su Brescia capita spesso che

video

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=kHq1e7BAMGI&feature=mfu_in_order&list=UL]YouTube - What In The World Are They Spraying? (film sub ita) 1/12[/ame]
 
HAARP uguale TERREMOTI: bufala o verità?

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di
Roberto Quaglia - roberto.info.

I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie:
gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango.
George Orwell

Qualche giorno fa ho scritto un articolo sulla possibile relazione fra HAARP ed il terremoto in Giappone. Le reazioni suscitate dall’articolo sono per certi versi più interessanti del mio pezzo stesso.
L’articolo in questione si intitolava Siamo proprio sicuri che tutti questi terremoti e tsunami siano di origine naturale? il quale dopo essere stato ripreso da vari siti di controinformazione ha avuto un notevole successo di pubblico. Solo che su Comedonchisciotte è stato letto da oltre 16.000 persone in un paio di giorni, credo una sorta di record storico per un articolo di controinformazione Molti altri lettori ci sono stati su Megachip e presumibilmente su i molti blog che hanno clonato il pezzo. Perché così tanti lettori? E quali sono state le reazioni?
Molte reazioni positive, così come alcune reazioni isteriche, tramutatesi in invettive nelle zone commenti dei vari blog . L’aspetto più interessante sono proprio queste reazioni isteriche. Poiché nessuno obbliga nessuno a leggere ciò che ad uno non piace, è interessante chiedersi perché così tanta gente legga ciò che poi li fa andare su tutte le furie. Masochiscmo? No. Peggio. Tutto inizia a causa dell’inadempienza dei giornalisti.
In ogni una società che si dice democratica c’è una classe di persone che viene lautamente pagata per informare la comunità su ciò che di importante avvenga nel mondo. Si tratta dei giornalisti, che però sempre più spesso evitano accuratamente di occuparsi in modo onesto dei temi che più contano. Nell’ideologia democratica, un giornalismo libero ed onesto è considerato uno dei principali “indicatori” per giudicare la democraticità di una nazione. Hollywood ci ha raccontato in tutte le salse la favoletta che i giornalisti sono sempre a caccia di clamorosi scoop per vincere il premio Pulitzer. La seduzione del mito è dura a morire. Ma nella realtà dei fatti, quando un giornalista osa fare uno scoop di quelli veri, se gli va bene perde il posto – volete una lista di giornalisti americani ed europei che hanno perso il lavoro per avere insistito a parlare di cose di cui dovevano solo tacere? E se va davvero male, si perde anche di più del lavoro, come l’esempio dello scrittore-giornalista Hunter Thompson insegna, del cui caso ho già parlato ne Il Mito dell’11 Settembre (se volete potete provare a sbirciare nella versione su Google books alla ricerca dell’episodio). Discussi en passant di queste cose anche durante una presentazione a Torino del mio suddetto libro, assieme a Vattimo e Càndito, ed i curiosi possono guardarsi qui sotto il video della discussione.[1]

