Re: Rallentamento in arrivo?
minotauro ha scritto:
Grazie, innanzitutto, della puntuale analisi che hai fatto.
Se ho capito bene quel che hai scritto, non stai parlando di possibile storno di breve, ma di vera e propria inversione.
Io sono posizionato short ( in azionario) dal mese di luglio, quindi certamente troppo in anticipo e con grossi problemi, aimè, ma dopo lo storno di maggio non credevo si arrivasse così repentinamente ai massimi di periodo.
Se la mia premessa è esatta e cioè: se ho capito bene, credi che i mimini di maggio saranno raggiunti e oltrepassati?
Ciao a tutto il forum
Parliamo degli indici USA, indici su cui su basano le mie analisi.
L'analisi che prevedeva un minimo importante nel corso di quest'anno e ancor più probabilmente nel periodo Luglio Novembre di quest'anno era basato su un'analisi ciclica riguardante il ciclo presidenziale USA. Il comportamento dei mercati negli anni precedenti era d'altronde coerente con questo scenario ed il mercato ha percorso molti degli step di quel ciclo in maniera molto precisa.
In realtà però dopo il minimo di maggio il mio scenario prevedeva un recupero con possibile retest dei massimi (o anche uno spike massimo del 2/3 per cento sopra quei massimi) entro fine agosto inizio settembre e poi una ripresa della correzione che riportasse gli indici almeno al test dei minimi di maggio.
Questo evidentemente non si è verificato in quanto il recupero c'è stato ma una volta giunti al test dei massimi determinate condizioni intermarket che ho descritto di volta in volta hanno permesso agli indici di forare quei massimi e di accelerare in maniera più consistente rispetto al preventivabile.
Ora come postato ieri sera il 25 ottobre ho chiamato la possibilità di una fase corretiva di breve segnalata dagli indicatori di partecipazione degli investitori individuali tornati in maniera decisa sui mercati in contemporanea con una parziale distribuzione delle mani forti.
Con il commento da te citato ho fatto presente che la situazione macro sembrerebbe con gli ultimi dati in deterioramento ed il comportamento intermarket dell'oro e dei bond sembrerebbe confermarlo.
Ma come ormai ripeto da tempo finchè non ci sarà un chiaro panic buying sulle valute reflattive quali soprattutto yen e franco svizzero (ed oggi sembrerebbe che ricominciano a costruire posizioni sul cross con l'euro...) con rottura di importanti resistenze sui cross penso che il mercato non avrà discese significative.
Per il momento i trend sui cambi sono positivi per i mercati e quindi possono essere sostenuti con la possibilità poi che a furia di veder salire l'esigenza di entrare sui mercati da parte degli investitori individuali si faccia più pressante e con minori timori
soprattutto se il settore energy continuasse a calare con decisione liberando ulteriore liquidità per i mercati azionari.
Se poi osserviamo dal punto di vista tecnico anche sul breve per il momento grossi segnali di inversioni non ce ne sono almeno fino alla rottura dell'area 1360/1356 di spoore.
Il mio post di ieri indicava un maggiore timore operativo sulla crescita USA dal punto di vista economico, una chiaro tentativo di far passare gli investimenti più rischiosi dalle mani forti alle mani deboli e possibili aree di allarme sullo spoore ma non certo una contrazione della liquidità sintetica che è il principale driver attuale dei mercati.
Io ho quasi azzerato la mia esposizione azionaria tranne alcuni titoli auriferi (vedi thread sui mercati esteri) e non ho intenzione di rientrare ma per il momento il tentativo di aprire posizioni short di ampio respiro (sul breve è diverso ed infatti il post del 25 ottobre richiamato era proprio collegato a questo discorso) è stato azzerato. (perdendoci anche qualche cosa nel frattempo).