Derivati USA: CME-CBOT-NYMEX-ICE T-Bond,Bund,Gold: The pirates of deflinflation island (1 Viewer)

feliceanima

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leggendo GipaZ e qualche sua operazione sono andato a vedere alcuni etf capzo i volumi ci sono quindi non dovrei avere problemi di liquidità per entrare ed uscire
 

PILU

STATE SERENI
l'avete mai letta qs storiella ?


La BCE ammette: non c'è un prestatore di ultima istanza
14 gennaio 2008 – Quando il corrispondente dell'EIR Rainer Apel ha chiesto a Jean-Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, “chi è il prestatore di ultima istanza, in Europa, se le cose si aggravano?” Trichet ha risposto, di fronte alla stampa internazionale convenuta alla conferenza stampa della BCE del 10 gennaio a Francoforte: “Il nostro non è un istituto che deve preoccuparsi dei problemi di solvibilità”. La BCE adempie al mandato di garantire i prezzi e la stabilità monetaria, e questo è quanto, ha affermato Trichet. Non ha detto chi sarebbe il prestatore di ultima istanza semplicemente perché non c'è. L'Eurolandia si ritrova senza paracadute nel bel mezzo della più grave crisi finanziaria della storia.
L'argomento è estremamente importante in quanto la “crisi di liquidità” si sta rapidamente trasformando in una “crisi di insolvenza”. Secondo un esperto consultato dall'EIR, “i problemi del 2008 sono di un ordine di grandezza ben più grande rispetto al 2007”. Siamo entrati in un periodo in cui le grandi banche e finanziarie sottopongono i bilanci ai revisori esterni, dopo aver annunciato perdite nel quarto trimestre 2007 sulla scorta delle proprie revisioni interne, ha spiegato l'esperto. I revisori esterni però vedono che i conti non tornano per cui le perdite in bilancio si gonfiano al punto che si materializza lo spettro di fallimenti. Mentre le perdite ufficialmente calcolate dalle banche centrali sono già enormi, nell'ordine delle centinaia di miliardi di dollari, i valori da cancellare riguardano 3000 miliardi di dollari, stima l'esperto consultato. Questo è ciò che si sta verificando al momento, ed è il contesto per comprendere le voci più o meno fondate su nuove perdite di due istituti, Citigroup e la Merrill Lynch, che da sole avrebbero perso altri 40 miliardi.
La prospettiva di grandi insolvenze trova l'Europa in un grande vuoto di potere, sostiene Helga Zepp LaRouche in un documento del 10 gennaio. Quando fu fondata, alla BCE fu conferito solo il potere di emettere moneta, mentre i poteri di supervisione e di controllo, compreso quello del prestatore di ultima istanza, sono rimasti in mano alle banche centrali nazionali. Ma con la moneta unica e l'integrazione dei mercati finanziari dell'UE, una crisi a tutto campo diventa una sfida impossibile da affrontare entro i propri confini nazionali. Il caso della Northern Rock ha dimostrato il grado di difficoltà già incontrato in un paese, l'Inghilterra, in cui il prestatore d'ultima istanza c'è, e le questioni monetarie e le insolvenze sono gestite da un'unica istituzione. Nel caso di insolvenze a tutto campo nell'Eurozona, i problemi della Northern Rock si ripresenterebbero all'ennesima potenza.
“Con l'introduzione dell'euro”, scrive Zepp-LaRouche, “la sovranità monetaria è stata trasferita alla Banca Centrale Europea, ma ora emerge un paradosso: con le immissioni straordinarie di liquidità, la cosiddetta Emergency Liquidity Assistance, le banche centrali nazionali hanno la responsabilità, ma al tempo stesso non hanno la sovranità sulla creazione monetaria. E questo vuoto legale, che i padri dell'Euro credevano di poter semplicemente ignorare, adesso si presenta come lo scoglio su cui probabilmente naufragherà l'Unione Europea”.