Presentazione libro "Il Mito dell'11 Settembre"... di robertoquaglia
L’inadempienza dei giornalisti è un problema grave e potenzialmente letale che affligge la nostra società contemporanea. In una società sana le funzioni necessarie sono tipicamente spartite fra gli individui, ognuno dei quali si specializza a fare qualcosa di cui ci sia bisogno.
Lo specialista del pane fa il pane e sfama gli altri, lo specialista delle malattie fa il medico e cura gli altri, lo specialista delle notizie fa il giornalista ed informa gli altri su ciò che succede. Uno dei motivi per cui la società sta in piedi è che la gente si fida che chiunque abbia una delega a fare qualcosa per tutti, poi la sappia anche fare e soprattutto la faccia. Quello che sta accadendo oggi nel mondo occidentale purtroppo è che coloro che hanno la delega ad informarci su ciò che avviene di importante per le nostre vite sono in realtà inadempienti. Sono profumatamente retribuiti per una mansione che svolgono solo per ciò che riguarda le notizie più triviali e meno significative. E sulle questioni veramente importanti, a partire dall’11 settembre e le numerose guerre da esso derivate – tacciono oppure mentono spudoratamente.
Quando Cossiga nel 2007 dichiarò al Corriere della Sera che l’11 Settembre fu un complotto interno, nessun giornalista di nessun altro giornale osò neppure alla lontana avvicinare Cossiga per approfondire uno scoop così esplosivo e ricco di implicazioni. E Cossiga era un ex presidente della Repubblica, mica robetta. Lo stesso giornalista che lo intervistò non osò approfondire. Magari chiedere: Presidente, è sicuro di ciò che sta dicendo? Ma sta scherzando? Ci può dire di più? Nulla. Riportò la dichiarazione senza commentare. Sfido chiunque a dire che ciò sia normale, in sintonia con l’ideologia democratica.
Questa condizione è potenzialmente molto destabilizzante. Soprattutto quando i nuovi media come Internet sono efficienti nel veicolare informazione non irrigimentata. Il risultato è una lenta (in realtà neppure tanto lenta) erosione della fiducia che la gente conserva nei confronti della categoria dei giornalisti cui la società ha delegato la responsabilità di informare. La percentuale di popolazione che non ha più nessuna fede in ciò che dicono giornali e telegiornali è ancora relativamente bassa, ma è in costante crescita. E la costante perdita di autorità da parte di chi tradizionalmente veicola l’informazione crea un vuoto di punti di riferimento. In una società normale il cittadino medio non dispone di ore ed ore da dedicare tutti i giorni alla ricerca e all’analisi di informazioni attendibili, una volta che si è incrinata la sua fiducia verso chi è pagato per fornirgli con regolarità quel servizio. Non ha tutto questo tempo, perché giustamente deve occuparsi del proprio lavoro, della famiglia, dell’amore, della buona cucina, delle vacanze e delle altre cose più importanti e gradevoli in una vita. Per mantenere una propria stabilità, la fede nella credibilità di chi gli fornisce le importazioni verrà quindi difesa fino allo stremo, spesso al costo di chiudere gli occhi anche di fronte all’evidenza. Ma da un certo momento in poi, fatalmente scatta il cambio di paradigma. Il velo dell’inganno (e soprattutto dell’autoinganno) si lacera definitivamente, e da quel momento sono guai. Alla ricerca ansiosa di nuovi punti di riferimento, il cittadino finirà spesso e facilmente preda di falsi profeti, che assieme alle nuove verità gli propineranno anche le nuove bugie.
Spesso questa è una vera e propria strategia di disinformazione, poiché il modo migliore di screditare una verità scomoda è di associarla a bufale idiote. Il proliferare di siti che allo stesso tempo denunciano i misfatti dell’11 settembre e ti raccontano quella dell’uva sulle ultime vivisezioni di alieni nell’Area 51 con tutta probabilità si spiega così. Una volta creata l’associazione assurda fra questi tipi di memi, questa rimane e si diffonde.
La società occidentale si trova quindi in piena crisi ontologica. I criteri in uso per distinguere il vero dal falso, ciò che è da ciò che non è, si stanno rapidamente disgregando.
Quanto detto sinora probabilmente spiega come mai così tante persone siano disposte a leggere il mio articolo su HAARP, anche quelli che mai avrebbero voluto leggerlo. Anche fra i cittadini più ortodossi, che ancora hanno fiducia nell’informazione del sistema, a livello più o meno inconscio esiste il seme del dubbio che ormai il giornalismo dei grandi mass media sia tutta una farsa. Altrimenti non avrebbero “perso tempo” a leggere un pezzo che per il loro modo di vedere le cose non aveva a priori alcuna possibilità di essere vero, dato che non ne aveva parlato il tiggì (o la propria testata giornalistica preferita). Ma il meme che i giornalisti siano inadempienti – ovvero traditori – è ormai nell’aria, e nessuno ne è più completamente immune. E questo peraltro spiega anche gli sconclusionati insulti che una piccola minoranza ha reputato di indirizzarmi dopo aver letto il pezzo. Si cerca di esorcizzare il rischio, di cui l’inconscio è conscio (mi si perdoni il gioco di parole), che quanto si sia letto abbia qualche fondamento nella realtà. Se a me si proponesse per la lettura un articolo sulla avvenuta invasione di rettiliani extraterresti, non credo proprio che lo leggerei, reputandolo a priori una perdita di tempo. Si leggono solo le cose che si presume possano servirci a qualcosa, che possano contenere informazione utile. Quando per caso ci capita lo stesso di leggere delle cagate, l’ultima cosa che si fa è perdere ulteriore tempo a commentarle poi per iscritto!
Quando però le cose che abbiamo lette turbano i nostri preconcetti, l’oblio semplice non è più un’opzione e ci si deve sobbarcare a riti scaramantici e sacrificali per eliminare il meme insidioso dalla nostra mente. E allora ci si appiglia a tutto, anche ad una virgola fuori posto, pur di annichilire nelle nostre menti il valore di una tesi scomoda ed il sospetto che in essa ci possa essere del vero. E’ una variazione della solita vecchia storia di chi vede pagliuzza negli occhi altrui perdendo di vista la trave che alloggia nel proprio.
Nel mio articolo su HAARP io essenzialmente esordivo con una domanda – presentavo dei dati – e chiudevo con un consiglio. La domanda esprimeva un dubbio lecito (come tutti i dubbi): Siamo proprio sicuri che tutti questi terremoti e tsunami siano di origine naturale? Il consiglio finale era: Che si mandi qualcuno a controllare HAARP così ci togliamo questo fastidioso dubbio. Per il resto, ho esposto un po’ di dati che sembrano delineare un pattern, rispondere ad uno schema. Ed ovviamente il mio tono era pregno del dubbio che ci sia qualcosa che non quadri.
Si sottolinei il fatto che nel mio articolo non enunciavo certezze, ma paventavo un dubbio. Ed è interessante (ed emblematico?) notare quanta aggressività generi in molte persone qualsiasi informazione che instilli in loro un dubbio. Notai per la prima volta il fenomeno con la storia dell’11 settembre. Perché il dubbio è destabilizzante, tende a costringere il cervello ad occuparsi di problemi dei quali si preferirebbe non occuparsi e, qualora si riveli fondato, obbliga a ristrutturare pesantemente la propria visione del mondo, rottamando modelli mentali frutto a volte di anni ed anni di ragionamenti, un investimento che la maggior parte della gente non è disposta a gettare alle ortiche. Il dubbio è l’unico omaggio di cui quasi nessuno ti sarà mai grato. Se non credete a me, interpellate un buon psicologo.
La forma mentale che percepisce la conoscenza in termini di certezze è fondamentalmente la forma mentale religiosa, che come un computer a logica binaria riesce ad afferrare solo i concetti di vero o falso, bianco o nero, buono o cattivo, senza le sfumature intermedie in cui la realtà invece consiste.
Già gli antichi greci avevano teorizzato la epoché (“ἐποχή”), ovvero il processo cognitivo della sospensione del giudizio, in parole povere l’astensione da un determinato giudizio o valutazione, tutte le volte che non risultino disponibili sufficienti elementi per formulare il giudizio stesso.
Ecco, questo è probabilmente l’atteggiamento corretto che dovremmo avere di fronte al tema posto dal mio articolo, e molti altri in quest’epoca così complessa. Ne erano capaci i greci già millenni or sono, e adesso nessuno sa più come si fa. Bisogna reimparare.
Siamo certi che HAARP può causare terremoti?
Ma nemmeno per sogno. Non abbiamo dati a sufficienza per avere questa certezza.
Siamo allora certi che HAARP non possa causare terremoti?
Ma nemmeno per sogno! Il pattern di indizi inizia ad essere troppo pesante per poterlo archiviare a cuor leggero nel novero delle illusioni cognitive, senza i dovuti approfondimenti
E’ vero che la mente umana è facile preda di illusioni cognitive, allucinando relazioni inesistenti fra elementi esistenti. Ma è altresì facile preda del sintomo opposto – le cecità cognitive, ovvero l’incapacità di notare una relazione fra cose che una relazione hanno, soprattutto quando ciò turbasse i nostri preconcetti. C’è un discreto video di TED (sottotitolato anche in italiano) che parla di questi problemi della mente umana. Cita a giusto esempio le cialtronerie su alieni come un classico frutto di illusioni cognitive.
Michael Shermer: The pattern behind self-deception | Video on TED.com
Il protagonista del video, Michael Shermer, è tuttavia per nulla convincente quando in altra sede parla delle faccende di September 11. Per tale tematica egli reputa evidentemente più opportuno [ame="http://www.youtube.com/watch?v=9dz4GQJvHYI"]unirsi al coro[/ame].
Veniamo ad un altra reazione interessante al mio articolo. Occasionali attacchi ad personam, una tattica consigliata da Schopenhauer a suo tempo per ottenere ragione quando non la si ha, e peraltro usati abbondantemente nella società odierna, in televisione e sui giornali. Sminuendo con qualche pretesto l’autorità di chi parla, si toglie credibilità da quello che dice agli occhi di chi crede o non crede a qualcosa solo in base all’autorità di chi la dice. Chi usa questo trucchetto per convincere gli altri, può essere in cattiva fede, oppure no. Nel primo caso è un furbone, ed eventualmente gli va la nostra ammirazione tecnica (se ci piacciono i furboni). Nel secondo è solo un poveretto. Usando questo truccaccio contro se stessi, altro non si fa che certificare e suggellare la propria impotenza intellettuale. A costoro può andare solo la nostra compassione.
Già oltre cent’anni fa Karl Kraus disse: “Le buone opinioni non hanno valore. Ciò che importa è chi le ha”. Nulla di nuovo sotto il sole.
Avendo menzionato Michael Shermer, possiamo dedicare una nota al suo emule italiano, Paolo Attivissimo, non fosse altro perché egli ha dedicato una nota a me.
Dobbiamo essere grati ad Attivissimo per avere ancora una volta brillantemente smontato l’ennesima ridicola teoria del complotto. Secondo una pratica consolidata Attivissimo esordisce con i soliti insulti di rito rivolti ai “complottisti” di turno (e stavolta ci sono anch’io); per quanto possa apparire bizzarro agli occhi delle persone intelligenti, condire le proprie dimostrazioni logico-scientifiche da raffiche di insulti gratuiti permette di convincere moltissime persone, dato che la maggioranza della gente, ubbidendo ad antichi istinti animali, avverte di dovere decidere da che parte stare in un litigio e quindi irriflessivamente preferisce identificarsi con gli insultatori che con gli insultati. Anche l’uso di questa tattica veniva suggeriva già da Schopenhauer un paio di secoli fa, per ottenere ragione quando non la si ha. In effetti, oltre ai due trucchi appena menzionati, ce ne sono altri 36. Se ci tenete così tanto a vincere a qualsiasi conto le vostre discussioni quando in realtà avete torto, vi consiglio l’acquisto dell’ottimo [ame="http://www.amazon.it/gp/product/8845908569/ref=as_li_tf_tl?ie=UTF8&tag=robequaghome-21&linkCode=as2&camp=3370&creative=23322&creativeASIN=8845908569"]L’arte di ottenere ragione esposta in 38 stratagemmi (Piccola biblioteca Adelphi)[/ame]
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Non crediate tuttavia di poter poi fregare chi questi trucchi li conosca benissimo.
Una volta espresse con lo stile a lui più congeniale le sue emozioni nei confronti dei soliti complottisti, Attivissimo passa alla dimostrazione logico-scientifica del perché HAARP non possa causare terremoti. Questa in buona sostanza consiste nel consultare la pagina ufficiale di HAARP per vedere se c’è scritto se può provocare terremoti. Accipicchia che idea brillante. Degna del Gruppo TNT. Infatti Attivissimo dichiara trionfante che HAARP ha una potenza di 3,6 Megawatt, insufficienti a provocare alcunché.
Beh, su questo punto non si può ovviamente che dargli ragione, 3,6 Megawatt diviso 180 antenne sono solo 20 kilowatt ad antenna, in pratica 10 ferro da stiro (oppure 20 ferri da stiro? La domanda sembra gratuita, ma non lo è. E’ pieno in giro di minorati mentali pronti sbraitare trionfanti che il mio articolo non valga un ***** perché ho sbagliato il kilowattaggio di un ferro da stiro usando oltretutto la parola kilowattaggio che nella lingua italiana forse non esiste neppure)
E con quale geniale investigazione il Nostro ha scoperto che HAARP consuma solo 3,6 Megwatt?
Consultando il sito ufficiale di HAARP.
Vediamo se abbiamo capito bene la logica di questa raffinata tecnica investigativa.
È come se un investigatore andasse a casa di un individuo sospettato di avere assassinato qualcuno con un’arma da fuoco e notando una pistola in un cassetto, senza esaminarla chiedesse al sospettato di che cosa si tratti. L’indiziato di assassinio risponde: “E’ una pistola ad acqua” ed il commissario conclude: “Bene. Mi fa piacere. E’ ovvio che non può avere ucciso nessuno con una pistola ad acqua.” E se ne va, chiudendo l’indagine senza neppure dare un’occhiatina per controllare che la pistola sia effettivamente ad acqua.
Ho qualche dubbio che Shecklock Holmes o Poirot sarebbero stati in grado di elevarsi al livello di cotanto genio investigativo, ma l’ispettore Clouseau certamente ci sarebbe riuscito.
Adesso che abbiamo scoperto le affinità elettive che uniscono Attivissimo a Clouseau, il buon Paolo ci è già più simpatico.
