultazione popolare, politicamente intendo? Perché questa tabella
ci mostra i credit default swaps delle banche con valutazione sopra i 100 punti in base alla banda di Bollinger e chi c’è nelle prime quattro posizioni? Unicredit, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi e Mediobanca. Poi un breve intervallo al quinto posto con la sanissima Deutsche Bank ed ecco tornare il tricolore con Banco Popolare. Certo, Morgan Stanley e Citigroup stanno messe peggio ma chi pensate che avrà maggior margine di azione emergenziale in caso di guai seri, la Bce spaccata in 40 fronti che si fanno la guerra gli uni con gli altri o la Fed? E questo grafico
pare mettere in prospettiva perfettamente la situazione? Matteo, stai sereno e non preoccuparti del referendum sulla riforma costituzionale. Con l’arrivo dei primi caldi, le priorità saranno altre e tu, sicuramente, avrai di fronte a te una carriera da grande conferenziere come Schroeder e Blair, ne sono certo. Oppure in un’azienda di papà.
Ma tranquilli, siccome l’amicizia per il nostro premier è tutto, ecco che da Davos il finanziere Davide Serra, capo del fondo Algebris e immancabile presenza alla Leopolda, si traveste da “cavaliere bianco” e si lancia in soccorso di Monte dei Paschi. “Per la prima volta sto guardando e iniziando a investire sul debito di MPS, sui subordinati e sul debito senior”, ha dichiarato Serra, aggiungendo che “d’altra parte, dopo tutti gli aumenti di capitale che ha fatto, la banca è solida, questo lo dice la Bce”. Infatti sul mercato va a ruba.
Delle due l’una. O Serra sta tentando una missione suicida di facciata in aiuto dell’amico oppure sa qualcosa in anticipo magari, visto che ieri il bond subordinato MPS settembre 2020, cedola 5,6%, cedeva altre 10 figure, scendendo al prezzo di 51,50 con un rendimento ormai al 24%. Solo a inizio gennaio rendeva il 7,5%. Comunque vada, sarà un successo. Forse.
Sono Mauro Bottarelli, Seguimi su Twitter! Follow @maurobottarelli
Non so – e mi auguro per voi di no – se avete ascoltato il discorso di Matteo Renzi al Senato prima dell’ultimo voto sulla riforma costituzionale. Da Oscar. Ha detto che la storia parlerà di questa giornata, che bisogna contrapporre sorriso ed entusiasmo al catastrofismo, ha rivendicato la sua educazione negli scout, ha citato autori che gli speechwriters gli hanno inserito nel testo ma che lui pensava fossero centromediani metodisti inglesi o tedeschi. Ma, soprattutto, ha ribadito che se perderà il referendum del prossimo autunno sulla riforma, riterrà chiusa la sua carriera politica. Sicuro Matteo di arrivarci alla consultazione popolare, politicamente intendo? Perché questa tabella
ci mostra i credit default swaps delle banche con valutazione sopra i 100 punti in base alla banda di Bollinger e chi c’è nelle prime quattro posizioni? Unicredit, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi e Mediobanca. Poi un breve intervallo al quinto posto con la sanissima Deutsche Bank ed ecco tornare il tricolore con Banco Popolare. Certo, Morgan Stanley e Citigroup stanno messe peggio ma chi pensate che avrà maggior margine di azione emergenziale in caso di guai seri, la Bce spaccata in 40 fronti che si fanno la guerra gli uni con gli altri o la Fed? E questo grafico
pare mettere in prospettiva perfettamente la situazione? Matteo, stai sereno e non preoccuparti del referendum sulla riforma costituzionale. Con l’arrivo dei primi caldi, le priorità saranno altre e tu, sicuramente, avrai di fronte a te una carriera da grande conferenziere come Schroeder e Blair, ne sono certo. Oppure in un’azienda di papà.
Ma tranquilli, siccome l’amicizia per il nostro premier è tutto, ecco che da Davos il finanziere Davide Serra, capo del fondo Algebris e immancabile presenza alla Leopolda, si traveste da “cavaliere bianco” e si lancia in soccorso di Monte dei Paschi. “Per la prima volta sto guardando e iniziando a investire sul debito di MPS, sui subordinati e sul debito senior”, ha dichiarato Serra, aggiungendo che “d’altra parte, dopo tutti gli aumenti di capitale che ha fatto, la banca è solida, questo lo dice la Bce”. Infatti sul mercato va a ruba.
Delle due l’una. O Serra sta tentando una missione suicida di facciata in aiuto dell’amico oppure sa qualcosa in anticipo magari, visto che ieri il bond subordinato MPS settembre 2020, cedola 5,6%, cedeva altre 10 figure, scendendo al prezzo di 51,50 con un rendimento ormai al 24%. Solo a inizio gennaio rendeva il 7,5%. Comunque vada, sarà un successo. Forse.
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