su Brescia capita spesso che

i rettiliani si stanno preparando allo sbarco ... vigilate :lol:

slt :ciao:
rettiliani? tu dici?


da Paolo Franceschetti: Collaboratore di Luogocomune scompare misteriosamente in mare il 29 agosto

Franco Caddeo, ricercatore della verità ed esperto in scie chimiche, noto ai lettori di luogocomune, di comedonchisciotte, e di altri siti d’informazione, è disperso in mare dal 29 agosto scorso.
Egli ha preso il canotto per andare a pescare, nella sua amata Sardegna, e non è piu tornato. E’ stato ritrovato il canotto con il motore acceso, lui è sparito con tutte le sue cose, tranne gli occhiali da sole e la crema solare.
Si può dire che è scomparso nella più pura tradizione massonica, senza lasciare traccia, svanito nel nulla, in una scomparsa così sospetta da fare pensare alle modalità dei rapimenti UFO. I quali si stanno dando molto da fare ultimamente (cfr.Dal Messico al Giappone passando per l'Italia. L'estate degli ufo e degli alieni - Affaritaliani.it) da far pensare alla preparazione del maggiore false flags della storia dell’umanità, mentre i soliti (ig)noti ci scippano il mondo. Sempre che la loro presenza in Terra non sia vera.
Scomparse, per incidente, rapimento “alieno”, cancro, infarto o finto suicido, che si ripetono sempre - guarda caso - in concomitanza della necessità di abbassare del tutto i riflettori su foschi disegni criminali di controllo totale del mondo. E le scie chimiche, i connotati di quel disegno, ce li hanno tutti. Come diceva qualcuno, per rendere invisibile ai più qualcosa, il migliore modo è mettercelo sotto il naso. Solo i più sensibili, gli animi fanciulleschi, riusciranno a vedere. E Franco Caddeo era uno di loro. E così come a volte “spariscono” i grossi criminali in colletto bianco al momento della dovuta gogna mediatica, che stranamente puntualmente viene soffocata dal fragore mediatico premeditato su inezie (cfr. Jean Paul Juguet della Total, arrestato contumace), così anche le sue tracce su internet si stanno affievolendo, si fanno scarse, rare, saltuarie - che sia sulle circostanze della sua scomparsa o sulle sue argomentatissime disquisizioni in materia di scie chimiche e altro.Ad esempio, con una rapida ricerca sul net, non ho ritrovato alcuno dei suoi documenti più corposi, come ad esempio questo
http://www.mydatabus.com/5z/gva.vg/shotgun61/Scie_chimiche_di_Franco_Caddeo.pdf

Sparito nel nulla.


Questo è il risultato della ricerca a suo nome su youtube:

Nessun video trovato per “”franco caddeo””
Video recenti per “franco caddeo”
Risultati per: caddeo


Faccio quindi un appello a tutti voi per ricuperare i suoi documenti più probanti, salvarli velocemente prima che ai piani alti di Google decidano di farli sparire tutti.
Ripubblico - per dare un’idea di chi sia Franco Caddeo - la lettera della sua famiglia diffusa in questi giorni nei commenti del sito Luogocomune
(Luogocomune - Un ricordo di Franco Caddeo - Scie chimiche - Notizie),
e ci stringiamo attorno ad essa nella speranza e nel dolore.Perché siamo tutti dei Franco Caddeo.