Un po’ meno simpatici sono i suoi lettori, a giudicare dal livello medio dei commenti a tale brillante dimostrazione, sui quali è meglio stendere un velo pietoso. La saggezza popolare ci insegna che ognuno alla fine ha il pubblico che si merita. Massimo Mazzucco ha dipinto un lucido ritratto di questi soggetti, la cui prima parte potete ammirare nel video sottostante (le parti successive le trovate su Youtube):
http://www.youtube.com/watch?v=89rwxySWE6g&feature=player_embedded
Per sapere se HAARP gioca con potenze da ferri da stiro o con ben altre forze, temo proprio che dovremmo scoprirlo in un altro modo.
Già nel mio articolo precedente avevo inserito il link ad un sito universitario che riporta un articolo della rivista Popular Science, datato 1995, ma forse in pochi lo avevano cliccato ed avevano approfondito. Qui viene presentato il progetto HAARP all’epoca della sua realizzazione e si menziona il fatto che esso sarebbe finalizzato ad esercitare influenze sul clima, con tutte le doverose preoccupazioni del caso. E la potenza menzionata di HAARP è di… 1,7 Gigawatt. Un miliardo e settecento milioni di Watt. La quantità di dettagli riportati non hanno decisamente l’aria di essere stati inventati di sana pianta da un giornalista impazzito, considerando che sono stati scritti in epoca non sospetta, quando non esisteva alcuna “teoria del complotto” su HAARP. Era ancora il mondo pre-11 settembre, il World Wide Web are appena agli inizi e il “complottismo” non era ancora di moda. E poi, a chi avrebbe giovato creare una bufala tale, su Popular Science, una rispettatissima rivista scientifica, fondata nel 1872 e vincitrice di oltre 58 premi per la propria qualità?
Dobbiamo quindi essere grati ad Attivissimo-Clouseau, il quale inavvertitamente ci ha fatto notare questa sorprendente discrepanza fra i dati diffusi inizialmente riguardo ad HAARP (mediante giornalismo come si deve, quello che si procura documenti interni al progetto e li pubblica) e quelli ufficiali contemporanei. Al lettore la libera scelta: credere ai dati forniti dal sospetto colpevole o quelli di una prestigiosa rivista scientifica in epoca non sospetta? L’esistenza stessa di una tale discrepanza è in effetti un indizio più pesante di molti altri riportati in precedenza. Perché mai contare balle sulla effettiva potenza del proprio impianto se non c’è nulla da nascondere? Prima di proseguire nella lettura, il lettore dovrebbe prima rispondere in cuor proprio a questa semplice domanda.
Se HAARP è in grado di sparare 1,7 Gigawatt nella ionosfera, non si può più considerare triviale la discussione se questo possa avere effetti di tipo sismico. Perché la strana relazione fra ionosfera e terremoti è una realtà divulgata dalla NASA. La notizia è stata riportata dalla BBC, e qualcuno ne ha parlato anche in Italia. In particolare si osservano variazioni nella ionosfera qualche giorno prima dei grandi eventi sismici. Questo vuol dire che HAARP provoca i terremoti? No, non vuol dire che HAARP provoca i terremoti, vuol dire però che non è stupido cercare di capire se possa provocare terremoti oppure no. E che è invece stupido il contrario, accettare le verità rivelate rinunciando a sottoporle a qualche verifica ogni tanto, a maggior ragione quando per chi ha un po’ di naso la puzza si fa insopportabile. Soprattutto dopo avere verificato con l’esperienza che le verità rivelate sono spesso solo delle gran balle. Che poi HAARP sia in grado di causare o solo di predire gli eventi sismici, questo è ciò che solo una seria indagine può stabilire. Di sicuro l’unico soggetto a cui non lo poi chiedere è al sospetto colpevole, reso ulteriormente sospetto dall’avere apparentemente falsificato i dati in merito alla propria potenza.
Qualche lettore ha voluto evidenziare che non tutti i terremoti sono predetti da HAARP mediante il buco nei suoi dati nei giorni precedenti all’evento sismico, e non tutte le volte che c’è tale buco, poi si verifica un terremoto importante. (Chi non ha letto il mio articolo precedente lo trova qui.) Bisogna che ci rendiamo conto che non dobbiamo ragionare con la stessa logica che useremmo per decidere sulla affidabilità dei cartomanti che ci danno i numeri del superenalotto. La faccenda è un po’ diversa. Primo: la tesi che HAARP causi i terremoti non vieta che posano verificarsi anche terremoti naturali. Secondo: Non è detto che tutte le volte che ci sia quel buco nei dati ci debba per forza essere un evento sismico. Non sappiamo neppure che cosa quel buco nei dati esattamente significhi! Il dato sospetto è che nella maggioranza dei casi quei buchi nei dati avvengono prima di sismi importanti per gli esseri umani. Ci sono anche un sacco di sismi in mezzo ai mari che hanno un impatto zero sulla vita umana, e la maggior parte di questi mi pare che non siano preceduti da buchi nei dati di HAARP. In attesa che qualche smanettone abbia voglia di scrivere uno script che passi al setaccio i grafici di HAARP e analizzi e correli tutti questi dati, parliamo di dati incompleti. Sufficienti a destare il nostro interesse e sospetto, ma insufficienti a dimostrare alcunché.
Ho notato che altra gente giunge a negare a loro stessi addirittura il fatto evidente che gli ultimi anni si sia osservato uno straordinario aumento di terremoti importanti. Qui (o qui sotto, se preferite) vedete che di questo aumento ne parla anche Repubblica TV, che non spicca certo per “complottismo”. Lì si cerca anche di spiegare i motivi di tali incrementi, e ciascuno può accontentarsi oppure no delle ipotesi esposte.
Nel caso dei fatti dell’11 settembre, è noto che nei giorni che precedettero l’evento furono effettuati sulle borse finanziarie gigantesche vendite allo scoperto dei titoli delle compagnie aerei che poi sarebbero state coinvolte dai dirottamenti. Prima degli attentati di Londra del 7 Luglio 2005, la Sterlina sprofondò, presumibilmente per le vendite di chi sapeva che cosa sarebbe accaduto. Sarà mica avvenuto qualcosa di strano sui mercati anche prima del terremoto in Giappone?
Beh, per non deludervi eccovi serviti con un’altra bella coincidenza.
Le grandi catastrofi naturali hanno una ricaduta importante sulle grandi compagnie di assicurazioni. A prima vista uno direbbe che in caso di grandi catastrofi le assicurazioni ci rimettono. In realtà, guardando i grafici azionari di recenti catastrofi come l’uragano Katrina, si nota come esse invece ci guadagnino. Il disastro è infatti un ottimo pretesto per innalzare i premi assicurativi, e già che ci sono le assicurazioni lo elevano più di quanto sarebbe dovuto (mica sceme!), quindi i loro guadagni aumentano e di conseguenza le quotazioni. Dunque prima di una grande catastrofe, la cosa migliore sarebbe comprare azioni delle grandi compagnie assicurative, non venderle.
Ed è proprio quello che è accaduto in modo clamoroso con le azioni della Lloyds di Londra poco prima del terremoto giapponese. Per tutto il 2010 le azioni Lloyds non sono andate oltre il valore medio di 50-60 sterline, con una punta massima di 79. Nel semestre precedente al terremoto in Giappone sono state attestate intorno alle 60 sterline. Il volume di scambi era solitamente intorno ai 150/200 milioni di azioni al giorno, con qualche isolato caso di 600 o 700 milioni. Pochi giorni prima del terremoto, il 25 febbraio 2011, il volume esplode a 4,2 miliardi di pezzi, facendo salire il prezzo, nell’arco di quel giorno soltanto, fino a quasi 92 sterline – un apprezzamento del 50%! Nel corso di quella stessa seduta il prezzo tornerà ad assestarsi sul suo prezzo fisiologico di 60 sterline. Una cosa del genere o anche solo simile a questa non era mai accaduta, per lo meno nel decennio rappresentato nel grafico sottostante. Insomma, una singolarità, un evento più unico che raro nel settore che più sarebbe stato influenzato da un’altra singolarità che si stava per compiere, un terremoto con tsunami quale non si era mai visto in secoli e secoli. Chi mai ha il peso finanziario per far salire di colpo e con un singolo acquisto il valore di un gigante come la Lloyds del 50%? Una spesa nell’ordine dei 300 miliardi di sterline, effettuata presumibilmente da un soggetto unico. Di chi si tratta. E perché esattamente lo ha fatto, così di botto?
Questa invero curiosa coincidenza ci fa ora allucinare l’ennesimo pattern che non esiste? Oppure i nostri cervelli si rifiutano di vedere uno schema evidente trovando la Teoria delle Coincidenze più rassicurante? Qui trovate ulteriori dettagli di questa storia, mentre qui sotto potete verificare i dati sui grafici di finance.yahoo.com. Ognuno interpreterà tutto ciò nel modo a sé più consono.
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In questo screenshot del sito finance.yahoo.com, preso alle ore 11:37 del 18/03/2011, si riportano le quotazioni della Lloyd’s della borsa di Londra degli ultimi giorni.​
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In questo screenshot del sito finance.yahoo.com, preso alle ore 11.48 del 18/03/2011, si riportano le quotazioni dell’ultimo anno della Lloyd Banking Group. Emerge chiaramente il volume spropositato delle azioni scambiate il 25 febbraio 2011​
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Grafico delle quotazioni della Lloyd dal maggio 2000 ad oggi. Emerge sempre e chiaramente il volume spropositato delle azioni scambiate il 25 febbraio scorso.​
D’altra parte l’impressione si afferma di vivere in un mondo di crescente magia. E’ di questi giorni la notizia che siamo entrati in guerra con la Libia, al fiero fianco del Premio Nobel per la Pace Obama bin Laden – OOPS, scusate il lapsus, volevo dire al fiero fianco del Premio Nobel per la Pace Obama ed il fido Biden (il suo vice, che dal nome pare scelto per fare pendant con Obama così da costituire assieme una trasfigurazione caricaturale del nome del loro più acerrimo nemico). Va beh, non si dice così, bisognerebbe usare formulazioni politically correct che nascondano la realtà dei fatti, che le nostre menti frastornate non sono più in gradi di fronteggiare a viso aperto. L’unica potenza europea che si rifiuta di partecipare all’aggressione è la Germania. Immediatamente, giunge notizia che all’elicottero con a bordo il Cancelliere Merkel si spengono i motori, che si riaccendono solo dopo un chilometro in caduta libera. Accipicchia che tempismo che hanno queste fortuite coincidenze, nelle quali gli ammalati di complottismo allucinano inesistenti nessi! Se i motori non si fossero riaccesi, sarebbe stato il secondo capo di governo a morire per un incidente aereo in Europa in meno di un anno. E di sicuro c’è un terzo capo di governo europeo che nello stesso anno si è ritrovato coinvolto in un emergenza aerea, e si tratta di Berlusconi, il cui aereo è stato costretto a settembre 2010 ad un atterraggio di emergenza per un finestrino difettoso. Tre capi di governo o di stato europei oggetto di emergenze aeree in soli undici mesi (delle quali una con esiti fatali) è una buona media. Va beh, sono cose che possono succedere. In America la morte relativamente frequente di figure politiche di spicco è storia nota. C’è chi ha calcolato che i senatori americani avrebbero il 1000% di probabilità in più di morire di incidenti aerei rispetto al reato della popolazione. Può anche darsi che questo sia dovuto al fatto che essi volino il 1000% in più del resto della popolazione, tuttavia i casi sospetti sono parecchi.
Viviamo in un mondo magico anche perché Russia e Cina si sono astenuti sulla votazione ONU in merito alla Libia, permettendone a tal modo l’approvazione. Nessuno riesce bene a spiegarselo, visto che sia Russia che Cina non hanno alcun interesse che gli Stati Uniti si pappino il petrolio libico. Eppure, in qualche modo devono essere state convinte entrambe, e gli argomenti di persuasione devono proprio essere stati mooolto convincenti, visto che hanno funzionato con tutte e due. Entrambe esplicitamente contrarie all’attacco, hanno tuttavia rinunciato al loro diritto di voto all’ONU. Sono forse state messe di fronte a “una proposta che non potevano rifiutare”? Visto che tutte queste cose straordinarie (nel senso di non ordinarie) stanno accadendo tutte nello stesso momento, seppure apparentemente in teatri diversi, la tentazione di scorgervi un disegno è inevitabile. E l’incredibile e mai visto flagello di incendi che bruciò la Russia l’estate scorsa ed arrivò ad assediare Mosca per settimane intossicandola di fumi, getta altra benzina sul fuoco di quelle che speriamo ardentemente siano davvero solo illusioni cognitive. Probabilmente queste sono davvero solo fantasie, ma non si sa mai.
Ricordare la celebre frase “In politica nulla accade a caso. Ogni qualvolta sopravviene un avvenimento si può star certi che esso era stato previsto per svolgersi in quel modo.” non ci reca alcun sollievo. A pronunciarla non è stato un “complottista” invasato, ma fu Franklin Delano Roosvelt, presidente degli Stati Uniti d’America dal 1933 al 1945.
Per chiudere in bellezza, riportiamo che qualcuno ipotizza che a contribuire all’incidente nucleare giapponese possa inavvertitamente essere stato anche Stuxnet, il virus informatico bellico designato per attaccare i sistemi informatici Siemens delle centrali nucleari iraniane, ma al momento non possiamo saperlo.
Riassumendo: In un processo indiziario, come si fanno in Italia, non so se HAARP la sarebbe cavata. Chi ha già qualche annetto si ricorderà che suo tempo Lorenzo Bozano fu condannato all’ergastolo per l’omicidio della ragazzina Milena Sutter sulla base di una serie di indizi mica tanto più convincenti di quelli che inchioderebbero HAARP. La differenza è che nel cervello di Bozano non potevi mandare un ispettore dell’ONU a controllare come stavano le cose, mentre nel sito di HAARP sì. E l’ipotetico crimine di HAARP è milioni di volte più grave di quello di Bozano (quanta gente ucciderà il fall-out nucleare nei prossimi decenni?), quindi, non fosse altro che per proteggere la reputazione degli Stati Uniti, a fronte del montare in tutto il mondo di queste urla complottiste una visitina da parte di credibili ispettori dell’ONU farebbe soltanto del bene. Poi, a parte tutto, Bozano probabilmente era colpevole, ma questa è un altra faccenda.
Consoliamoci con un aforisma di Karl Kraus:
“Il compito della religione: consolare l’umanità che va al patibolo. Il compito della politica: disgustare l’umanità della vita. Il compito dello spirito umanitario: abbreviare all’umanità l’attesa del patibolo e al tempo stesso avvelenarle l’ultimo pasto.”
E che l’atarassia sia con voi.
Roberto Quaglia

