TBOND BUND (VM 1984) 2012: la profezia dei Maya o la rinascita

io trovo per lo meno strano per non dire molto preoccuante che un titolo come le Generali debba emettere bond al tasso del 10 e rotti % ????


che succede ...ha finito la cassa ? sta per fallire ??


ecco la news:

Intesa Sanpaolo e Generali ritornano sul mercato dei bond

Intesa Sanpaolo e Generali ritornano sul mercato dei bond


Due colossi della finanza italiana del calibro di Intesa Sanpaolo e Generali tornano sul mercato obbligazionario con due collocamenti rispettivamente da un miliardo e 750 milioni di euro. Nel caso della banca si è trattato di un titolo triennale unsecured (cioè non garantito) da un miliardo di euro con scadenza 10 luglio 2015 e una cedola del 4,875 per cento. Il collocamento, gestito da Banca Imi, Bnp Paribas, Citigroup e Credit Suisse, è avvenuto con uno spread di 410 punti base sopra il tasso mid swap.
Tenuto conto del prezzo di riofferta, il rendimento a scadenza è stato pari al 4,994% annuo. La compagnia di assicurazione triestina invece ha collocato un bond subordinato della durata di 30 anni per 750 milioni di euro che servirà a richiamare il prossimo 20 luglio un bond del Leone in scadenza nel 2022. La cedola è stata del 10,125% nella parte bassa del range ipotizzato alla vigilia (10,125%-10,375%). «Il successo dell'operazione nell'attuale contesto di volatilità dei mercati finanziari attesta la riconosciuta solidità ed affidabilità di Generali», ha commentato il presidente del Leone, Gabriele Galateri. Proprio alla vigilia peraltro alcuni analisti avevano espresso dubbi sul successo di un'operazione di questo tipo considerando il difficile contesto di mercato. Il collocamento è stato chiuso nell'arco di tre ore e ha visto la partecipazione di Barclays, Citigroup, Hsbc, Jp Morgan, Mediobanca, Morgan Stanley e UniCredit. In entrambi i casi si è registrata una buona domanda pari al doppio dell'ammontare offerto.

È positivo poi segnalare il ritorno degli investitori esteri che, nel caso di Intesa, hanno rappresentato il 70% della domanda. Altro paspetto interessante di queste operazioni è la tempistica. I collocamenti infatti sono arrivati dopo un periodo di assenza dal mercato delle società italiane alle prese con difficoltà di rifinanziamento per effetto del "rischio Paese". Dealogic segnala in particolare che, nell'ultimo trimestre i collocamenti di società italiane sono stati inferiori del 75% rispetto allo stesso periodo del 2011. L'ultima volta che una banca di un Paese periferico aveva collocato un bond "unsecured" risale poi allo scorso 13 marzo quando la spagnola Santander aveva piazzato un bond da un miliardo .
Un anno invece è passato dall'ultima volta che un emittente dei Paesi periferici aveva collocato un titolo subordinato, come fatto ieri da Generali. Le ragioni della tempistica di queste operazioni sono da ricercare nel clima che si respira in questi giorni sui mercati finanziari dopo il Consiglio europeo sulla crisi della scorsa settimana. Un vertice a cui, per la prima volta, si è registrato un allentamento del fronte "rigorista" capeggiato dalla Germania con alcune concessioni fatte al fronte dei periferici con il meccanismo anti-spread (chiesto dall'Italia) e la possibilità dui rifinanziamento delle banche tramite il fondo Esm (come voluto dalla Spagna). Il raggiungimento di questi obiettivi è tutt'altro che scontato, come dimostra l'opposizione di Olanda e Finlandia. I mercati tuttavia hanno per il momento sembrano ignorare questi segnali mostrando una certa propensione al rischio.A.F.D.
 
pronti ?? che dicemmo ?
..........ci siamo quasi... poi a putttttttttttttttt ;)
 

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Francoforte 5 Agosto 2011

Caro Primo Ministro,

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.

Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio
2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.

Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel
2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure.
Sono passi importanti, ma non sufficienti.

Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:

1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.

a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.

b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.

c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.

2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.

a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie.
Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.

b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.

c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.

Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.

3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.

Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.

Con la migliore considerazione,

Mario Draghi, Jean-Claude Trichet
 
Ultima modifica:
Francoforte 5 Agosto 2011

Caro Primo Ministro,

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.

Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio
2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.

Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel
2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure.
Sono passi importanti, ma non sufficienti.

Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:

1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.

a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.

b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.

c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.

2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.

a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie.
Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.

b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.

c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.

Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.

3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.

Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.

Con la migliore considerazione,

Mario Draghi, Jean-Claude Trichet

amico caro, credo che nessun premier poteva NON ottemperare a queste direttive...quasi tutti i partiti hanno cercato di fare levare le castagne bollenti dal fuoco al governo tecnico...questo per me NON perdona le gravi mancanze verso l'elettorato dei 2 piu' grandi schieramenti...tuttavia l'errore madornale che si e' fatto e si continua a fare , come tu caro amico hai scritto , E' QUELLO DI AVER TRASCINATO LA CRISI DALL'AMBITO FINANZIARIO DOVE DOVEVA ASSOLUTAMENTE RESTARE A QUELLO DELL'economia reale...:wall: e' l'errore piu' grande che si poteva fare , perche' implica il crollo dell'occupazione e delle attivita' produttive...ovvero l'avvitamento della crisi dei PIIGS....
e poi , MA DOVE E' SCRITTO CHE NON POTEVANO FARSI MANOVRE TECNICHE FINANZIARIE E MONETARIE PER SOPPERIRE AL CASH E AL DEBITO DELLO STATO SENZA PENALIZZARE L'ECONOMIA REALE ?
MA NELLA STORIA D'ITALIA E D'EUROPA ci sono decine di manovre monetarie d'emergenza senza colpire I CONTRIBUENTI IN MANIERA PESANTE e che hanno sortito l'effetto: le movimentazioni del tesoro e della banca d'italia perche' non possono essere riusate?
perche' non inventarsi nuovi titoli di credito dello stato basati su garanzie reali immobili e quindi meno soggetti allo spread e levare dalla circolazione i btp e organizzare a maggioranza dell'EU titoli europei che sostituiscano quelli dei singoli stati ? perche' la kulona non lo permette ? e tante altre misure che possono fare gestire al Tesoro la crisi e non alla BCE...:wall:
 

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