Nicoletta Forcheri
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E' scomparso in mare il 28 Agosto, durante una battuta di pesca in gommone. Era da solo. Il mare calmo, una bella giornata. Franco Caddeo era un attivista, si occupava di scie chimiche e delle basi militari in Sardegna. Aveva pubblicato molti video, tra cui interviste a famiglie con bambini malformati a causa dell'uranio impoverito. Era una persona seria e competente, non certo un esaltato. Inquietante ciò che riporta L'Unione Sarda: Da venerdì pomeriggio, quando la motovedetta della polizia ha trovato alla deriva il gommone che Franco Caddeo aveva affittato la mattina a Putzu Idu, il caso è diventato sempre più complicato. Non soltanto perché al momento del ritrovamento il motore era ancora acceso, ma anche perché a distanza di quattro giorni guardia costiera, forestale, carabinieri e polizia non hanno recuperato neanche un indizio. Neppure un oggetto che appartenga a Franco Caddeo. La crema solare e le canne da pesca che stava utilizzando venerdì mattina sono rimaste tutte sul gommone, ma lui è scomparso nel nulla.
.
L'ultimo articolo è del 1 Settembre, e in una zona dove non è che succedeno chissà quali fatti di cronaca è piuttosto strano.
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video
sembrerebbero progetti militari a danno della popolazione irrorata

i medici hanno ordine di definire le malattie come psichiatriche e non da inquinamento

[ame="http://www.youtube.com/watch?v=-7aGgINbyDA"]YouTube - scie chimiche chemtrails doc parte 1[/ame]
 
Ultima modifica:
aerei NATO che scaricano metalli pesanti

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=C0SbKlxgTJU&feature=related]YouTube - scie chimiche chemtrails doc parte 2[/ame]
 
sembra che l'unica TV pubblica che non parla delle scie chimiche sia proprio la RAI che non fa informazione ma parla solo delle troiche che vanno nel lettone di putin assime a berlusconi

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=I-nvoOMarcg&feature=related]YouTube - scie chimiche chemtrails doc parte 3[/ame]
 
il TG1 ha trovato i colpevoli
i RUSSI


[ame=http://www.youtube.com/watch?v=mC6CmIaBYj4&feature=related]YouTube - RAI TG1 chemtrails[/ame]
 
e se tramite le scie chimiche
oltre ai metalli pesanti cancerogeni
con l'aggiunta di batteri essicati che come tutti sanno fanno in fretta a riattivarsi

ci avessero irrorato anche con qualche virus?
la medimunne li immette tramite spry nasali


se così fosse non sarebbero i russi i colpevoli
bensi gli ANGLO-AMERICANI

hanno fatto letterlmente sparire il giornalista sardo... forse perchè aveva scoperto che ci strattano come tante cavie

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=wa_4sHlkb-I&feature=related]YouTube - 2/3 - Vaccino dell influenza suina: TOSSICO ![/ame]
 
del reporter sardo nessuna notizia


intanto akkiappatevi questa
mercoledì, novembre 18, 2009

Geoingegneria

posted by Gianni Comoretto



Ogni tanto un'amica mi manda, molto preoccupata, articoli che pesca qua e là in rete. E ultimamente è riuscita a preoccupare molto anche me con questo bell'articolo che fa il punto su un argomento di cui si comincia a parlare molto, la possibilità di combattere i cambiamenti climatici facendo qualcosa al clima, con le tecniche chiamate in modo altisonante come geoingegneria. In breve.

Visto che il riscaldamento globale avanza, nessuno pensa seriamente di ridurre le emissioni ai livelli che servirebbe (almeno del 50%, meglio del 70-80% rispetto ad oggi), l'anidride carbonica rimane in atmosfera per un secolo almeno e quindi anche se si smettesse subito potrebbe non bastare, perché non cercare di lavorare dall'altro lato della questione riducendo di un pelino la quantità di luce che ci proviene dal Sole? Basterebbe aumentare la quantità di luce riflessa dal suolo e dalle nubi dell'1% per controbattere il riscaldamento dovuto ad un raddoppio della CO2 nell'atmosfera. Insomma, si potrebbe continuare ad inquinare per tutto il ventunesimo secolo senza danni.



Della cosa se ne parla anche in un breve editoriale sull'ultimo numero di Le Scienze, e anche John Holdrane, il consigliere scientifico di Obama ha dichiarato a Gennaio di considerare seriamente questa possibilità.

Fino ad oggi ho visto queste idee con scetticismo, si sa che alcuni scienziati sono parecchio pazzi, ma la maggior parte del mondo scientifico mi sembrava consapevole della follia di queste proposte.