Originariamente pubblicato su www.[URL="http://www.roberto.info/"]Roberto[/URL].info Su questo ed altro argomenti, il 21 marzo 2011 Roberto è stato intervistato da Teleradiostereo, nella rubrica Ouverture. Dovrebbe essere presto ascoltabile in podcast.
Magari ti incuriosisce anche il libro di Roberto sui retroscena dell’11 settembre (The Myth of September 11), ora edito anche in rumeno (11 septembrie, Mitul)
Notizie inconsuete le trovi su www.[URL="http://www.edicola.biz/"]Edicola[/URL].biz



 
Le scie chimiche. Aspetti psicologici del problema.


Paolo Franceschetti

Premessa.

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Nessun altro problema sul web crea discussioni come quello delle scie chimiche. Nessun altro argomento, quando viene sollevato, suscita una marea di insulti, reazioni scomposte, attacchi personali, ecc…
Lo potete constatare osservando gli articoli del nostro blog.



Abbiamo scritto, o fatto capire, che noti personaggi del mondo dello spettacolo o della politica o della magistratura, sono nella Rosa Rossa. E non si è sollevato se non qualche sporadico commento di critica o di dubbio, quasi sempre legittimo e in buona fede.


Abbiamo scritto che dietro a tutte le stragi italiane c’era sempre lo stato, e Gladio in particolare. Ma nessuno ha protestato o tirato fuori ipotesi contrarie.
Ma se si parla di scie chimiche succede un putiferio.
Un semplice post, che non consisteva neanche in un articolo, ma nella semplice pubblicità di un convegno, ha suscitato un vespaio.
Per giunta, in questo modo i detrattori del fenomeno delle scie chimiche raggiungono un effetto opposto. Cioè rafforzano la tesi di Marcianò e di tutti gli altri, perché chiunque veda questo caos, questi insulti, questi attacchi, questa rabbia dimostrata verso delle persone che, qualunque sia la verità, comunque lavorano per fare un servizio agli altri, non può non essere indotto a pensare che sotto ci sia del vero.

Se infatti venisse qualcuno a sostenere in un sito apposito che il Gran Dio di tutte le Nutelle scenderà sulla terra nel 2011 portando la Nutella a tutti i popoli, io credo che nessuno si sognerebbe di criticare, insultare, o deridere. Né tantomeno di aprire un sito solo per criticare il sostenitore della divinità della Nutella. Al massimo qualche visitatore potrebbe fare qualche commento ironico e finirebbe li.
Ci sono molti siti che sostengono tesi strampalate o che vengono considerate tali.
Il sito Stazione Celeste ad esempio riporta messaggi canalizzati da altre entità angeliche… ma nessuno si prende la briga di attaccarlo o insultarlo. Il sito guardalamiamerda.it, blog tra l’altro che si dichiara iscritto al gruppo “i blog di merda” si becca al massimo qualche insultino del tipo “ma vai a cagare… pezzo di merda…”. In compenso raccoglie anche entusiastici consensi (un anonimo delle 18.57 dice infatti: La ***** ha un suo fascino, trovo giusto dedicargli un blog, bravo. W la *****.)

Poi abbiamo il sito Mostro di Loch Ness, dedicato a mostri vari… Ma nessuno si sogna di dare ai curatori del sito dei ladri, dei paranoici, ecc…

Viene da domandarsi il perché di questo trattamento riservato a Marcianò e a chi si occupa di schi chimiche.

Considerazioni.

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Prima però facciamo alcune considerazioni di tipo psicologico.

Una persona equilibrata raramente si scaglia con violenza contro qualcosa o qualcuno.
Scagliarsi violentemente, odiare e avere sentimenti forti, è indizio di un problema; è indizio cioè che la persona si sente colpita nel vivo.
E’ una regola base della psicologia.
Se avvicinate una persona di colore e le dite “sporco negro” avete buone possibilità di essere gonfiati di botte; se invece le dite “sporco marziano” quello vi guarderà con sufficienza.
Se avvicinate un mafioso siciliano e gli dite “sciamano della foresta amazzonica” probabilmente quello vi guarderà con stupore pensando che avete qualche rotella fuori posto; ma se gli dite “frocio” avete ottime probabilità di non vedere l’alba del giorno dopo perché in certi posti l’omosessualità è un problema.
In pratica quando voi parlate con una persona e la criticate, il fatto che questa si arrabbi è quasi sempre (salvo qualche rara eccezione) indizio che avete colto nel segno e avete individuato un suo punto debole.
La rabbia e l’odio cioè, nascono sempre da qualcosa che ci tocca profondamente.

Ecco il motivo per cui un sito sulla ***** non riceve l’onore di avere dei contrositi dedicati a lui. E un sito sul mostro di Loch Ness non se lo fila nessuno, salvo gli appassionati dell’argomento.

Occorre poi considerare un altro fattore. Dedicare troppo tempo ad andare “contro” qualcosa, significa avere qualche disturbo di personalità, a meno che il fenomeno contro cui ci si scaglia non abbia importanza. Essere contro la guerra ha un suo senso perchè si tratta di un male che investe la società; essere contro la povertà pure… Ma essere “contro” dei fenomeni innocui e marginali non è normale. Se infatti una persona dovesse perdere tempo a insultare tutte le persone che dicono qualcosa che non condivide, e se dovesse creare un sito contro tutto ciò che lo disturba, non basterebbe una giornata di 240 ore… Io ad esempio dovrei creare un sito contro il grande fratello, uno contro Maurizio Costanzo, uno contro Berlusconi, uno contro Sanremo, uno contro la frittura perchè fa male, uno contro tutti i surrogati della Nutella che fanno schifo, e poi dovrei passare il mio tempo a provocare, insultare e contestare i siti satanisti, i siti massonici, i siti frivoli di cucina e di moda, i siti di Forza Italia, i siti antibuddisti, i siti cattolici, i forum dei vari quotidiani asserviti al sistema ecc… Cioè non vivrei più.
Personalmente non ho tempo da dedicare neanche a chi mi insulta e mi critica, preferendo dedicarmi a costruire, anziché a distruggere, perché lo trovo più sano.

Quindi, coloro che dedicano troppo tempo ad un fenomeno hanno qualche disturbo, oppure, nella stragrande maggioranza dei casi, sono pagati ad hoc per disturbare e impedire le reali disscussioni su certi temi.


L’atteggiamento di coloro che si scagliano contro le scie chimiche è stupido per una terza ragione. E’ logico infatti che Marcianò, Penna, e tutti gli altri che cercano di informare sulle scie chimiche, sarebbero felici di sapere che si sbagliano. Così come io sarei felice di scoprire che la Rosa Rossa non esiste, che mi sono sbagliato su tante cose; perché vorrebbe dire che il mondo è migliore di come lo vedo.
Quindi è ovvio che Marcianò e gli altri “sciachimisti”, a torto o a ragione, fanno qualcosa che credono utile per la società.

Allora scagliarsi contro di loro non ha senso perché delle due l’una:
o gli schiachimisti sono in errore, e allora bisognerebbe spiegarglielo con calma e con argomenti convincenti; nel qual caso poi saremmo tutti felici che loro siano in errore, mentre la rabbia sarebbe una reazione fuori posto. Pensare che hanno torto dovrebbe dare anzitutto una reazione di sollievo. E in secondo luogo basterebbe lasciarli fare, perché il loro lavoro naufragherebbe da sé, senza bisogno di tanta fatica da parte di esterni. Oppure hanno ragione. E allora bisognerebbe aiutarli e cercare di capire anche noi.


