Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

beh ho una notissia per lo stagnaro , i risparmi degli italiani se ne stanno già andando alle ortike, ha poco da fare l'ironiko
avere un piano pronto per l'uscita deve essere un must, se capita una qualunque crisi stai fresco che i crukki ci danno una mano, se ne fotteranno come nel 92
Cmq alla fine saranno i franzosi ad accendere la miccia, visto che stanno finendo come noi e non credo rimarranno passivi a 90 ad aspettare che succede qualcosa o che i crukki si prendano un brufolo sul q
Non è facile per niente visto che alla fine ci perderemo tutti qualcosa e di più

La protezione USA sta per finire.. fre dieci anni gli inglesi dovranno marciare da soli ed allora vediamo se le cure alla Krugman funzionano... :-o

Sparata la solita bordata anti anglofoni :lol: oggi manifestazione a Bruxelles con blocchi dei principali incroci della città... vi dice qualche cosa?

Manifestation D19-20 à Bruxelles. - YouTube
 
che poi a me quel linguaggio derisorio non piace, per inciso.... direi le stesse cose ma senza parolacce ed altre interiezioni sceme... :)
 
Erdogan sotto tiro Crolla la lira turca


Il più grave scandalo per corruzione degli ultimi anni e l’annuncio del tapering della Fed stanno minando alle fondamenta il miracolo economico sul Bosforo che dura da dieci anni.
La lira turca, sismografo sensibile del sentimento dei mercati, è scesa al suo minimo storico ieri, dopo che la Federal Reserve Usa ha annunciato un ammorbidimento della politica monetaria espansiva (riducendo di 10 miliardi di dollari gli acquisti di bond) e mentre il governo di Recep Tayyip Erdogan deve affrontare una delle maggiori inchieste per corruzione, strettamente intrecciata alla politica, da quando è al potere dal 2001.
La situazione è critica perché la Turchia si affida ai flussi di denaro stranieri per finanziare il suo ampio deficit delle partite correnti oggi al 7,5% del Pil.
 
Nel 2010, tre anni dopo lo scoppio della crisi mondiale, presi atto dell’assenza di qualsiasi decisione concreta per difendere l’euro e scrissi un articolo che destò molto scalpore, invitando le autorità italiane a dotarsi di un Piano B per prepararsi a uscire dall’eurosistema, un evento che non doveva essere preso sotto gamba.

Chiedevo però di mettere a punto anche un Piano A nel caso in cui avessimo deciso o fossimo stati costretti a restare nell’euro in un habitat economico e politico che promette la ripresa ma, celandosi dietro l’obiettivo della stabilità, provoca recessione e disoccupazione.

La prima parte di questo Piano dovrebbe essere quella di sottrarsi al ricatto che ponel’Italia di fronte alla scelta di perdere ulteriori porzioni di sovranità fiscale - che gli accordi di Maastricht hanno lasciato agli Stati sotto vincoli parametrici - in cambiodi un’assistenza che nonrisolve i nostri problemi, maoffre solo tempo per affrontarli e pone a carico del nostro bilancio pubblico, già asfittico, oneri per salvare gli altri.

Le azioni concrete da intraprendere per sottrarsi al ricatto, giusto o sbagliato che sia, sono due. Il consolidamento delle scadenze dei titoli di Stato italiani garantito dalla cessione del patrimonio pubblico - per il quale esistono programmi dettagliati redatti già da tempo - e un taglio lineare generalizzato della spesa pubblica complessiva del 3% per non dover ricorrere a nuove emissioni di obbligazioni durante l’intera durata del periodo di rimborso (proposta in 7 anni, ossia più di un’intera legislatura). Ciò farebbe risparmiare almeno 20 mld di euro di interessi da destinare alla riduzione della pressione fiscale, il secondo grande problemadel Paese, come premessa di unaincisiva riformatributaria che porti a due tasse standard sui redditi personali (una statale e una comunale), più quelle sui consumi, da fissare in proporzione alle spese ritenute necessarie. Ciò collocherebbeal centro della politica la soluzione del problema principale della società italiana, la riforma della pubblica amministrazione, ivi inclusa quella degli organi elettivi. Le altre riforme, quella pensionistica, del mercato del lavoro, del credito e dei capitali vannoposte sul sentiero della normale gestione cessando di introdurrecontinue regolamentazioni cheestenuanoi cittadini dal lato dell’impegno di comprensione a loro richiesto e della continua erosione dei loro redditi. Il caso dell’Imu edelle sue trasformazioni rocambolesche non sono degne di una società civile.