Di recente, anche grazie a questo articolo, ho dovuto ricredermi.
Che la cosa in teoria funzioni lo sappiamo dalle eruzioni vulcaniche.

Una grossa eruzione come quella del Pinatubo del 1991 ha sparso nell'alta atmosfera un bel po' di ceneri e solfati, che hanno leggermente filtrato la luce solare e ridotto la temperatura mondiale di oltre mezzo grado per alcuni anni.

Fare altrettanto spargendo composti di zolfo con aerei appositi (no, le scie chimiche non c'entrano, son troppo basse e han l'effetto opposto) costerebbe una cifra, ma centinaia di volte meno che non ridurre le emissioni.

Oppure si potrebbe spruzzare acqua da navi apposite, producendo delle nubi bianche riflettenti, come propone il Copenhagen Consensus, un gruppo di economisti e scienziati diretti da Bjorn Lomborg.

O persino mettere in orbita un grosso numero di specchi, per deflettere la luce solare. Altri approcci, come quello di fertilizzare l'oceano con sali di ferro per aumentare la fotosintesi e quindi la cattura di CO2 da parte delle alghe, sono già stati sperimentati e dimostrati poco efficaci.
Ma gli autori del documento ci richiamano rapidamente alla realtà in un capitolo intitolato "Dalla fantascienza ai fatti".

Sappiamo ad esempio che le eruzioni vulcaniche abbassano sì la temperatura, ma riducono anche le precipitazioni, in quanto tendono a spostare le piogge sopra gli oceani. Quindi non moriremmo di caldo ma di sete.


In generale non sappiamo assolutamente cosa succederebbe con le misure proposte, il clima è complicato e abbiamo già pasticciato abbastanza con la CO2. Inoltre la geoingegneria è una strada che una volta intrapresa va seguita senza fermarsi. Le contromisure infatti durano pochi anni, e se si smette di colpo (che so, per una grossa crisi economica) la temperatura aumenterebbe altrettanto di colpo, con effetti catastrofici.
Ma il riscaldamento globale non è il solo problema legato alle emissioni. L'anidride carbonica sciolta in acqua è acida e tende a sciogliere le conchiglie ed i coralli. Già oggi l'acidità dei mari sta mettendo a rischio le barriere coralline, e tutta la gente che vive grazie a loro (per non parlare degli ecosistemi).

Acque più acide favoriscono la creazione di zone anossiche, cioè con concentrazioni di ossigeno insufficienti a farci vivere i pesci. Naturalmente far nuvole artificiali non risolve questi problemi.
Il fatto che certe cose siano possibili, e potenzialmente non troppo care, crea grossi rischi. Una grossa nazione può decidere di intraprendere misure di geoingegneria. Per avere vantaggi locali, come limitare l'aumento di temperatura sul proprio territorio, a scapito di svantaggi globali. Oppure per motivi politici ("stiamo facendo qualcosa per il clima senza uccidere lo sviluppo").

Grosse compagnie possono essere tentate di vendere crediti di emissione derivati da operazioni di geoingegneria. E comunque di fronte ad una catastrofe planetaria imminente, dovuta a qualche ulteriore decennio di inazione, si può essere davvero disposti a tutto.

E siccome sappiamo ancora molto poco, sia sugli effetti di queste misure che su come regolarne un eventuale uso (anche solo per evitare che comunque qualcuno lo faccia), sarebbe in effetti meglio cominciare a ragionarci. E nel frattempo non cadere nella trappola di pensare ad una soluzione tecnologica del riscaldamento globale, la cosa da fare comunque per evitarlo è tagliare le emissioni.

L'articolo a questo punto però arriva a conclusioni opposte alle mie. Di fronte alla minaccia di superare il tipping point, la situazione in cui i cambiamenti climatici vanno avanti per conto loro, anche la geoingegneria diventa per gli autori un'opzione.

