mastbell ha scritto:
Sottostante Volume % Call % Put Put/Call Ratio
S&P/Mib 11.682 47% 53% 1,12
Le 5 Serie di Opzioni S&P/Mib più Attive
Sottostante Call/Put Scadenza Strike Volume
S&P/Mib Call gennaio 2007 42.000 1.194
S&P/Mib Put gennaio 2007 41.500 906
S&P/Mib Put gennaio 2007 42.000 717
S&P/Mib Put gennaio 2007 41.000 625
S&P/Mib Call gennaio 2007 42.500 604
nonostante, la settimana prox ci sono le scadenze
non mi sembra che si salirà moltissimo od almeno così
pensano gli opzionisti.
diamo anche uno sguardo a daolio che nonostante in questo periodo
non ci prende molto perchè è un pò ribassista.
è cmq da seguire perchè molto bravo ed oculato.
12/01/2007 Commento mercato opzioni (D.Daolio)
COMMENTO AL MERCATO DELLE OPZIONI ( IDEM ): VENERDI' 12 GENNAIO PREVISIONI PER L'INDICE SPMIB40
L'indice s&pmib40 ha lambito in settimana l'area 41400, che funge da supporto, e con un colpo di reni nella seduta di ieri si è prontamente riportato in zona 42000. La violazione ribassista dell'area 41400 avrebbe significato l'uscita dell'indice dal canale di regressione che ne contiene i movimenti dalla metà dello scorso luglio, quando il rialzo in corso ha avuto inizio. L'indice invece ha "sentito" il supporto , ed è rimbalzato vigorosamente. Graficamente dunque nulla è mutato, rispetto ad una settimana fa, e la tendenza di fondo è ancora rialzista. Tuttavia non sono neppure mutati i fattori tecnici che ci avevano spinto a formulare qualche impressione negativa sul quadro tecnico generale. La forte variazione dell'open interest, avvenuta alla scadenza di dicembre,( sopratutto per quanto riguarda la riduzione dell'o.i. sulle opzioni put ), sembra confermata, anche se nelle sedute più recenti abbiamo notato la costituzione di nuove posizioni ( sulle put ), che hanno fatto leggermente calare il differenziale di open interest. La situazione degli oscillatori classici rimane in divergenza, rispetto all'andamento delle quotazioni. I segnali tecnici cui facciaomo riferimento potrebbero essere anticipatori di una inversione della tendenza rialzista, che potrebbe svilupparsi con una correzione, o con una prolungata fase laterale. Ovviamente, data la dimensione temporale del trend in atto, la eventuale fase di inversione, se ci sarà, richiederà tempo, e sopratutto non escluderà la possibilità che i prezzi facciano segnare nuovi massimi. Rimaniamo comunque dell'idea che per il prossimo futuro il range di oscillazione per il nostro indice potrebbe essere compreso tra l'area 42000/42500 e l'areaa 40000/40500, il che significa che ci attendiamo un potenziale di upside molto inferiore a quello di downside. In area 42000/42500 esiste una forte zona di resistenza tecnica, e riteniamo che l'indice non abbia attualmente la forza di superarla di slancio, considerato anche che è reduce da un rialzo praticamente ininterrotto dal luglio scorso. (scrivi a:
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VOLATILITA'
VOLATILITA' IMPLICITA ( OPZIONI INDICE MIBO30) =
GENNAIO CALL ATM= 9.5% PUT ATM=10.2% CALL OTM=9.0% PUT OTM=11.96%
GIUGNO CALL ATM= 12.5% PUT ATM=13.6% CALL OTM=11.7% PUT OTM=14.7%
VOLATILITA' STATISTICA ( INDICE S&PMIB, 21 GG) = 10.06%
La volatilità statistica dell'indice è poco variata da ormai un mese e mezzo: il grafico dell'andamento di questo indicatore è praticamente piatto, attorno al valore del 10%. L'andamento di questo indicatore riflette la regolarità dello sviluppo della tendenza rialzista in corso, che segue fedelmente una retta di regressione con una inclinazione non marcata, e se ne scosta sempre in misura sempre molto limitata. I prezzi delle opzioni, di conseguenza, si muovono in un range limitato: durante le fasi di correzione la volatilità implicita aumenta leggermente, e nelle fasi di recupero dei prezzi delle azioni, essa diminuisce nuovamente. Attualmente, con l'indice in spmib in recupero, i prezzi delle opzioni risultano in lieve calo. Sulla scadenza di gennaio, alla quale manca solo una settimana, le quotazioni delle call mostrano una volatilità implicita inferiore al 10%, e quelle delle put sono appena al di sopra. Su giugno c'è una notevole stabilità, e oggi troviamo valori praticamente invariati rispetto ad una settimana fa. La situazione di stallo della volatilità potrebbe sbloccarsi nel 2007: a nostro avviso, oltre al fatto che l'indicatore è "mean reverting", e quindi dovrebbe lentamente tornare verso la media storica, dai minimi attuali, c'è da considerare che l'andamento degli utili aziendali, per le società quotate, nel 2007 potrebbe mostrare una maggiore variabilità, rispetto agli anni appena trascorsi, e per questa via indurre anche una maggiore volatilità nelle quotazioni dele azioni.. (scrivi a:
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OPEN INTEREST
O.I. CALL=70103 O.I. PUT=108246 DIFF(media a 7 gg)=-35731
Durante la settimana che si conclude oggi abbiamo osservato un ritorno di attività sulle opzioni put, che ha contribuito a far calare leggermente il differenziale di open interest, che era rimbalzato violentemente verso lo zero, dopo la scadenza di dicembre. Tuttavia il livello totale di open interest è ancora molto lontano dai livelli record di dicembre 2006, e il segnale tecnico scaturito alla scadenza di dicembre è ancora valido. I market makers che vendono le opzioni put, ad esempio agli investotori istituzionali che vogliono coprire i propri portafogli, si coprono a loro volta vendendo il sottostante, sia esso l'indice oppure una singola azione. Alla scadenza, quando le opzioni sono praticamente quasi certamente abbandonate, i market makers chiudono gli hedge ricomprando le azioni vendute, e facendo così salire le quotazioni. Questa potrebbe essere una delle spiegazioni del fenomeno che osserviamo ormai dall'inizio del 2006, per il quale a ridosso della scadenza delle opzioni il mercato azionario sale vistosamente. E' quanto sembra accadere anche questa volta. Sulla scadenza di gennaio il maggiore open interest totale si registra sulla base dalla 41000 alla 42000. Non escludiamo però che si possa assistere ad una veloce puntata verso 42500, prima di venerdì prossimo. (scrivi a:
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VOLUMI
CALL/PUT RATIO ( MEDIA A 8 GG ) =0.66
Solo nella settimana in corso i volumi sono tornati su livelli normali; le put hanno sopravanzato leggermente le call, e questo ha prodotto un nuovo calo del call/put ratio, che si è prontamente riportato sui minimi. Nella seduta di ieri, e anche in quella di oggi, abbiamo visto forti volumi sulle call 42000 e 42500. Riteniamo probabile che l'indice possa mantenersi nell'area 42000/42500, durante la prossima settimana. Il call/put ratio è calato su valori estremi, e questo in passato ha comportato spesso un ripiegamento dell'indice. La dinamica delle quotazioni potrebbe quindi vedere nuovi massimi marginali, la prossima settimana, e poi una lieve correzione, dopo la scadenza. (scrivi:
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scusa l'ardire
ma ...'A vit' è 'na brioche... 'ca crem' 'ca nutell' ca marmellata o vacant' ca
brioche... attuorn.
statt' bbuon