Se uno ha torto, in altre parole, non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto e sprecare tanta fatica. Perchè il problema si risolverebbe da sè. Nel 2011 tutti vedremo che il gran Dio Della Nutella non porterà la Nutella a tutti i popoli, e non c'è bisogno di scaldarsi e insultare per dimostrarlo.
In ogni caso però l’atteggiamento di rabbia, gli insulti e le altre reazioni scomposte, impededendo o ritardando la comprensione della verità, nuoce a tutti.


Conclusioni.
Come ho detto più volte io so poco delle scie chimiche, e non posso dare un mio parere personale.
Capisco però dalle varie reazioni demenziali che ha ragione Marcianò. Riprendo una frase che sentii dire da Carlo Palermo tempo fa: “mi minacciano, quindi sono sulla strada giusta”.
Ecco, per coloro che si occupano di scie chimiche vale la stessa regola. La reazioni esagerate contro di loro, tanto che hanno creato addirittura un sito dedicato complottismo.blogspot.com, indica che queste persone sono sulla strada giusta.


Resta da capire perché le reazioni sono addirittura più violente rispetto a chi si occupa di altri argomenti “complottisti” come l’11 settembre o la Rosa Rossa.

Il motivo è semplice.
Parlare della Rosa Rossa, di Gladio come regia unica in tutte le stragi italiane, di 11 settembre, di massoneria, ecc…, non tocca gli interessi immediati e vitali del cittadino (perlomeno questa è la percezione che ha il lettore...). Quindi non c’è il rischio di reazioni immediate.
Il problema delle scie chimiche, invece, investe direttamente la salute e la sicurezza di TUTTI i cittadini, e paradossalmente anche di quelli che hanno una certa voce e un certo potere nella società; anche politici, amministratori pubblici, e persone potenti sono infatti soggetti a respirare i gas delle scie chimiche. E c’è il rischio di un sollevamento popolare, c’è il rischio che si creino comitati di cittadini che potrebbero intervenire, ecc…

In altre parole. Un articolo su Gladio lascia indifferenti perchè in fondo hanno ammazzato altri, non un parente. C’è la Rosa Rossa dietro ai delitti di Cogne Erba o Garlasco? E che gliene frega al lettore? Mica abita a Cogne, Erba o Garlasco!
Ma le scie chimiche stanno sulla testa di tutti. Nuocciono a tutti. E ledono interessi vitali ed immediati di tutti.
E il sistema non può permettere che la verità venga resa nota.
Il lettore potrebbe dire: “Cavolo… e se fosse vero? Sono guai per me…”
Ecco il motivo della violenza degli attacchi contro chi si occupa di questi problemi.
Il sistema deve intervenire in modo rapido ed immediato, perchè non può permettersi che il problema venga conosciuto.






Alcune considerazioni finali su Internet e sul “sistema” in cui viviamo.


Molti, privatamente e non, mi hanno chiesto di togliere i commenti di insulti al post sulle scie chimiche.
In realtà ho preferito lasciarli per un motivo che vi spiego.

La realtà virtuale, su internet, ripete gli stessi meccanismi della realtà corporale e fisica. Ci sono però due differenze non da poco.
La prima è che nella realtà virtuale non ci sono grossi pericoli. Se ti minacciano, ti attaccano, ti disturbano, tutto ciò avviene solo per mezzo di parole e immagini; cioè avviene con l’utilizzo di strumenti che non possono farci del male veramente. Basta spegnere il PC e gli insulti svaniscono, le minacce non esistono. Il massimo del danno che possono provocare potrebbe essere la chiusura di un forum o di un blog (che poi riaprirebbe altrove). Ma la vita continuerebbe come al solito.
Nella realtà fisica invece ti possono uccidere, togliere beni materiali, distruggere rapporti con le persone che ami, cioè creare difficoltà reali.

La seconda differenza è la rapidità con cui i fenomeni sul web nascono e muoiono. I rapporti umani, le organizzazioni e le varie iniziative, che possono nascere sulla rete, hanno spesso una maggiore rapidità nel nascere e una maggiore rapidità nel distruggersi o essere distrutti.

Per il resto però la realtà virtuale segue gli schemi della realtà fisica. Nascono e muoiono rapporti, ci si arrabbia, ci lasciamo attrarre dalle persone, ci sentiamo più o meno sereni a seconda di una parola giusta o sbagliata, impariamo, cresciamo, evolviamo, cambiamo idea, odiamo, ci scontriamo, stringiamo amicizie…

I cosiddetti “poteri occulti” e i servizi segreti, agiscono sul web con le stesse modalità con cui agiscono nella realtà fisica, con la differenza che sul web non ci sono pericoli e tutto è più rapido. Osservare quindi come operano questi poteri sul web, può dare la misura di come essi operino anche nella realtà.

Memorabile ad esempio, nel mio blog e nel forum “Poteri occulti”, è l’intervento di un personaggio che si firma Maestro di Dietrologia, il quale prima con il nick 33 ha postato della minacce su questo blog; poi dopo qualche tempo, dopo che molti lettori si erano preoccupati e qualcuno aveva addirittura decriptato il significato esoterico di quelle minacce, ha confessato di aver messo lui quelle minacce per farmi capire quanto io sia paranoico, e per farmi riflettere sul fatto che grido “al lupo al lupo” per degli innocui messaggi che in realtà erano semplici giochi di parole.
A suo dire, questo personaggio l’avrebbe fatto “per il mio bene” e perché “mi stima”.
Più o meno quello che è successo ad Antonella Randazzo, a cui hanno aperto un blog dedicato “le censure di Antonella Randazzo”, non per attaccarla ma – dice colui che ha aperto il sito – perché le vuole bene…. Per farla ragionare… per aiutarla a crescere.
Le censure di Antonella Randazzo
Stessa identica tecnica di Maestro di Dietrologia.
La verità è che nessuno spreca tanto tempo ed energie per qualcosa che non condivide. A meno che non abbia un interesse personale nella questione. A meno che, cioè, non sia pagato dal sistema.

Un lettore mi ha telefonato dicendo “Paolo, ora che ho osservato il comportamento di Maestro di Dietrologia, e di RosaR, se quello che vedo sul web corrisponde a quello che devi subire nella realtà, capisco quanto debba essere dura la tua vita”.
Ho risposto che il problema non è il web. Qui tutto può essere preso con un enorme gioco, e i commenti di debunker professionisti talvolta mi hanno fatto addirittura ridere con le lacrime agli occhi per l’umorismo e l’intelligenza dimostrata.


Lascio quindi senza censura i post sulle scie chimiche, come lascio sul mio forum tutti i commenti dei debunkers vari, affinchè chiunque abbia tempo e voglia possa andare ad analizzarli e avere, sul web, una specie di schema dell’operato di questi poteri in ogni altro campo.

Le tecniche utilizzate sono sempre le stesse e sono state analizzate sia da Massimo Mazzucco in un recente articolo dal titolo “Manuale operativo dell’acchiappadebunker” se lo conosci lo combatti:
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3121

sia da Antonella Randazzo in un altro articolo dal titolo “Controllori all’attacco dei controllati”, a cui rimando:
NUOVA ENERGIA: LE FALSE DISPUTE - Controllori all’attacco dei controllati

Se volete farvi un’idea della tecnica usata, ma allo stesso tempo anche divertirvi, è perfetta la vicenda delle minacce di morte da parte di questo personaggio che si firma Maestro di Dietrologia, alias 33, minacce che poi sono diventate innocui scherzi per il mio bene. Chi avrà la pazienza di leggere tutto con attenzione ne trarrà degli spunti interessanti e potrà verificare l’applicazione pratica delle tecniche operative di cui parla Mazzucco. Il link è questo:
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Occorre prendere le vicende del web come una specie di gioco virtuale, in cui per fortuna nessuno muore e nessuno ha problemi materiali, ricordando ai lettori e a chi è oggetto di attacco che “le parole non hanno nessun potere su di noi, se non siamo noi a darglielo”.

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PS. Vorrei qui pubblicamente esprimere la mia protesta contro il sito
Perle complottiste: Perlone 2008: si vota!

Il sito assegna ogni anno il perlone d'oro, al complottista che dice maggiori cazzate.
Se fosse un sito serio, includerebbe anche me tra i complottisti. Ritengo invece che anche questo sito sia condizionato dalle solite lobby, i favoritismi, ecc... Altrimenti non si capisce perchè gli insulti e il premio Perlone lo danno solo a Mazzucco e Marcianò.

Ho scritto al sito "complottismo" protestando per la discriminazione contro di me, e chiedendo di essere inserito tra i candidati al Perlone d'oro e loro mi hanno risposto che prenderanno in considerazione la mia richiesta. Ma finora nulla... non un articolo, non un insulto, una presa per il culo, niente di niente.

Credo infatti che il sito "complottismo" sia stato creato da Marcianò Mazzucco e dalla Randazzo, a fini pubblicitari.
 
Dubito che tu lo abbia letto,certo non capito

Collage di puttanate che dicono una cosa diversa da quella che sostieni,per non parlare della scemata che definisce chemtrails quelle di un 380,da morir dal ridere

Pensare che i militari usino un 380 per avvelenare
Le scie chimiche. Aspetti psicologici del problema.


Paolo Franceschetti


Occorre poi considerare un altro fattore. Dedicare troppo tempo ad andare “contro” qualcosa, significa avere qualche disturbo di personalità, a meno che il fenomeno contro cui ci si scaglia non abbia importanza. Essere contro la guerra ha un suo senso perchè si tratta di un male che investe la società; essere contro la povertà pure… Ma essere “contro” dei fenomeni innocui e marginali non è normale.