Meglio farlo in modo controllato, sapendo cosa si sta facendo grazie ad esperimenti svolti su piccola scala, che improvvisare all'ultimo momento, presi dalla disperazione. Meglio coordinare gli sforzi a livello mondiale che lasciare l'iniziativa al primo che arriva. Meglio studiare e stabilire i limiti di questi metodi, dimostrando che non funzionano, che lasciare la speranza di poterli utilizzare in futuro.
Io francamente continuo ad essere molto più preoccupato di quello che possiamo pasticciare anche solo con qualche esperimento di geoingegneria in grande stile. E ho il forte sospetto che nessun esperimento possa davvero dirci cosa succederebbe in un uso reale di queste tecniche.
Infine sono stra-convinto che anche se queste cose non funzionano il solo fatto di prenderle in considerazione giustificherebbe l'inazione sul fronte del controllo delle emissioni.

Ma non sono più così confidente che non ci sia qualcuno abbastanza pazzo da provare davvero a cambiare il clima.


Etichette: cambiamento climatico, geoingegneria


Risorse, Economia e Ambiente
 
Purtroppo a Brescia capita anche altro
e tutti sono consci che QUI non c'è la recessione
ma la DEPRESSIONE ECONOMICA PIù NERA!

da http://falsoblondet.blogspot.com/2009/12/leonessa-di-sicilia.html

Leonessa di Sicilia



Fallisce un'azienda al giorno in provincia di Brescia.
Con un drammatico incremento sul 2008 che a sua volta registrò un notevole aumento rispetto al 2007.
Lo dice oggi nei titoli di prima pagina il Giornale di Brescia. Ieri aveva scritto del nuovo record della cassa integrazione straordinaria.
E i licenziamenti fioccano come la neve d’inverno sull’Adamello.

I più colpiti sono gli extracomunitari ma a risentirne maggiormente sono gli operai bresciani.
Almeno i disoccupati stranieri, essendo troppo poveri, godono di tutto l’assitenzialismo peloso e mammone delle organizzazioni solidali dalla Caritas ai centri sociali sempre pronti a battersi per loro. Delle maggiori attenzioni degli assessorati competenti nei comuni.

Ma per gli autoctoni la vita è difficile in una provincia in cui, complice il “traino” turistico dei vicini laghi di Garda e Iseo, gli affitti sono da capogiro. E “grazie” anche alla fortissima pressione immigratoria i prezzi degli immobili non cadenti sono destinati a ragiungere nuove vette.
Non c’è bisogno di mettersi nei panni dei ciarlatani di Nomisma per pronosticarlo.

Quando studiavo fuori regione, dicevano che i bresciani sono i “terroni del Nord”.
La cosa mi faceva talvolta sorridere, un poco arrabbiare.

Ora più che mai tale definizione si avvicina alla realtà, calzando a pennello.

Una volta c’era lavoro per tutti e pochi avevano la voglia di andare a scuola.

Ora i giovani stanno in massa senza lavoro come in Calabria, però sfoggiano validissime lauree triennali dai nomi improponibili: “scienze della comunicazione sociale” oppure “scienze cognitive” alla fine equivalenti alle lauree fasulle o regalate in Meridione.

Al mio paesello una grossa ditta tedesca ha deciso di licenziare in tronco un terzo degli operai, oltre 50 dipendenti, per la verità molto teutonicamente selezionati tra i meno produttivi.
Come prevedibile questo fatto ha scatenato una guerra tra poveri di consistente entità. Tra chi voleva lo sciopero ad oltranza per fare rientrare i licenziamenti, e chi invece, avendo conservato il posto, voleva lavorare per non perdere quota di salario.

Tanto astiosa la contesa che la questura ha dovuto mettere una postazione fissa di celerini antisommossa ai cancelli della fabbrica. Per temperare il confronto, a volte serrato e violento, tra le due fazioni di miserabili. Una specie di G8 in miniatura, considerando che a un certo punto erano comparsi gli immancabili fankazzisti no global a soffiare sul fuoco della polemica.
Ecco dove vince il potere globalista, si vede lo zampino di Belzebù.

