Piazza Affari chiude in rialzo, utility in fibrillazione
14-10-2005 17:50
Seduta sull'ottovolante per piazza Affari. Gli indici, dopo un avvio in rialzo e una flessione a metà giornata, hanno chiuso la settimana in progresso. L'S&P/Mib ha registrato un rialzo dello +0,45%% a 33.214 punti e il Mibtel dello 0,35% a 25.524 punti. Poco sopra la parità anche i principali indici dei mercati del Vecchio Continente. Complessivamente i dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti, tra cui i più importanti l'inflazione (a +1,2% contro il consensus a 0,9%) e l'indice Michigan (a 75,4 contro i 79 del consensus), non hanno pesato più di tanto.
In luce ancora una volta il comparto energetico. Snam (1,68% a 4,65 euro), Terna (+2,24% a 2,05 euro) e Enel (+0,5% a 6,79 euro) sono letteralmente schizzate al rialzo dopo che il Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha reso noto che nel testo della Finanziaria per il 2006 non ci sarà più la tassa sul tubo. Il Ministro ha spiegato poi che al suo posto ci sarà una rimodulazione degli ammortamenti delle aziende energetiche: non si tratterà di "una nuova imposta ma dell'eliminazione di un privilegio". Secondo gli analisti interpellati da Mf Online però il rimbalzo di oggi è eccessivo considerato che la tassa è stata sostituita da un'altra misura che genererà pari gettito e andrà a colpire gli stessi soggetti.
Intanto Dresdner Kleinwort Wasserstein ha alzato il target price su Enel a 7,2 da 7,1 euro, confermando a hold (mantenere in portafoglio) il rating. Seduta positiva per i bancari. Il comparto ha registrato, infatti, la prestazione in miglioramento di Bnl (+0,71 a 2,69) sulla quale l'opa di Unipol è portata avanti, anche in considerazione del fatto che Mps (+0,43%, 3,71 euro) e Holmo hanno prolungato l'accordo parasociale fino al 15 aprile 2006 in Finsoe (la finanziaria che controlla la maggioranza di Unipol).
Comincia però a circolare la voce che il Bbva stia pensando di rilanciare l'offerta su via Veneto con 2,9 euro per azione, ovvero il 16% in più rispetto alla sua offerta originaria di 2,5 euro. Su Mps è stato anche detto che secondo alcune indiscrezioni l'attuale Ceo di Bpu (-0,76%), Giampiero Auletta, potrebbe diventare amministratore delegato dell'istituto senese.
In luce Fideuram (+0,43%), la Pop di Verona e Novara (+0,26%), Capitalia (+1,22%) e Unicredit (+0,38%). L'Ad di piazza Cordusio, Alessandro Profumo, ha spiegato che "non è stata mai valutata la cessione di Locat. E quindi non abbiamo dato alcun mandato a banche d'affari. Evidentemente la forza della nostra società di leasing, di gran lunga la prima in Italia, dà sempre più fastidio ai suoi concorrenti che non trovano di meglio da fare che mettere in giro voci infondate".
D'altro canto il presidente del medesimo gruppo, Carlo Salvatori, ha ritenuto che "in futuro sia difficile che banche e assicurazioni procedano per campi separati. C'è una convergenza naturale", aggiungendo che "già oggi stiamo investendo nelle assicurazioni. Riteniamo il mercato assicurativo un complemento fondamentale". In merito alle partnership con Aviva e Allianz, il presidente di Unicredito ha precisato che "funzionano molto bene, continueremo a lavorare con questi operatori".
Sempre tra gli istituti di credito, è andata bene anche Intesa (+1,59%), che secondo quanto riportato dal Financial Times Deutschland, sarebbe pronta a fare un'offerta per Bcr. Intesa del resto ha sempre affermato di essere in lizza per la privatizzazione di Bcr. Stando alle indiscrezioni di mercato, il prezzo richiesto per Bcr è intorno ai 4,9 miliardi, ovvero 4,9 volte il Book Value. Intesa dovrebbe mettere sul piatto 2 miliardi di euro per il 61,9% di Bcr (3,2 volte il Book Value).
Infine, poco sopra la parità Ras (+0,08%), il cui Cda ha ritenuto congrui i corrispettivi offerti da Allianz nell'ambito dell'offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie Ras (19,00 euro per azione) e sulle risparmio (55 euro per azione). A tale conclusione il Cda è pervenuto anche sulla base dell'ampia analisi e supporto del consulente finanziario Merrill Lynch International.
Sempre tra i titoli dell'S&P/Mib, seduta in ascesa anche per STM (+2,06%, 13,97 euro) che è salita insieme a tutto il resto del settore tecnologico europeo e soprattutto agli altri costruttori di chip. Va sottolineato che il titolo è salito nonostante il direttore generale di Finmeccanica, Giorgio Zappa, abbia dichiarato stamattina che il 6% di STM posseduto dalla sua azienda non è strategico e può essere venduto se dovesse ravvisarsi la necessità di finanziare nuove iniziative industriali nel core business di Finmeccanica (+1,13%).
Per quanto riguarda quest'ultima, invece, da segnalare CdM odierno ha definitivamente approvato il Piano Italiano per la crescita e lo sviluppo nel quale si fa presente che dal decreto taglia spese sono escluse, per quanto riguarda il bilancio dello Stato, "le spese obbligatorie, quelle che riguardano i comparti difesa, sicurezza e soccorso. Sul fronte degli Enti pubblici non territoriali, il provvedimento non riguarda le aziende sanitarie e ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico" nonché altre strutture mediche e scolastiche.
