Tbond Bund (VM69) 2013: Bandits Unchained tra Krug bubbles and balls

Autotutelarsi contro l'inflazione negli attivi di mercato del credito e nelle duration brevi
Aumentare gli attivi reali, le materie prime e titoli azionari

La News
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A quota 56.000 miliardi di dollari e in pieno aumento, il problema del debito emesso negli Stati Uniti (alla pari dell'Eurozona) oggi ha assunto proporzioni mostruose e richiede di essere continuamente alimentato con un nuovo carburante: una supernova - scrive Bill Gross, managing director di Pimco nella sua ultima newsletter - che si espande senza requie e che, così facendo, inizia ad autoconsumarsi.

Spiega il guru dei bond: "Ogni dollaro in più di credito sembra produrre sempre meno calore. Negli anni 80, occorrevano 4 dollari di credito nuovo per generare un dollaro di Pil reale; nell'ultimo decennio, ne occorrevano 10 e, dal 2006 in poi, 20 per produrre il medesimo risultato". Insomma, la magia del credito si sta rivelando sempre meno magica e in alcuni casi addirittura distruttiva, soprattutto in un periodo in cui si riduce l'occupazione.

I tassi di interesse a zero, inoltre, che sono il risultato dei piani di allentamento quantitativo e della creazione del credito, hanno effetti sia negativi sia positivi. I modelli di business storici, aggiunge Gross, possono subire ripercussioni negative e gli investimenti essere soggetti a ridimensionamenti.

Che cosa dovrebbe fare dunque un investitore? Anzitutto, cercare di autotutelarsi contro l'inflazione negli attivi di mercato del credito e nelle duration più brevi. Poi aumentare gli attivi reali, le materie prime e titoli azionari con flussi di cassa stabili a fronte di un margine di guadagno. In ultimo, accettare rendimenti futuri più risicati nella pianificazione del portafoglio.







Ormai lo dicono tutti.........sarebbe da preoccuparsi :D
 
Autotutelarsi contro l'inflazione negli attivi di mercato del credito e nelle duration brevi
Aumentare gli attivi reali, le materie prime e titoli azionari

La News
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A quota 56.000 miliardi di dollari e in pieno aumento, il problema del debito emesso negli Stati Uniti (alla pari dell'Eurozona) oggi ha assunto proporzioni mostruose e richiede di essere continuamente alimentato con un nuovo carburante: una supernova - scrive Bill Gross, managing director di Pimco nella sua ultima newsletter - che si espande senza requie e che, così facendo, inizia ad autoconsumarsi.

Spiega il guru dei bond: "Ogni dollaro in più di credito sembra produrre sempre meno calore. Negli anni 80, occorrevano 4 dollari di credito nuovo per generare un dollaro di Pil reale; nell'ultimo decennio, ne occorrevano 10 e, dal 2006 in poi, 20 per produrre il medesimo risultato". Insomma, la magia del credito si sta rivelando sempre meno magica e in alcuni casi addirittura distruttiva, soprattutto in un periodo in cui si riduce l'occupazione.

I tassi di interesse a zero, inoltre, che sono il risultato dei piani di allentamento quantitativo e della creazione del credito, hanno effetti sia negativi sia positivi. I modelli di business storici, aggiunge Gross, possono subire ripercussioni negative e gli investimenti essere soggetti a ridimensionamenti.

Che cosa dovrebbe fare dunque un investitore? Anzitutto, cercare di autotutelarsi contro l'inflazione negli attivi di mercato del credito e nelle duration più brevi. Poi aumentare gli attivi reali, le materie prime e titoli azionari con flussi di cassa stabili a fronte di un margine di guadagno. In ultimo, accettare rendimenti futuri più risicati nella pianificazione del portafoglio.







Ormai lo dicono tutti.........sarebbe da preoccuparsi :D

Anche perchè spesso il buon Bill fa il contrario di quello che dice e quindi mi attendo entro un anno un top sulle commodities quantomeno industriali.....:-o
 
visto :cool:

oggi sòn tiratissimo ma vedo quale sia il confine tra correzione e declino imho su nostrano e daxee: su neuro, siamo lontani lontani

imho
su nostrano siamo in zona 'flat' di area 'long': cioè, pronmti a rilongarsi, per adesso

su dax, ancora in zona long di area long: però limite a 7630 circa ... siamo vicinissimi :help:
 
da leggere :up:
05/02 16:15 - Vietato fallire...

Facciamo il punto della situazione sul mercato dei bond, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno creato non poco scompiglio sui book. Ho evitato volutamente di scrivere prima di oggi, per poter analizzare le ripercussioni del caso SNS in maniera equilibrata, lasciando sbollire gli eccessi che hanno caratterizzato le ultime due sedute.

Come supposto, il debito senior di SNS non è stato interessato dalla manovra di nazionalizzazione della banca olandese, mentre il debito subordinato è stato risucchiato a piè pari nella tagliola prevista dalla legge adottata da Mr. Jeroen Dijsselbloem, ministro delle finanze olandese, nonché neo presidente dell’Eurogruppo.

Non mi dilungo sull’accaduto, poiché ritengo che le fonti di informazione non siano certo mancate in questi ultimi giorni, ma mi concentro sulle conseguenze che il colpo di mano del governo olandese avrà sul mercato del reddito fisso, subordinate in primis.