Lo scopo autentico cui mirano gli “antagonisti”, gli “antipolitici” delle fasulle rivoluzioni di qualsiasi colore. Perciò adorano gli immigrati inintegrabili.
Accendere la miccia dell’odio in modo che i disperati siano tra di loro a scannarsi per un tozzo di pane.
E siano appagati da questo.
Le elite intangibili, le banche onnipotenti, i padroni del vapore sono sempre esonerati dal riconoscimento delle loro responsabilità. E meno ancora dal pagarne pegno.
Loro passano tra una goccia e l’altra mentre diluviano rogne.

Ricordate l’isola di Lampedusa che voleva annettersi alla provincia di Bergamo?
Assomiglia sempre di più al Sud la “Leonessa d’italia”.
Con il “ceto medio” sostanzialmente ridotto ai dipendenti statali. Per il resto una massa di disgraziati di ogni colore, razza e religione che si arrabatta alla cerca di lavoro. E una percentuale di superricchi parassiti di cui non si bene come si siano arricchiti.

Sulle coste gardesane, opulentissimi dell’Est europeo, specie russi, acquistano in contanti ville con piscina e interi alberghi extralusso senza dovere dimostrare la liceità dei loro quattrini.
Le magioni si popolano poi di accompagnatrici loro connazionali, alla stregua di “sodali”. Di solito fiche stratosferiche che sciamano per le boutique alla moda di Desenzano, Sirmione o Peschiera, guidando SUV costosissimi senza che sia dato alle autorità dello stato sapere da dove traggano tanta beneficenza.

Propongo, similmente a Lampedusa, che la provincia di Brescia sia annessa alla Sicilia.
La Regione Siciliana, dotata di amplissima autonomia, si tiene tutte le sue tasse e quando batte cassa ottiene immediatamente ascolto dal governo centrale.
E’ bastato minacciare la creazione di un “partito del sud” per spillare oltre 4 MILIARDI DI EURO in 48 ore a uno stato per il resto con l’acqua alla gola finanziaria.
Nonostante sia stato prontamente versato il “pizzo” le istituzioni italiote sono state espulse dall’isola.
Il processo al criminale efferato Spatuzza lo hanno dovuto fare a Torino, per “motivi di sicurezza”.
NON riuscendo a garantire a Palermo la tranquillità di un’aula giudiziaria per un procedimento determinante (!).
I boss della mafia arrestati sono sempre dei “numeri due” come la sfilza di luogotenenti di Bin Laden!

E come si comportano gli immigrati in Sicilia?
“Con rispetto”.

Un amico mi raccontò un episodio cui assistette mentre era vicino Palermo, in vacanza.
Una signora, sola in macchina, si fermò a un semaforo rosso, dietro di lei un’altra auto con due uomini a bordo.
Essendo quello uno dei pochi semafori le cui segnalazioni sono rispettate dagli automobilisti locali, vi stazionava un lavavetri extracomunitario.
Il poveretto si offrì di lavare il parabrezza della signora ma al diniego di lei seguitò insistentemente a volere pulire il vetro. Finchè la donna cominciò ad agitarsi temendo, forse, le venisse fatto del male.
In quel momento i due uomini che stavano in coda dietro, avendo visto la scena, scesero dal loro veicolo avvicinandosi. Presero il lavavetri e gli’e le dettero di santa ragione lasciando il malcapitato a terra tramortito.
Nel frattempo il semaforo era diventato verde e la signora partita.
I due risalirono in macchina scomparendo nel traffico.
Sì, certe volte penso che dovremmo diventare tutti quanti siciliani!

F. Maurizio Blondet
 
ci sono novità
adesso spargono i loro veleni utilizzando pure le nuvole vere
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=CwXc-ZRGRRc]YouTube - Clandestine cumuli seeding[/ame]
 

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