Banca Pop Etruria e Lazio (PEL) subordinati

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Consob, tutti contro Vegas sui risparmiatori non tutelati. Il presidente chiamato a spiegare
Il consiglio ha deciso di riunirsi tra 10 giorni per ascoltare le motivazioni del numero uno, che ieri si è difeso dalle accuse di Report : "Mai abrogate le norme sui prospetti dei bond subordinati"

di ANDREA GRECO
08 giugno 2016
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Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas (ansa)


MILANO - Lo scontro all'interno della Consob, strisciante da mesi, torna ad accendersi sul tema principe dell'informazione ai risparmiatori. Il collegio della Commissione, tornato da febbraio in formazione piena a cinque membri dopo la nomina di due commissari da parte del governo, ieri ha votato a larga maggioranza la convocazione di una Commissione entro 10 giorni, per fare definitiva chiarezza sul caso degli "scenari probabilistici" di investimento. Nessuno esclude nulla, in un clima da resa dei conti che si preparava dal crac delle quattro banche che il 22 novembre scorso hanno azzerato il loro capitale oltre a 788 milioni in loro obbligazioni subordinate, di cui 340 erano di piccoli clienti.

Il caso torna alla ribalta dopo la pubblicazione su Report di una lettera del 3 maggio 2011 del responsabile della divisione emittenti della Consob Claudio Salini. Nella missiva, diretta al presidente Giuseppe Vegas, si parla di "rappresentazione dei rendimenti futuri secondo modalità probabilistiche" nei prospetti. Ossia come, basandosi su modelli matematici che attualizzano i flussi, si può esprimere il grado di rischio nell'investire, e le probabilità future di guadagnare o perdere. La situazione degli "scenari" è pasticciata. Perché dapprima, nel marzo 2009, la Consob della gestione di Lamberto Cardia ne aveva sponsorizzato l'inserimento nei prospetti di emissione, dando un dispiacere ai banchieri che in quegli anni vendevano miliardi di loro bond ai loro sportelli per compensare la minor raccolta di denaro e capitale su altri fronti. Tuttavia in quello scorcio di 2011, dopo l'arrivo di Vegas in Consob, agli "scenari" si stava mettendo la sordina, per l'opposizione del neo presidente e del suo mentore politico Giulio Tremonti.

Il mercato reagì confuso: alcuni operatori continuavano a mettere gli scenari in prospetto, altri temevano che Consob potesse così "accelerarne l'approvazione" (nota Assonime di marzo 2011). Così, nella missiva di una pagina, il dirigente Salini segnalava al presidente che "gli Uffici non hanno mai rappresentato vantaggi connessi alla tempistica di approvazione del prospetto" dall'inserimento degli scenari; anzi, "conformemente alle indicazioni fornite per le vie brevi dalla S.V. al responsabile divisione studi economici", gli uffici "inviteranno gli emittenti a non inserire tali scenari nel prospetto e ne chiederanno l'eliminazione ove le riportassero per autonoma iniziativa". Le "vie brevi" rimanda a comunicazioni verbali, che non lascino tracce. Ma l'esperto capo Divisione emittenti la traccia l'ha lasciata, protocollata. Tra l'altro, poco dopo Salini uscirà da Consob per approdare al cda di Banca Etruria (dov'è stato sanzionato da Bankitalia nei nuovi panni di controllato): fatto notevole per un ex controllore.

Vegas ieri ha replicato con una "nota del presidente", pubblicata sul sito Consob, e che secondo una ricostruzione alcuni commissari non hanno voluto sottoscrivere.
Vi si spiega che già la Consob di Cardia, il 14 luglio 2009, "ritenne di non raccomandare gli scenari probabilistici" nei prospetti, per due motivi: "la forte contrarietà espressa dal mercato ", che li riteneva "in contrasto con il quadro normativo europeo in vigore"; e "l'evoluzione del quadro giuridico europeo, che nell'ottobre 2009 ha respinto a schiacciante maggioranza (ma Consob votò a favore, ndr) gli scenari come mezzo di rappresentazione dei rischi, come approvato da Commissione Ue nel 2010". Nel 2012, ha ricordato Vegas, "la disciplina europea è cambiata nuovamente", armonizzando la descrizione dei titoli offerti al pubblico e i loro rischi "con informazioni che non includono gli scenari probabilistici", che pertanto i regolatori nazionali "non hanno il potere di imporre in via generale".

La materia però resta controversa: anche in Commissione, dove il vicino chiarimento si annuncia rilevante per i destini non solo degli scenari, ma anche di strategie e indirizzi di un'authority che negli ultimi anni riceve crescenti critiche, ed è stata esclusa dall'arbitrato sul rimborso dei bond di Banca Etruria & C, affidato dal governo all'Anac. Tra l'altro sugli scenari è in corso l'ennesima consultazione: il 9 maggio Consob ha pubblicato una bozza che di fatto li abroga, per "conformarsi alle indicazioni dell'Esma" sui prospetti Mifid dei prodotti finanziari complessi; e li supera con "informazioni sui possibili rendimenti, la struttura delle cedole e la misura entro cui sussiste rischio di perdita totale o parziale del capitale". Una formula che però finora piace più ai banchieri - l'Abi ha già formalmente approvato la bozza Consob - che non a tecnici e consumatori, i quali chiedono il ripristino degli "scenari". Con l'argomento che ben poche persone avrebbero comprato, per dire, un bond Banca Etruria 2013 recante dicitura "rischio del 62% di perdere il 46% del capitale ". La consultazione chiude oggi.


