Strategie, investimenti e Fondi Alternativi

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FinanciaLounge
29 luglio 2015

Investimenti alternativi, la differenza tra asset class e strategie

Sempre più spesso capita di leggere negli articoli di finanza personale di investimenti alternativi. Ma cosa si intende con questo termine? E perché è davvero importante comprenderne le caratteristiche per riuscire a migliorare il rapporto / rischio rendimento del proprio portafoglio finanziario? Cerchiamo di rispondere a questi interrogativi. Rientrano nella tipologia dei cosiddetti investimenti alternativi tutti quegli strumenti (fondi, sicav, Etp e gestioni patrimoniali) che non siano indirizzati ad azioni, obbligazioni e strumenti di liquidità. Occorre poi distinguere tra asset class alternative e strategie alternative.

Le singole asset class alternative comprendono, per esempio, le materie prime, gli investimenti immobiliari diretti e indiretti (come, ad esempio, i Reits americani), gli strumenti specializzati sulle infrastrutture, le emissioni obbligazionarie strutturate, e le master limited partnerships (MLP, speciali aziende USA limitate dalle leggi statunitensi per lo più all’uso delle risorse naturali, come petrolio, gas naturale o dei trasporti). Si tratta di investimenti «non tradizionali» che consentono di ampliare la gamma di diversificazione del portafoglio in modo da aumentare le fonti di reddito e di alpha.

Le strategie alternative, invece, sono approcci di portafoglio che permettono di sfruttare inefficienze dei mercati e particolari expertise dei gestori. Tra le strategie alternative figurano, per esempio, l’Equity long / short che permette di puntare, contemporaneamente, al rialzo (long) sui titoli ritenuti sottovalutati e al ribasso (short) su quelli considerati invece sopravvalutati.

La strategia global macro, invece, studia le tendenze macro economiche per individuare i segmenti di mercato, e i settori che potrebbero beneficiarne mentre la Event driven consente di prendere posizione sui titoli oggetto di operazioni di finanza straordinaria (M&A). I gestori che invece adottano la strategia market neutral tendono a massimizzare la loro capacità di individuare i migliori titoli sul mercato o su un settore investendo al ribasso (short) sull’indice di mercato o di settore. Si tratta di strategie, di cui queste appena descritte sono soltanto alcuni esempi, che richiedono un expertise di elevato standing qualitativo (non a caso i team di gestione sono spesso costituiti da ex gestori di hedge fund) e che consentono di migliorare il profilo di rischio / rendimento del portafoglio nel medio lungo periodo.

Uno studio effettuato da una società di gestione di fondi Ucits alternativi (prodotti che adottano strategie di tipo hedge in fondi autorizzati al pubblico retail), ha messo a confronto i rendimenti di un portafoglio tradizionale (60% obbligazioni e 40% azioni) e uno con strategie alternative (50% obbligazioni, 25% azioni e 25% Ucits alternativi, i prodotti del risparmio gestito che replicano le strategie hedge) tra il dicembre 2001 e il maggio 2015: mentre il primo ha reso il 4,23% medio su base annua, con una volatilità del 5,23%, il secondo ha fruttato il 4,44% all’anno con una volatilità del 4,09%.


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La top ten dei fondi alternativi più redditizi nel semestre 2015
 
Maddalena Liccione | 17 settembre del 2014 - 07:00 hrs.

In una fase di mercato come quella attuale, attraversata da una forte volatilità e in cui l'azionario presenta numerose incertezze mentre sull'obbligazionario pesa l'incognita del futuro rialzo dei tassi di interesse, "i fondi UCITS alternativi potrebbero essere una buona soluzione di portafoglio" spiegava in una recente intervista Daniele Vadori, responsabile investimenti azionari di Finint. "Il punto di forza è la dinamicità delle loro strategie: Long Short Equity, Fixed Income arbitrage e Absolute Return, sottolinea l'esperto, "che garantiscono generazione di alpha con investimenti di medio/lungo periodo a bassa volatilità. A quota 130 miliardi di euro, questi fondi sono quelli che stanno traendo maggiore vantaggio dall'attuale situazione economica europea".

Si tratta di prodotti che coniugano alcuni dei vantaggi degli hedge fund con il regolamento europeo sulla trasparenza, la liquidità e la leva finanziaria (le Direttive UCITS, appunto) e offrono una soglia di investimento adatta anche al mercato retail. Per Massimo Morchio, CEO di Alkimis SGR, i fondi UCITS alternativi rappresentano un’alternativa al reddito fisso e un veicolo di diversificazione. I fondi Alkimis Capital UCITS hanno come obiettivo finale il ritorno assoluto senza subire passivamente le oscillazione del mercato. Investono (acquisto e vendita “short”) nei mercati azionari internazionali e la strategia adottata, con posizioni lunghe e corte, consente di limitare l’effetto delle fluttuazioni dei mercati azionari, estraendo l’alpha dall’andamento relativo delle posizioni long/short.