“Il problema principale per l'architettura finanziaria BCE-Euro si colloca nel fatto che i governi nazionali sono stati spogliati degli strumenti per difendere le rispettive economie e sistemi bancari, e per avviare programmi di investimenti pubblici con i quali sarebbe possibile sottrarre l'economia dalla depressione incombente. E' consentito estendere crediti alle banche in difficoltà soltanto se vengono date garanzie adeguate e a prezzo di mercato. L'emissione di crediti a buon mercato sarebbe un'iniezione di denaro pubblico, una facoltà che non è della banca centrale ma dello stato che, secondo il Trattato dell'UE, può farvi ricorso solo a certe condizioni che debbono essere approvate dalla Commissione UE. In generale il Trattato vieta alle banche centrali di finanziare i costi originati dallo stato”.
I paesi dell'UE si trovano ad affrontare disarmati la più grande depressione della storia. Helga Zepp-LaRouche sostiene che per cambiare tutto questo occorrono iniziative legislative fondate su quelle clausole delle Costituzioni Nazionali che proteggono e favoriscono il Bene Comune: “Il trasferimento della sovranità monetaria ad istituzioni sovrannazionali dev'essere ribaltato. Il Trattato di Maastricht e il Patto di Stabilità debbono essere congelati”. Lo stato deve proteggere le banche ordinarie, creando delle "muraglie" tra queste e le entità speculative, non-bancarie, e provvedere all'emissione del credito per finanziare un programma di ripresa economica fondato sugli investimenti nelle grandi infrastrutture.
“In altre parole: occorre far ritorno ai principi dell'economia fisica e del bene comune a cui conferire la precedenza rispetto agli interessi privati di pochi”.
Nella conferenza stampa di Francoforte, la BCE ha fatto chiaramente capire che i banchieri centrali stanno andando nella direzione opposta: proteggere gli interessi oligarchici dei pochi a scapito dell'intera popolazione. Trichet ha dichiarato, scandendo le parole, che la BCE “non tollererà” che i governi reagiscano all'inflazione dei prezzi consentendo aumenti salariali. “Noi diciamo loro questo: potete prendere le decisioni che volete, è vostra responsabilità, ma vi diffidiamo in anticipo dal contribuire ad una spirale inflazionistica sul medio termine attraverso ciò che chiamiamo effetti di ritorno. Questi effetti non si trovano soltanto nei rinnovi dei contratti, sebbene questi costituiscano un elemento notevole e persino dominante. Ci sono anche tutti gli altri meccanismi di determinazione dei prezzi”. Trichet ha minacciato di aumentare i tassi d'interesse nel caso in cui i politici non avessero capito che debbono "comportarsi bene".
Secondo la BCE, i governo d'Eurolandia non dovrebbero consentire aumenti salariali superiori all'inflazione “media”, che lui stabilisce a 3,1%. Ma al proposito, il nostro corrispondente Rainer Apel gli ha ricordato: “La popolazione generale vive un'altra situazione: va a fare la spesa e fa i conti con i tassi d'inflazione per i diversi generi; lo stesso problema si presenta al distributore di benzina. L'impressione che essa ne ricava è diversa dalla Sua. A ragione di ciò diversi esperti - e mi pare che il loro numero si stia rapidamente moltiplicando - concorda con l'economista americano Lyndon LaRouche secondo cui siamo all'inizio di un processo di iperinflazione. La dinamica è ben diversa”.
D'altronde, se Trichet fosse minimamente serio sul tema dell'inflazione dovrebbe spiegare come mai da una parte immette miliardi nel sistema (ha appena annunciato un'altra asta di 10 miliardi di dollari a scadenza mensile) che vengono usati per speculare sul petrolio, sulle materie prime e sugli alimentari, mentre dall'altra parte esige dai governi di non proteggere in alcun modo la popolazione dalle conseguenze inflative che questo produce!
 