Ma le scie chimiche stanno sulla testa di tutti. Nuocciono a tutti. E ledono interessi vitali ed immediati di tutti.
E il sistema non può permettere che la verità venga resa nota.
Il lettore potrebbe dire: “Cavolo… e se fosse vero? Sono guai per me…”
Ecco il motivo della violenza degli attacchi contro chi si occupa di questi problemi.
Il sistema deve intervenire in modo rapido ed immediato, perchè non può permettersi che il problema venga conosciuto.


ribadisco il concetto per chi non ha colto
 
ci stanno avvelenando e noi li lasciamo fare?!?



[ame=http://www.youtube.com/watch?v=h3aAHH8xQsw&feature=related]YouTube - ci stanno avvelenando e noi li lasciamo fare?!?[/ame]
 
noto che hai fatto una miscellanea tra scie chimiche ed onde elettromagnetiche


per concludere che sono fenomeni distinti e non interferiscono tra di loro [caz zo che intellighiotto]

e per giungere a questa conclusione hai dovuto fare un mastodontico copia-incolla
di cui non hai capito una cippa .....

ACCUSA n°22: Abbiamo prove concrete che dietro tutto questo pandemonio ci sia il progetto HAARP.SMENTITA: Se c’è una cosa che ci diverte molto delle tesi cospirazionistiche è osservare come qualunque arnese, meccanismo, apparato, macchinario, studio, esperimento (il tutto, civile), etc etc, debba essere reinterpretato dai cospirazionisti in qualcosa che abbia sempre e comunque attinenza con catastrofi letali da provocare la fine del mondo. Qualsiasi motivazione è buona pur di alimentare questa pazza visione della realtà. Chissà, forse anche i dinosauri sono stati massacrati da “misteriose spruzzate militari”, e i geologi ci hanno mentito da sempre. Chi può dirlo? Sicuramente se lo dicono i cospirazionisti bisogna crederci. Loro sanno tutto. Sanno quello che noi poveri scemi non sappiamo.
Ad esempio, un RADAR, che come sappiamo tutti ci permette di scandagliare il cielo e guidare con sicurezza le migliaia di voli aerei che operano giornalmente nei cieli del mondo, diviene (per i cospirazionisti) automaticamente un’arma per il controllo ambientale. A loro poco importa sapere cos’è un radar, come funziona, su che frequenza opera, e (soprattutto) cosa SONO le frequenze elettromagnetiche, come si producono, cosa fanno, e compagnia bella. Quello che è importante è spacciarlo per “roba anomala” che in qualche modo rappresenti il male, ignorando e snobbando nel contempo qualunque libro scientifico VERO che spieghi la fisica dell’elettromagnetismo e come funziona veramente.
A nessuno importa che il radar salvi ogni giorno migliaia di vite umane che volano a 10.000 metri di altezza, o che i satelliti metereologici ci aiutino a tenere d’occhio i capricci della natura, o ancora, che ci siano centri di rilevamento a terra per lo studio serio dell’atmosfera e dell’ambiente. Niente di tutto questo. Sarebbe troppo banale, non trovate? Qualunque antenna o dispositivo, è un arnese fatto ad ucciderci tutti indistintamente. Deve esserci sotto qualcosa. Sempre!!
Per cui ecco fiorire i motori a reazione che sparano fuori dagli ugelli, bario, titanio, alluminio, bromuro (!!), le nuvole che non sono più nuvole (!!), i fulmini che non sono più fulmini (!!), le antenne che non sono più antenne (!!), gli aloni solari che non sono più aloni solari (!!), i bei tramonti sul mare che non sono più tramonti (!!), e decine e decine di altre cretinate del genere che farebbero ridere qualunque scienziato, tecnico, pilota, metereologo, elettrotecnico, al mondo.
Premessa a parte, questo famigerato progetto HAARP servirebbe secondo i cospirazionisti a creare uno scudo elettromagnetico negli alti strati dell’atmosfera (presumiamo la ionosfera) per consentire di trasmettere dati radio facendo “rimbalzare” le onde radio su questo scudo. Il tutto, ci sembra di capire, per arrivare semplicemente…. più lontano!
Ora, davanti a tale affermazione, come si può non ridere? Chiedetelo a chiunque abbia studiato seriamente elettromagnetismo presso un istituto tecnico (di cui riportiamo alcuni appunti).
Onde elettromagnetiche.
Un’onda elettromagnetica monocromatica (cioè con una ben definita frequenza e lunghezza d’onda) è costituita da un campo elettrico (denotato di solito dalla lettera E) e un campo magnetico (denotato dalla lettera B) mutuamente perpendicolari che oscillano in fase fra loro perpendicolarmente alla direzione di propagazione. Quindi un’onda elettromagnetica consiste in realtà di due componenti accoppiate: una elettrica e una magnetica. Un’onda di questo tipo è detta onda polarizzata piana, e il piano di polarizzazione è il piano in cui oscilla il campo elettrico.
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Le onde elettromagnetiche consistono in oscillazioni del campo elettrico e del campo magnetico che sono sempre perpendicolari l’una rispetto all’altra.
Queste onde, che sono descritte matematicamente dalle equazioni di Maxwell, si propagano nel vuoto con una velocità sempre pari alla velocità della luce c.
Il diagramma esemplifica per chiarezza un caso particolarmente semplice (onda polarizzata piana) ma in generale la direzione del campo elettrico
E e quella del campo magnetico B cambiano nel tempo e nello spazio.
In termini energetici, si può pensare l’onda elettromagnetica come un flusso di energia, che nel vuoto si propaga alla velocità della luce, sotto forma di campi elettrici e magnetici. Ciascuna delle due componenti dell’onda elettromagnetica, elettrica e magnetica, trasporta la stessa quantità di energia.

Caratteristiche delle onde elettromagnetiche.
Le onde elettromagnetiche si propagano in linea retta (in mezzi omogenei).
Vediamo ora in maggior dettaglio la velocità delle onde elettromagnetiche, la lunghezza d’onda, la frequenza, l’ampiezza e l’intensità.

Velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto.
La velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto è una quantità molto importante in fisica ed essa è denotata con un simbolo speciale: c , il cui valore numerico è appunto pari a circa 300 000 km/s, cioè 3 · 10(8) m/s, in notazione scientifica. Per essere proprio precisi, la velocità della luce è pari a 299 792 458 metri al secondo.

Velocità delle onde elettromagnetiche in mezzi materiali non conduttori.
La velocità delle onde elettromagnetiche in un mezzo omogeneo non conduttore e non ferromagnetico è minore di quella nel vuoto: cm = c/n , dove n è il cosiddetto indice di rifrazione. Maggiore è l’indice di rifrazione, minore è la velocità di propagazione.
L’indice di rifrazione, di norma di valore superiore a 1, dipende dalle proprietà del mezzo, ma può assumere valori diversi al variare della frequenza dell’onda. Un’applicazione che sfrutta gli effetti del diverso indice di rifrazione in sostanze diverse si ha nelle fibre ottiche.

Lunghezza d’onda.
Per lunghezza d’onda si intende la distanza spaziale occupata da un ciclo di un’onda ad un dato istante. In altre parole è la distanza fra un punto in un ciclo e il punto corrispondente nel ciclo successivo.

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Il diagramma illustra la definizione dell‘ampiezza e della lunghezza d’onda (cioè la distanza tra due creste oppure tra due valli consecutive) di un’onda sinusoidale.
Una forma d’onda di questo tipo può rappresentare per esempio il suono puro di un diapason; in tal caso sull’asse verticale si misura la pressione dell’aria e sull’asse orizzontale il tempo.
L’ampiezza determina allora l’intensità del suono, cioè il suo volume, mentre la lunghezza d’onda (o equivalentemente la
frequenza, vale a dire il numero di onde per secondo) determina l’altezza del suono, ossia quanto esso è acuto oppure grave.

Le lunghezze d’onda delle onde radio vanno dal millimetro (microonde) a parecchi chilometri (ELF).
La lunghezza d’onda di solito si denota con la lettera greca λ (lambda) e si misura in metri.

Frequenza.
Il numero di lunghezze d’onda o di cicli che passa per un dato punto nell’unità di tempo è la frequenza. La frequenza si denota con la lettera f oppure con la lettera greca ν (nu) e si misura in hertz (Hz).
È chiaro da quanto è stato detto sopra che la frequenza e la lunghezza d’onda non sono indipendenti, ma sono legate tra loro attraverso la velocità dell’onda:

λf = c nel vuoto e
λf = cm nei mezzi materiali.

Quindi:
· a frequenze maggiori corrispondono lunghezze d’onda minori.
· a frequenza fissa, la lunghezza d’onda varia passando da un mezzo a un altro con indice di rifrazione diverso.

Ampiezza.
Abbiamo visto che le onde elettromagnetiche sono costituite da un campo elettrico e un campo magnetico mutuamente perpendicolari che oscillano in fase fra loro perpendicolarmente alla direzione di propagazione.
Per ampiezza si intende il valore massimo che viene raggiunto dall’oscillazione.
Per esempio, nel caso di un’onda marina l’ampiezza è l’altezza massima dell’onda.
In un’onda elettromagnetica le ampiezze dei due campi (quello elettrico e quello magnetico) non sono indipendenti, ma sono legate fra loro: in questo senso i due campi sono accoppiati.

Intensità.
L’intensità di un’onda elettromagnetica è l’energia che passa attraverso un’area unitaria nell’unità di tempo e si misura in watt/m2: è cioè l’energia che attraversa in ogni secondo una superficie di un metro quadrato.
Si può dimostrare che l’intensità è proporzionale al prodotto delle ampiezze del campo elettrico e del campo magnetico; e siccome questi ultimi due sono proporzionali tra loro, in ultima analisi l’intensità è proporzionale al quadrato dell’ampiezza del campo elettrico.

Propagazione.
Tutte le onde elettromagnetiche, e quindi anche quelle radio e radar, si propagano in linea retta.
Basandosi su questa considerazione, gli scienziati della fine del XIX secolo erano molto scettici sull’utilità degli esperimenti con onde radio di Guglielmo Marconi, in quanto la curvatura della Terra pone un limite, pari a circa 30 km, alla distanza che può essere percorsa in linea retta (cioè lungo la visuale) dalla sommità di una torre alta 100m.