Il Piano A per restare in Europa prevede oggi piccoli stimoli non risolutivi per la ripresa,
l’assistenza ai disoccupati e ai bisognosi, la spending review e l’aumento dell’imposizione patrimoniale anche per finanziare spese correnti, l’ultima delle follie culturali che sono cominciate con la nazionalizzazione dell’industria elettrica.
Il programma non prevede nessuna delle due cose da fare, anzi le complica, come testimonia il continuo aumento del rapporto debito pubblico/Pil e della pressione fiscale complessiva: forse è la prima volta che si richiedono ai cittadini sacrifici per stare peggio. Occorre quindi un cambio dei contenuti del Piano A
 
..insomma anche tu vuoi l'uomo nuovo? bravo forte e magari pure bello ? :)
io invece credo che l'unico modo per sperare di fare qualcosa è di andare avanti con quel poco che di buono ancora rimane
.... sarò ottimista ma io credo che un partito democratico con una nuova classe dirigente potrà fare molto e bene.

giorno a tutti..io credo invece che sia ora di liberarsi del passato... a tutti i costi ...

la cancrena è presente a tutti i livelli..prima lo si capisce meglio è per tutti...

Il Movimento 5 Stelle torna a denunciare la commistione tra politica e potere e sotto accusa è di nuovo l’emendamento sulle pensioni d’oro. “Cinque esponenti della casta vengono tratti in salvo in extremis dai loro amici del Pd e dal governo”. I sospetti dei grillini ricadono sul Consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina alle 8.15 per approvare la nota di variazione di bilancio e che “improvvisamente”, in dieci minuti, ha nominato cinque consiglieri della Corte dei Conti: Salvatore Tutino già dirigente generale nel ministero dell’Economia e delle Finanze, Italo Scotti già capo di gabinetto del ministero per i Rapporti con il Parlamento, Siegfried Brugger capogruppo del Misto dal 2006 a marzo 2013, Daniele Caprino Generale di Corpo d'Armata e Angela Pria capo del dipartimento per gli Affari interni e territoriali. Tutto questo succede prima del via libera da parte della Camera alla legge di bilancio. In questo modo i nuovi consiglieri della Corte dei Conti non rientreranno nella norma che pone un tetto alle pensioni d’oro, vengono fatti “salvi” infatti tutti gli incarichi in corso prima dell’entrata in vigore della Legge di stabilita’.

L'emendamento, a firma del capogruppo del Pd, Roberto Speranza, non consente, a chi recepisce una pensione “erogata da gestioni previdenziali pubbliche”, di avere un reddito superiore ai 300mila euro grazie a stipendi derivanti da incarichi in amministrazioni ed enti pubblici, e in organi costituzionali, dunque anche nella Corte dei Conti. L’emendamento, fa notare la deputata stellata Carla Ruocco della commissione Finanze di Montecitorio, precisa che “sono fatti salvi i contratti e gli incarichi in corso sino alla loro naturale scadenza”. Le amministrazioni e gli organi dello Stato non potranno perciò erogare stipendi che, sommati a quelli già percepiti come pensioni, superino il tetto di 300mila euro.

“Ecco perché – sostiene Ruocco – il Consiglio dei ministri si è riunito in fretta e furia: doveva nominare cinque esponenti della casta per fare in modo che prendessero la poltrona prima dell’entrata in vigore della Legge di stabilità”. Il via libera definitivo, da parte del Senato, è previsto per lunedì. “Adesso – attacca la deputata grillina Laura Castelli – Napolitano ha due giorni di tempo per ratificare le nomine. Il Capo dello Stato presta ancora una volta il fianco al governo per i suoi interessi. L’utilizzatore finale di questa operazione è sempre il governo che utilizza l’emendamento prima che la legge di stabilità venga approvata”. Il problema, per Ruocco, “non è solo il fatto che i cinque consiglieri della Corte dei Conti non si sottoporranno al tetto, ma saranno davvero imparziali dopo il favore che ha fatto loro il governo?”.


Pensioni d'oro, M5s attacca il governo: "Cinque nomine lampo alla Corte dei Conti per eludere il tetto"
 

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