Bene anche Luxottica (1,06%) che ringrazia il dollaro. Con il 70% dei ricavi in moneta Usa, il rialzo del biglietto verde ha un impatto molto forte sui conti del gruppo. Passando ai tmt, invece, si sono registrati andamenti misti. In merito il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò ha assicurato che saranno assegnate entro la fine dell'anno dall'Authority per le tlc le frequenze del servizio Wi-Max. "La questione", ha aggiunto, "andrà all'esame del consiglio entro un mese e mezzo. Ed entro fine anno ci sarà l'assegnazione delle frequenze. La ripartizione alle varie società la farà però il Ministero" delle Comunicazioni.
In particolare tra i titoli di questo comparto a segnalare flessioni è stata Tiscali (-0,28%). Sergio Cellini, presidente e Ad di Tiscali Italia, ha smentito qualsiasi trattativa in corso per la cessione della società. Il manager ha spiegato che è "inevitabile che faccia gola" un gruppo che ha avviato un processo di risanamento e che ha fatto segnare per la prima volta un utile. Lo stesso Cellini poi ha annunciato di aver depositato al Tribunale civile di Roma una richiesta di provvedimento d'urgenza per chiedere il rispetto da parte di Telecom (-0,15%), ex monopolista, di una delibera (59/2005) dell'Authority per le tlc che sancisce la migrazione automatica dei clienti su larga banda agli operatori concorrenti.
Telecom, da parte sua, secondo quanto affermato da Sergio Giovanni Fogli, responsabile degli affari regolamentari del gruppo, ritiene che ci sia un "problema di codice civile" e che sia necessario il "rispetto della volontà del cliente". Il manager ha spiegato di aver "sottoposto
all'Authority il problema di come applicare la delibera, chiedendo norme attuative". Anche Fastweb (+1,99%) ha richiesto a Telecom l'applicazione della delibera, ma al momento non ha adito le vie legali.
Per quanto riguarda gli editoriali da segnalare che la Procura di Roma ha disposto nuove acquisizioni di documenti nell'ambito delle indagini sulla scalata a Rcs (+1,69%). Nell'inchiesta è indagato l'immobiliarista Stefano Ricucci per false comunicazioni e ostacolo all'autorità di vigilanza. Secondo quanto si apprende, il procuratore aggiunto Achille Toro ed i pm Rodolfo Sabelli e Giuseppe Cascini hanno dato delega alla Guardia di Finanza per acquisire nuova documentazione in relazione ad alcune operazioni effettuate da Magiste, la società finanziaria che fa capo allo stesso Ricucci.
Nel frattempo, per un difetto di notifica è stato rinviato al 27 aprile prossimo il processo in cui l'immobiliarista è imputato per truffa e calunnia ai danni del cognato Francesco Bellocchi, ex direttore amministrativo di Magiste. Sul Midex, il Cda di Alitalia ha approvato un nuovo aggiornamento del piano industriale 2005-2008 confermandone gli obiettivi di redditività precedentemente comunicati al mercato.
Beni Stabili (-1,78%) ha comunicato di aver perfezionato il preliminare di vendita di un immobile sito a Torino, vincolato al patrimonio Securfondo. La vendita ha riguardato unità immobiliari ad uso ufficio con annesse aree pertinenziali. Il rogito dell'immobile dovrà avvenire entro e non oltre il prossimo 16 dicembre al prezzo di 2,35 milioni. L'acquirente è un privato che non ha alcun legame con il gruppo.
Tra le small cap I Grandi Viaggi (-0,50%) e Parmatour in amministrazione straordinaria hanno siglato un contratto preliminare di compravendita relativo alla cessione del ramo d'azienda Villaggi e del ramo d'azienda Intermediazione di Parmatour. In base all'accordo Grandi Viaggi verserà all'amministrazione straordinaria 12,5 milioni di euro e si accollerà i debiti verso terzi delle società estere facenti capo a Parmatour per un importo di circa 1,5 milioni. Per tale operazione la società farà ricorso alla propria liquidità. Il corrispettivo verrà versato al perfezionamento dell'operazione che avverrà con la firma del contratto definitivo, prevista entro il 15 dicembre prossimo.
Per quanto riguarda invece Parmalat (-0,53%), Granarolo ha dato il via alproprio riassetto in vista di un'offerta sulla società parmense. Il gruppo bolognese ha cominciato con la chiusura della Centrale del Latte di Rimini e la vendita dello stabilimento Merlo di Alessandria. In più, secondo Mf, vi sono progetti di ristrutturazione per lo stabilimento che produce yogurt a Castel san Pietro (Bologna) e per quello di Pittinicchio (dove si producono le mozzarelle).
Sempre tra quelle a minore capitalizzazione è crollata poi Isagro per il terzo giorno consecutivo. Il titolo del gruppo agro-farmaceutico, per gran parte della seduta sospeso per eccesso di ribasso, ha chiuso in calo del 14,97% a 9,84 euro. Dall'inizio dell'anno il gruppo guidato da Giorgio Basile ha guadagnato il 75%, ma ora che la barca sta affondando sono in molti a cercare una via di fuga.
Nicola Capodanno