Metatarso

Forumer storico
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La BCE ammette: non c'è un prestatore di ultima istanza
14 gennaio 2008 – Quando il corrispondente dell'EIR Rainer Apel ha chiesto a Jean-Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, “chi è il prestatore di ultima istanza, in Europa, se le cose si aggravano?” Trichet ha risposto, di fronte alla stampa internazionale convenuta alla conferenza stampa della BCE del 10 gennaio a Francoforte: “Il nostro non è un istituto che deve preoccuparsi dei problemi di solvibilità”. La BCE adempie al mandato di garantire i prezzi e la stabilità monetaria, e questo è quanto, ha affermato Trichet. Non ha detto chi sarebbe il prestatore di ultima istanza semplicemente perché non c'è. L'Eurolandia si ritrova senza paracadute nel bel mezzo della più grave crisi finanziaria della storia.
mi fermo qui perchè di stronzate su internet ce ne sono fin troppe :D

Era 1 anno fa. E' ovvio che doveva dire così, perchè sennò ognuno chiede di stampare soldi per essere salvato. Poi in realtà fanno quello che vogliono, perchè i soldi li stampano loro, e decidono loro a chi darli.
 

Sharnin 2

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Oleodotti e nucleare, il grande gioco asiatico

Gli intrecci tra Usa, Cina, India
Manlio Dinucci

La battaglia di Mumbai, qualunque sia la regia degli attacchi, si inquadra in una contesa di vasta portata condotta con strumenti politici, economici e militari da più soggetti: non solo India e Pakistan, ma Stati uniti, Russia e Cina. Principale terreno di confronto è l'Asia centrale, area di enorme importanza per la sua posizione geostrategica e per il controllo del petrolio del Caspio e dei «corridoi energetici».
L'epicentro è in Afghanistan. Qui s'impantanò per dieci anni l'esercito sovietico. Qui, nel 2001, sono arrivate le truppe statunitensi, ufficialmente per combattere i taleban e dare la caccia a bin Laden. L'obiettivo strategico è in realtà quello di occupare una posizione chiave nel nuovo scenario creato in Asia dalla disgregazione dell'Urss e dall'emergere delle potenze cinese e indiana. «Esiste la possibilità che emerga nella regione un rivale militare con una formidabile base di risorse», avvertiva un documento pubblicato dal Pentagono una settimana prima dell'invasione dell'Afghanistan.
Questo obiettivo strategico è stato confermato dal presidente eletto Barack Obama, che ha annunciato di voler «uscire dall'Iraq» e «passare al giusto campo di battaglia in Afghanistan e Pakistan». Viene quindi considerato campo di battaglia anche il Pakistan, ritenuto a Washington un alleato non molto affidabile, i cui servizi segreti sono sospettati di avere legami con i taleban. Quando nel gennaio 2008 gli Usa chiesero al presidente Musharraf di avere mano libera nelle zone di confine con l'Afghanistan, ricevettero un rifiuto. E, a causa della forte opposizione interna, anche l'attuale presidente Zardari appare riluttante.
A rendere ancora più complessa la situazione è la scelta di Washington di privilegiare le relazioni con l'India, per impedire un suo avvicinamento alla Russia e alla Cina. Rientra in tale politica l'accordo, ratificato il 2 ottobre dal senato, attraverso cui gli Stati Uniti «legalizzano» il nucleare militare dell'India, che non ha mai aderito al Trattato di non-proliferazione, permettendole di mantenere otto reattori nucleari militari al di fuori di ogni controllo internazionale. Ciò spinge il Pakistan, che non ha mai aderito al Tnp, ad accelerare i suoi programmi nucleari militari. Col risultato che i due paesi già schierano complessivamente circa 110 testate nucleari e sono in grado di fabbricarne molte di più.
Su questo terreno entrano in gioco, in concorrenza con gli Usa, Russia e Cina. A settembre è stato confermato che la Russia fornirà all'India una portaerei con 16 Mig-29; contemporaneamente, la joint-venture russo-indiana BrahMos Aerospace ha annunciato che accrescerà la produzione di missili da crociera supersonici lanciati dall'aria, armabili con testate sia convenzionali che nucleari. La Cina sta invece stringendo relazioni particolarmente strette col Pakistan: il 18 ottobre è stato annunciato che il presidente Zardari, in visita a Pechino, ha firmato 12 accordi, uno dei quali impegna la Cina a costruire altri due reattori nucleari in Pakistan. La Cina fornisce inoltre al Pakistan caccia Jf-17 dotati di motori russi, la cui fornitura è stata autorizzata da Mosca.
Nella «guerra degli oleodotti», entra in gioco anche l'Iran, col progetto di un gasdotto che, attraverso il Pakistan, dovrebbe portare in India il gas iraniano. Sotto pressione statunitense, l'India non ha finora aderito all'accordo. L'Iran si è però dichiarato disponibile, l'11 ottobre, a costruire il gasdotto (costo 7,5 miliardi di dollari) fino in Pakistan, in attesa dell'adesione dell'India. Oggi ancora più difficile, dopo gli attacchi a Mumbai.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/03-Dicembre-2008/art47.html
 

gipa69

collegio dei patafisici
leggendo GipaZ e qualche sua operazione sono andato a vedere alcuni etf capzo i volumi ci sono quindi non dovrei avere problemi di liquidità per entrare ed uscire

soprattutto sull'eurostoxx50... sullo stoxx ce ne sono meno... :) e spesso lo spread si apre fino anche ad 1% ma è più spesso intorno allo 0,20%.
Però mi sono incaponito con lo stoxx50 :D
 

gipa69

collegio dei patafisici
e l'operazione che ho fatto oggi non ci crederete ma l'ho fatta solo con il mio senso di ragno!! :D
cioè mi è cominciato a pizzicare il mio istinto che la discesa post ribasso era un tentativo di far fuori i long intraday per poi andare al rialzoe ho giocato su quella scommessa.
Magari mi è andata solo di kiulo però non si è recchie per caso!!!:D
 

dan24

Forumer storico
al trikeko gli puzza il fiato:D per quello che il bunde scenne...ne avevo solo 3 ..adesso solo :D almeno un pullabck sul vecio 122,50-122 del dicembre...daje


addio :lol:
 

f4f

翠鸟科
e l'operazione che ho fatto oggi non ci crederete ma l'ho fatta solo con il mio senso di ragno!! :D
cioè mi è cominciato a pizzicare il mio istinto che la discesa post ribasso era un tentativo di far fuori i long intraday per poi andare al rialzoe ho giocato su quella scommessa.
Magari mi è andata solo di kiulo però non si è recchie per caso!!!:D

ottimo :up:
io non puozz più, ho il sesto senso di adim ....
il contrario di mida :rolleyes::rolleyes:
 

Fleursdumal

फूल की बुराई
come in un cerchio siamo tornati lì dove era nato il treddo
eravamo solo in 3 e ora siamo un mucchio di rekkie selvaggie e short di Bond:D:rolleyes:
 

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