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A causa della curvatura della superficie terrestre, per chi si trova su una torre alta 100 metri l’orizzonte è a una distanza di circa 30 chilometri.
Ciò significa, in particolare, che un’antenna radiotrasmittente alta 100 metri non può trasmettere onde dirette (che si propagano cioè lungo la linea di vista) a distanze superiori ai 30 chilometri.
Fortunatamente, come dimostrò per primo Guglielmo Marconi, la
ionosfera riflette le onde radio di opportune frequenze ed è perciò possibile trasmettere via radio su distanze enormi, nonostante la curvatura terrestre.

La trasmissione, coronata da successo, attraverso l’Atlantico di segnali radio da parte di Marconi del 1901, obbligò gli scienziati a riconsiderare la propagazione delle onde radio nell’atmosfera terrestre e portò alla scoperta della ionosfera.
È vero infatti che nel vuoto le onde si propagano in linea retta, ma il problema diventa un po’ più complicato quando si tiene conto della presenza dell’atmosfera terrestre e le sue interazioni con le onde radio.
È grazie alle proprietà riflettenti degli strati della ionosfera, situati fra 50 e 300 km di altezza dal suolo, che è possibile la trasmissione delle onde corte SW, altrimenti dette onde radio HF (ad alta frequenza), fra 3 e 30 MHz.
Ne segue anche, però, che le onde corte, poiché vengono riflesse dalla ionosfera, non possono essere utilizzate per le comunicazioni spaziali; in questo caso è necessario usare onde radio di frequenza superiore, nella banda di frequenze VHF (very high frequency) o UHF (ultra high frequency).

Propagazione delle onde radio nell’atmosfera.
Si possono classificare tre meccanismi con cui l’energia delle onde elettromagnetiche, in particolare quelle radio, si propaga dall’antenna trasmittente a quella ricevente.

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L’onda radio emessa da un’antenna A può raggiungere l’antenna B seguendo diversi percorsi:
- l’onda diretta è quella che si propaga lungo la congiungente delle due antenne;
- l’onda terrestre è quella riflessa dalla superficie del terreno;
- poiché il suolo riflette soltanto in modo parziale, sulla superficie «striscia» un’onda superficiale;
- l’onda spaziale è quella riflessa dalla ionosfera.

1) Onda diretta: Nello spazio libero da ostacoli le radioonde si propagano in linea retta lungo la visuale, cioè secondo la congiungente delle due antenne.
2) Onda riflessa: due tipi
a) Onda terrestre: È l’onda che si riflette sulla superficie del suolo
b) Onda spaziale: È l’onda che viene riflessa dalla ionosfera
3) Onda superficiale: sulla superficie del suolo, sulla quale si riflette l’onda terrestre, “striscia” l’onda superficiale.

Ciò può avvenire grazie al fenomeno della diffrazione, per cui quando l’onda incontra un oggetto di dimensioni dell’ordine di grandezza della sua lunghezza d’onda, essa tende a seguire il contorno dell’oggetto. L’effetto è tanto più pronunciato quanto più piccolo è l’oggetto. Grazie alla diffrazione le onde si propagano nelle città attorno agli edifici.
L’onda superficiale viene più o meno attenuata a seconda del tipo di superficie sulla quale si propaga. Sul mare l’attenuazione è molto bassa, mentre su terreno roccioso l’attenuazione è molto forte.

Le onde corte e la ionosfera
Le onde corte (SW, short waves) meritano un discorso a parte in quanto permettevano di mettere in comunicazione luoghi lontani fra di loro (nonostante la curvatura delle Terra) ancora prima della messa in opera dei satelliti artificiali per telecomunicazioni. Ciò è possibile perché esistono degli strati dell’atmosfera a quote molto elevate che riflettono queste onde.

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Con le onde radio corte (short waves o SW) è possibile trasmettere a distanze molto grandi anche quando, a causa della curvatura della Terra, il ricevitore non può vedere direttamente l’antenna trasmittente.
Le onde medie (MW) non riescono ad attraversare lo strato D della ionosfera, che si forma durante le ore diurne. Le onde corte (SW) invece attraversano lo strato D e sono poi riflesse dallo strato F2.
Le onde radio di frequenza molto alta (VHF) penetrano entrambi gli strati: possono quindi essere usate per trasmissioni radio terrestri soltanto quando vi è una linea di vista tra trasmettitore e ricevitore, ma d’altra parte permettono di comunicare con satelliti in orbita al di sopra della ionosfera.

Quando la radiazione ultravioletta (UV) altamente energetica proveniente dal Sole raggiunge gli strati alti dell’atmosfera, interagisce con gli atomi lì presenti. L’energia UV ionizza gli atomi, cioè fa sì che uno o più elettroni (carichi negativamente) acquistino abbastanza energia da staccarsi dall’atomo a cui appartengono, così che quest’ultimo diventa uno ione carico positivamente.
Quindi a quote fra i 50 e i 300 Km di altezza, i gas che costituiscono l’atmosfera si trovano nello stato di plasma, che è il cosiddetto quarto stato della materia, ossia gas parzialmente o totalmente ionizzato, cioè costituito di particelle cariche elettricamente: elettroni e ioni. Da qui il nome ionosfera.
La ionosfera funziona da strato riflettente per le onde corte.

Le bande di frequenza
Fino al 1930 circa, la parte dello spettro delle onde radio sopra i 30 MHz era praticamente vuota: non esistevano segnali prodotti dall’uomo. Ai giorni nostri, lo spettro delle frequenze radio è estremamente sfruttato e viene per comodità diviso in varie bande di frequenza dai 3 kHz delle frequenze molto basse (VLF) fino ai 300 GHz delle frequenze estremamente alte (EHF).
Le bande di frequenza sono divise in base alle caratteristiche che ne determinano l’impiego in certi settori piuttosto che in altri.
Vediamo le bande di frequenza e descriviamo le caratteristiche delle varie bande (ELF, VLF-MF, HF, VHF-UHF, SHF-EHF).

ELF: Extremely low frequency = frequenze estremamente basse.
Frequenze sotto i 3 kHz, corrispondenti a lunghezze d’onda superiori ai 100 km.
Queste onde sono usate soprattutto nei sistemi di comunicazione per i sottomarini. L’acqua del mare presenta un assorbimento molto basso per onde tra i 5 e i 100 Hz.
L’effetto di queste onde sulla salute umana è sotto esame al momento. Secondo alcuni studi preliminari le onde ELF e campi magnetici oscillatori che si generano nelle vicinanze delle linee di trasmissione elettrica (o anche dalle coperte elettriche) possono avere effetti negativi sulla salute. Sono stati riportati casi nella letteratura scientifica medica per cui l’esposizione prolungata a campi magnetici di bassa intensità e di bassa frequenza pare potrebbe aumentare il rischio di leucemia, linfoma e tumori al cervello nei bambini. Naturalmente le ELF non hanno NESSUNA attinenza con aeroplani, scie contrails, nuvole di qualunque tipo, trasmissioni civili o militari. Pertanto sia chiaro che chi afferma che tutte queste cose sono responsabili di danni alla salute da ELF, vi sta raccontando una BUGIA SPUDORATA di cui non esiste uno stralcio di prova.

VLF-LF-MF:
Very low frequency, Low frequency, Medium frequency = Frequenze molto basse, frequenze basse, frequenze medie
Frequenze dai 3 kHz ai 3 MHz, ovvero lunghezze d’onda da 100 km a 100 m.
Queste bande di frequenze sono usate per servizi di tipo analogico a stretta larghezza di banda, impiegati nella navigazione radio a lunga distanza, nel telegrafo marittimo e i canali di soccorso (per l’SOS) e per le trasmissioni radio AM (Amplitude Modulation).
Poichè la larghezza di banda per queste frequenze è insufficiente, non sono adatte per i servizi di telecomunicazioni a banda larga quali la televisione e le trasmissioni FM (Frequency Modulation).
Come conseguenza dell’alta conduttività dell’acqua salata, le comunicazioni radio marittime nella banda VLF possono propagarsi come onde di superficie per migliaia di chilometri.
La banda MF (medium frequency) e anche detta MW (medium waves= onde medie)

HF: High Frequency = frequenze alte
Frequenze dai 3 MHz ai 30 MHz, ovvero lunghezze d’onda da 100 ai 10 m.
La banda HF alternativamente chiamata anche SW (short waves= onde corte).
La maggior parte delle radio onde nella banda HF sono allocate ai servizi di telecomunicazione vocale tra punti fissi o mobili che necessitano di larghezze di banda di meno di 12 kHz per la trasmissione.
Le trasmissioni internazionali (onde corte) avvengono in questa banda che è stata suddivisa in sette bande tra 5.9 MHz e 26.1 MHz.
Queste onde si possono propagare nonostante la curvatura della Terra e possono essere ricevute da apparecchi riceventi fuori dalla portata della linea visuale diretta con gli apparecchi trasmittenti grazie alle proprietà riflettenti della ionosfera.
A causa delle variazioni delle condizioni della ionosfera, le trasmissioni in questa banda variano durante il giorno e durante l’anno.
Di notte le comunicazioni fra posti lontani sono migliori, in quanto il solo strato ionosferico riflettente è lo strato più alto, il cosiddetto strato F situato intorno ai 300 Km di altitudine, col minimo di interferenze e assorbimento dei segnali radio.
Durante i massimi del ciclo undecennale delle macchie solari, la radiazione ultravioletta produce una maggiore densità di ioni e quindi degli ulteriori strati ionizzati irregolari che possono persistere anche per parecchi giorni. Questi fenomeni possono produrre disturbi nelle comunicazioni radio, come anche la possibilità di comunicazioni di solito impossibili.