Consob, tutti contro Vegas sui risparmiatori non tutelati. Il presidente chiamato a spiegare


Insomma come dice Vegas i risparmiatori italiani saranno pure ignoranti, però sono tenuti nella totale ignoranza dei rischio che corrono proprio grazie alla direttiva della Consob! sob!
 
Vegas e le accuse di Report: ecco perché tutti vogliono la testa del presidente Consob

14 Giugno 2016 - 09:40
Antonio Atte

Consob: aumenta la pressione del governo su Vegas dopo le accuse di Report. Ecco cosa viene contestato all’ex braccio destro di Tremonti.
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Ora tutti vogliono la testa del presidente della Consob Giuseppe Vegas, finito al centro di una vera e propria bufera mediatica dopo la puntata di Report di domenica 5 giugno.

Il pressing di Palazzo Chigi per costringere alle dimissioni il capo dell’organo di vigilanza si è fatto incessante. Ma come si è arrivati a questo punto? Cosa viene contestato a Vegas? Il presidente della Consob può rimanere al suo posto? Cerchiamo di ricostruire tutti gli ultimi avvenimenti.

Consob: le accuse di Report a Vegas
Domenica 5 giugno la conduttrice della trasmissione Report di Rai3, Milena Gabanelli, chiede ufficialmente le dimissioni del numero uno della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa per aver eliminato dai prospetti informativi gli scenari probabilistici che avrebbero consentito ai risparmiatori di conoscere i rischi di investire nei bond subordin delle quattro banche fallite (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara).

Nel dettaglio, Report mostra un documento della divisione emittenti della Consob risalente al 3 maggio 2011 che riguarda i “prospetti informativi relativi ad offerte pubbliche di vendita e sottoscrizione o di scambio di strumenti finanziari non-equity”.

Nella missiva la Consob esorta gli emittenti a non inserire le informazioni sugli scenari di probabilità nel prospetto degli strumenti finanziari (come le obbligazioni vendute alla clientela dalle banche), citando come esempio la Banca Popolare di Vicenza, divenuta poi il primo bail in italiano.

Vegas, spiega la Gabanelli:

ha violato la regola Consob che prevede di raccomandare alle banche l’utilizzo di uno strumento che al risparmiatore dice: acquistando per esempio queste obbligazioni hai il 62% di probabilità di perdere metà del tuo capitale. Certo, è una probabilità, non è scritta nella pietra, ma è uno strumento utilissimo per il risparmiatore. Perché non è stato utilizzato nel corso di tutti questi anni dove Vegas si è sempre difeso dicendo: ma non sono mica stato io a vietarlo, è l’Europa che non lo vuole e comunque è uno strumento ingannevole. Allora, di sicuro in questi casi a essere stati ingannati sono stati i risparmiatori, che invece la Consob deve tutelare.

Consob: la replica di Vegas
La replica di Vegas arriva dopo due giorni. Con una nota apparsa sul sito della Consob, il presidente replica alle accuse mosse nei suoi confronti dalla giornalista e passa in rassegna tutti i passaggi della normativa in materia dal 2009 ai giorni nostri, spiegando che:

La Consob non ha mai abrogato l’obbligo di inserire gli scenari probabilistici di rendimento nei prospetti informativi delle obbligazioni bancarie per il semplice fatto che non è mai stato introdotto, né a livello nazionale né a livello europeo, alcun obbligo di includere nei prospetti questa informativa.

Consob: Zanetti e Calenda contro Vegas
L’esecutivo però sembra non gradire le giustificazioni di Vegas e infatti spara a zero sul presidente della Consob, raccogliendo al volo l’assist di Report. Il primo a intervenire è il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, che dalle colonne del Corriere della Sera accusa Vegas di essere “senza credibilità. Poi è il turno del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che su Radio 24 dà ragione alla Gabanelli e parla di “gravi errori” commessi dall’ex braccio destro di Giulio Tremonti.

Accuse a cui lo stesso Vegas replica rivendicando la correttezza delle decisioni prese e lamentando “pressioni politiche” nei suoi confronti. L’unico a non schierarsi è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che infatti sceglie la via del silenzio.

Dai consumatori ai grillini (con l’eccezione di qualche esponente di Forza Italia e Ncd) tutti ora chiedono il passo indietro di Vegas, la cui posizione traballa da quando il governo ha deciso di affidare all’Anac di Raffaele Cantone (e non alla Consob) la procedura di arbitrato sugli indennizzi ai sottoscrittori delle famose obbligazioni subordinate.

Consob: è giusto che Vegas resti al suo posto?
Resta il fatto che la vicenda delle quattro banche fallite è solo l’ultima di una serie di episodi controversi che hanno visto come protagonista Vegas. Basti pensare all’Opa Ei Towers-Mediaset sulla concorrente Rai Way, alla conquista di Fondiariasai da parte di Unipol (vicende per le quali il capo della Consob è stato accusato di aver dismesso i panni di abito imparziale), e all’indagine per abuso d’ufficio relativa a presunte irregolarità nelle assunzioni disposte dall’ente.

La domanda, dunque, sorge più che spontanea: è giusto che Vegas resti al suo posto?

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Vegas e le accuse di Report: ecco perché tutti vogliono la testa del presidente Consob
 

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