A riprovo di ciò il fatto che ad agosto, il fondo Alkimis UCITS ha fatto segnare un leggero incremento, nonostante i mercati azionari abbiano esibito una marcata volatilità per le note tensioni geopolitiche. Seondo quanto fa sapere l'entità, I contributi positivi sono venuti dagli short di Nokian Renkaat, Sainsbury, William Demant e Raffaisen (con performance negative tra il 5 e il 10% nel mese) e dai long di GAP, Heineken, KMI, Invesco, Credem, con performance oltre il 10%. Nel mese è stata acquistata American Express, eccessivamente penalizzata dalla correzione estiva, Commerzbank, in cui la ristrutturazione in corso dovrebbe portare a ridurre il grande sconto di valutazione sulle altre banche europee, e Finmeccanica, in cui il cambio di management rafforza l’ipotesi di ristrutturazione radicale della società.

La esposizione netta del fondo è del 30% su una esposizione gross del 140%.
La put sullo S&P 500, prudentemente comperata nel mese di luglio, ridurrebbe automaticamente l’esposizione netta di altri 5 punti percentuali circa in caso di discesa.
Il fondo presenta, ormai da metà giugno, una leggera esposizione al dollaro, del 6%.

Tra le società di gestione italiane con maggior offerta di questo tipo di prodotti troviamo Hedge Invest SGR che ritiene che "l'introduzione di una quota di fondi alternativi all'interno di un portafoglio tradizionale consente di perseguire alcuni importanti vantaggi quali la riduzione della volatilità delle performance attese; il contenimento del massimo drawdown e il miglioramento della redditività nel medio periodo". La società conta su una gamma di quattro fondi UCITS, un fondo di fondi e tre fondi single manager.

Anche per Kairos Partners SGR, società leader nel settore degli investimenti alternativi, questi prodotti consentono di ottenere una performance assoluta attraverso la rigorosa selezione delle migliori opportunità di investimento (stock picking/fund picking), mantenere una bassa correlazione con le classi di attività tradizionali e mantenere una volatilità contenuta indipendentemente dal direzionamento dei mercati

Fondi UCITS alternativi, i migliori interpreti dell'attuale situazione economica europea



Prodotti alternativi, meno direzionali e più guidati dalla generazione di alpha



Alkimis, strategie di absolute return


Alkimis Capital Ucits Acc|IT0004550882


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Una classificazione per gli alternativi | Morningstar



Sara Silano 24/09/2015 | 09:09

Se si guardano i dati relativi al patrimonio, i fondi alternativi sono una piccola realtà in Europa. Ma i tassi di crescita, mostrano che il fenomeno è in espansione. Le masse sono di circa 313 miliardi di euro (a fine luglio 2015), ma l’organic growth da inizio anno è del 21,08%, la più elevata tra le diverse tipologie Morningstar (vedi tabella).

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La dinamicità di questo segmento dell’industria del risparmio gestito è testimoniata anche dai debutti. Solo nel 2015, in Europa, sono state lanciate 1.145 classi, che hanno portato il numero totale a 7.152 (circa 1.730 fondi). In Italia, le classi attive sono 2.267 su un totale di 27.840.
Un successo multistrategy
Tra le categorie, il primato della raccolta a livello europeo va agli Alternativi-Multistrategy, seguiti con distacco dai Market neutral equity e Long/short debt. In termini di patrimonio netto, i protagonisti sono sostanzialmente gli stessi, con l’eccezione di una presenza più forte delle strategie long/short (sia sull’azionario che sull’obbligazionario).

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- See more at: I multistrategy si fanno strada in Europa | Morningstar
 
il comparto Nordea 1 – Stable Equity Long/Short Fund - Euro Hedged è in hard closure dal 27 aprile 2016.

Al fine di consentire al gestore degli investimenti di continuare a gestire in maniera efficace il SELSF e di
permettere agli attuali azionisti del fondo di continuare a beneficiare delle sue performance, il Consiglio di
Amministrazione della Nordea 1, SICAV (la "Società") ha deciso di chiudere totalmente il SELSF alle
sottoscrizioni con effetto a decorrere dal 27 aprile 2016 e per un periodo di tempo indeterminato (la "Hard
Closure"). Ciò significa che, a partire dal 27 aprile 2016, le richieste di sottoscrizione e di conversione in
azioni del SELSF avanzate da qualsivoglia investitore non saranno accettate

Quotazioni e rendimenti | Nordea


Anche Schroder ISF European Alpha Absolute Return A non è più sottoscrivibile.
Il Consiglio di Amministrazione di Schroder ISF ha deliberato di procedere alla chiusura dell’offerta (“Hard closure”) del comparto Schroder ISF European Alpha Absolute Return (“Comparto”) a sottoscrizioni e conversioni in entrata nel Fondo a far data dal 1 Marzo 2016 (data di efficacia)
 

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