VHF-UHF: Very High Frequency, Ultra High Frequency = frequenze molto alte, frequenze ultra alte
Frequenze dai 30 MHz ai 3 GHz, ovvero lunghezze d’onda da 10 m ai 10 cm.
Le frequenze di questa banda sono ulteriormente suddivise in bande il cui uso è stato regolamentato e allocato a vari servizi: alle trasmissioni radio FM, ai canali della televisione VHF e UHF.
La maggior parte della banda UHF è usata per i collegamenti a microonde e per la telefonia cellulare.
Parte della banda è anche usata per applicazioni di radio-navigazione (strumenti automatici di atterraggio), comunicazioni militari, e controlli radio per il traffico aereo.
Le frequenze usate dai telefonini sono fra 824 e 894 MHz per il sistema analogico AMPS e fra 1.850 e 1.990 GHz per il sistema digitale GSM.
La fascia tra i 1,227 e 1,575 GHz è utilizzata per il sistema globale di posizionamento (GPS) Navstar.

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Per completezza, anche se esula dal nostro argomento: ai sistemi di allarme e ai sistemi di apertura telecomandata di porte e simili sono state riservate le frequenze attorno ai 40 MHz.
I radar del controllo del traffico aereo operano alle frequenze tra i 960 MHz e i 1,215 GHz.
Contrariamente ai segnali HF, le onde radio VHF-UHF attraversano la ionosfera senza venire riflesse e possono quindi venire usate per le trasmissioni extraspaziali con i satelliti artificiali.
Infine le onde di questa banda possono anche essere usate per trasmissioni terrestri oltre l’orizzonte utilizzando le irregolarità della troposfera (la parte bassa dell’atmosfera).
Queste irregolarità riflettono le onde in tutte le direzioni: i segnali UHF si propagano in molte direzioni e quindi si disperdono su una vasta area, cosicchè solo una frazione del segnale trasmesso viene ricevuto dal ricevitore. Inoltre, le condizioni meteorologiche variabili fanno sì che il segnale sia parecchio attutito.
L’assorbimento varia anche con la frequenza del segnale e dipende anche dal particolare percorso del segnale radio. Per questo motivo le trasmissioni che dipendono crucialmente dalla diffrazione atmosferica fanno uso di potenti trasmettitori, e di tecniche o combinazioni di tecniche atte a massimizzare la qualità del segnale ricevuto a seconda del posto, del tempo e delle frequenze usate.

SHF-EHF: Super High Frequency, Extremely High Frequency = frequenze super alte, frequenze estremamente alte
Frequenze dai 3 GHz ai 300 GHz, ovvero lunghezze d’onda da 10 cm a 1 mm.
Le onde di queste bande si propagano con forte degradazione del segnale per attenuazione e per cause atmosferiche (vengono riflesse dalle gocce di pioggia). Inoltre subiscono forti perdite di penetrazione, in particolare attorno a pareti ed edifici.
Per questi motivi, queste bande di frequenze sono le bande meno usate per comunicazioni terrestri.
Il vantaggio delle onde in queste bande è che permettono larghezze di banda di vari MHz, necessarie per le comunicazioni digitali ad alta velocità (fino ad 1 Gigabit al secondo).
La banda EHF in particolare viene utilizzata per comunicazioni fra satelliti e per la radionavigazione satellitare, applicazioni per le quali l’attenuazione atmosferica non è molto limitante.

Bene, vi abbiamo illustrato una panoramica delle frequenze elettromagnetiche e il loro uso.
Appare sin troppo eloquente che se il HAARP ha veramente lo scopo di creare “scudi magnetici” per far rimbalzare le onde radio (altrimenti per cosa? per far rimbalzare le mosche?) non si tratterebbe di un passo in avanti nella strategia militare o radioelettronica, bensì un clamoroso passo indietro. Gli aerei militari, infatti, si contattano in alta frequenza e tramite satelliti, mica usando le vetuste basse frequenze di Radio Vaticano che rimbalzano dappertutto sulla ionosfera e che possono essere captate da chiunque (nemici compresi)!! Quando mai si è vista una simile sciocchezza strategica in tempi moderni? Quando mai si è visto un caccia militare che usa la ionosfera e modulazioni in bassa frequenza per far rimbalzare le trasmissioni radio? I satelliti e i GPS consentono una copertura GLOBALE dell’intero pianeta. Non c’è angolo che non possano raggiungere i segnali satellitari, e non c’è operazione militare che non ne faccia uso.
Altro che ionizzare la ionosfera per arrivare più lontano!
Gli anni 40, i telegrafi senza filo, e le radio a galena, sono finiti da un pezzo, cari cospirazionisti!
Inoltre facciamo presente che il progetto Haarp è pubblico e ha un suo sito ufficiale liberamente visionabile da chiunque.
Il sito è questo: http://www.haarp.alaska.edu/
Praticamente è un progetto di ricerca civile per lo studio della ionosfera. Se fosse un progetto militare segreto, sarebbe protetto dalla segretezza più assoluta, questo è poco ma sicuro. Altro che sito ufficiale.
Inoltre, parlando di strategia militare, vorremmo che i cospirazionisti ci spiegassero (senza inventarsi trame da fantascienza) a che diavolo servirebbe la ionosfera durante un combattimento.
La ionosfera non serve proprio a niente.
Se c’è da intraprendere una azione militare contro una postazione nemica situata dall’altra parte del mondo, si va a bombardare con gli aerei come si è sempre fatto. Ora poi che gli aerei comunicano tramite satelliti, sono stealth, e hanno bombe di precisione a guida GPS, che razza di ARMA potrebbe rappresentare la ionosfera, e a cosa servirebbe?
A comunicare con gli aerei come si faceva 60 anni fa? A far rimbalzare le onde radio dappertutto come si faceva 60 anni fa? A “scandagliare” il nemico da 6000 km di distanza dal teatro operativo, quando oramai tutto il mondo usa i satelliti spia che sono mille volte più precisi ed efficienti, hanno una copertura globale del pianeta, hanno fotocamere capaci di fotografare dettagli impensabili, nonché rilevatori operanti su qualunque spettro o gamma di frequenza? A modificare il clima sull’area di combattimento, chessò, a generare uragani dove non si possono formare? O forse a provocare terremoti muovendo immense piattaforme tettoniche come solo madre natura riesce a fare nel corso dei millenni? O ancora a fare eruttare dei vulcani “a scelta” con la sola pressione di un pulsante?
Ma per favore, non fateci ridere. Guardare troppi film, fa male.

E comunque senza andare a scomodare il sito Haarp, ci sono altri siti che fanno studi simili anche in Italia, e tutti liberamente visionabili con tanto di normative liberamente scaricabili. Non c’è nulla di anomalo, di sospetto, o di segreto.
Qui trovate il sito di Rilevazioni Ambientali di Milano
http://www.studiosra.it/

Qui trovate il sito del FISBAT-CRN:
http://www.fi.cnr.it/r&f/n9/bonasoni.htm
http://www.fi.cnr.it/r&f/n9/tomasi.htm
http://www.fi.cnr.it/r&f/n9/tomasi1.htm
http://www.fi.cnr.it/r&f/n9/mugnai.htm
http://www.fi.cnr.it/r&f/n9/perrino.htm
http://www.fi.cnr.it/r&f/n9/maracchi.htm

Qui le ricerche sulle ELF effettuate dall’associazione ARPA in italia:
http://www.arpa.emr.it/elettrosmog/microcellesilvia.html

Altri siti vari (per comodità, sempre in italiano)
http://www.epicentro.iss.it/problemi/campi/studi.htm
http://www.arcetri.astro.it/~comore/campiem/rassegne.html

Facendo un po’ di ricerca in rete si possono trovare molti altri siti ATTENDIBILI di comprovati ricercatori, istituti, amministrazioni, che svolgono ricerche molto serie su questi argomenti senza saltar fuori con panzane da circo che con la ricerca scientifica non hanno nulla a che vedere. Vedrete che non ce n’è uno (e se doveste trovarlo, è un sito bufala!) in cui compare una qualsiasi analogia tra elettromagnetismo e scie degli aerei.
In conclusione, i cospirazionisti non hanno perso tempo anche questa volta. Com’è nel loro costume sono andati in giro per il web a pescare un po’ di “questo”, un po’ di “quello”, un po’ di “quell’altro”, per poi unire il tutto in un bel “brodo bufala” in cui ingredienti non hanno nessuna attinenza tra loro.
Si comincia prima con le scie, poi ci si attacca all’elettromagnetismo, poi ai terremoti (!!!!), agli arcobaleni, al mal di testa, alla gastrite, agli Ufo, all’impotenza sessuale……e chi più ne ha più ne metta.
Infine si condisce il tutto con una bella spruzzatina di foto bufale e teorie bufale, ed ecco a voi la ricetta perfetta per la bufala perfetta. Un bel “pastone” contenente di tutto e di più. Il tutto, ovviamente, FALSO.
Ricordate. Queste persone sono le stesse che affermano che l’uomo non è mai andato sulla Luna, giusto per darvi un’idea di chi avete di fronte.
La scelta la lasciamo al lettore.
 
stavi parlando dimscie chimiche per poi spostarti sulle onde elterromagnetiche


sono certa che non hai capito un fava.....
AHAHAHAHAHAH
 
esula dal nostro argomento?
forse non ti sei accorto che sei partito con un trattato di chimica e sei finito sulle onde elettromagnetiche



deciditi...
o chimica
o fisica

gli aerei su Grosseto spargono sostanze chimiche

per le Haarp le stazioni sono (sembra fisse) pensa che pare che ne abbimo una anche noi italioti in Sicilia



infatti non leggi, c`é scritto:

Per completezza, anche se esula dal nostro argomento: ai sistemi di allarme e ai sistemi di apertura telecomandata di porte e simili sono state riservate le frequenze attorno ai 40 MHz.


e poi ...ti sei mai accorta che la metà dei tuoi post NE PARLANO, DI SCIE ED HARP


:lol::lol::lol::lol::lol::lol:

.............................
nessun copia incolla difficile
soni le risposte che si trovano su un sito notissimo di aeronautica e chi scrive sono piloti e ingegneri
 
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