La sensazione che ho, è che il mercato obbligazionario stia sterzando pericolosamente verso un livello di rischio più simile all’equity, ponendo in prospettiva i detentori di bond alla stessa stregua degli azionisti. Peccato che, per definizione, l’investimento in azioni ha sempre rappresentato il capitale di rischio, mentre l’investimento in obbligazioni ha sempre rappresentato (salvo default dell’emittente) un investimento dal carattere “conservativo”, poiché “garantisce” un rendimento, seppur minimo.

Gli equilibri si stanno spostando, considerando anche la nuova clausola CAC che riguarda i Titoli di Stato europei di nuova emissione. Se fino a qualche tempo fa era il buon senso a dirci che anche l’investimento in obbligazioni non è attività “free risk”, ora sono norme di legge a sancirlo, impietosamente.

Va da sé che, seppur caso isolato, l’Olanda ha creato un precedente molto pericoloso, e di conseguenza il debito subordinato (che in questi giorni è uscito copiosamente dai portafogli di molti operatori) subirà un marcato deprezzamento, poiché sarà d’ora in avanti richiesto un premio al rischio sostanzioso per detenere in portafoglio emissioni di questo tipo.

Ma lo spettro che si aggira anche sul debito senior non depone certo a favore di una stabilità dei corsi delle obbligazioni, seppur con i debiti distinguo tra emittente ed emittente. Mr. Dijsselbloem non ha escluso, per il futuro, di estendere anche al debito senior la richiesta di partecipare ad operazioni di salvataggio. Ed essendo oggi presidente dell’Eurogruppo, direi che non è propriamente una bella notizia…

La sostanza è che, con queste nuove norme, di fatto non si avranno più default “old style”, dove il fallimento era a tutti gli effetti tale; no, con questi artifici legislativi si “eviterà” il default, poiché si procederà con nazionalizzazioni (corporate) o rinegoziazione del debito (Stati, grazie alla CAC). Peccato che per le tasche dei risparmiatori gli effetti saranno gli stessi, anzi forse peggio, perché con l’esproprio attuato dal governo olandese il recovery è pari a ZERO, mentre in caso di vero default non è impossibile un recovery seppur minimo.

E’ chiaro quindi che le strategie di portafoglio sull’obbligazionario dovranno cambiare: maggior spazio all’asset di breve termine, maggior spazio al trading di posizione, maggior spazio al trading di brevissimo termine. Infatti, chi vorrà rischiare di detenere in portafoglio un titolo per 10 anni, con il rischio di vederselo espropriare dalla sera alla mattina?

...insomma...il succo è: forza traders :up:
vai Ditroooooooooooo :lol:
 
da leggere :up:
05/02 16:15 - Vietato fallire...

Facciamo il punto della situazione sul mercato dei bond, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno creato non poco scompiglio sui book. Ho evitato volutamente di scrivere prima di oggi, per poter analizzare le ripercussioni del caso SNS in maniera equilibrata, lasciando sbollire gli eccessi che hanno caratterizzato le ultime due sedute.

Come supposto, il debito senior di SNS non è stato interessato dalla manovra di nazionalizzazione della banca olandese, mentre il debito subordinato è stato risucchiato a piè pari nella tagliola prevista dalla legge adottata da Mr. Jeroen Dijsselbloem, ministro delle finanze olandese, nonché neo presidente dell’Eurogruppo.

Non mi dilungo sull’accaduto, poiché ritengo che le fonti di informazione non siano certo mancate in questi ultimi giorni, ma mi concentro sulle conseguenze che il colpo di mano del governo olandese avrà sul mercato del reddito fisso, subordinate in primis.

La sensazione che ho, è che il mercato obbligazionario stia sterzando pericolosamente verso un livello di rischio più simile all’equity, ponendo in prospettiva i detentori di bond alla stessa stregua degli azionisti. Peccato che, per definizione, l’investimento in azioni ha sempre rappresentato il capitale di rischio, mentre l’investimento in obbligazioni ha sempre rappresentato (salvo default dell’emittente) un investimento dal carattere “conservativo”, poiché “garantisce” un rendimento, seppur minimo.

Gli equilibri si stanno spostando, considerando anche la nuova clausola CAC che riguarda i Titoli di Stato europei di nuova emissione. Se fino a qualche tempo fa era il buon senso a dirci che anche l’investimento in obbligazioni non è attività “free risk”, ora sono norme di legge a sancirlo, impietosamente.

Va da sé che, seppur caso isolato, l’Olanda ha creato un precedente molto pericoloso, e di conseguenza il debito subordinato (che in questi giorni è uscito copiosamente dai portafogli di molti operatori) subirà un marcato deprezzamento, poiché sarà d’ora in avanti richiesto un premio al rischio sostanzioso per detenere in portafoglio emissioni di questo tipo.

Ma lo spettro che si aggira anche sul debito senior non depone certo a favore di una stabilità dei corsi delle obbligazioni, seppur con i debiti distinguo tra emittente ed emittente. Mr. Dijsselbloem non ha escluso, per il futuro, di estendere anche al debito senior la richiesta di partecipare ad operazioni di salvataggio. Ed essendo oggi presidente dell’Eurogruppo, direi che non è propriamente una bella notizia…

La sostanza è che, con queste nuove norme, di fatto non si avranno più default “old style”, dove il fallimento era a tutti gli effetti tale; no, con questi artifici legislativi si “eviterà” il default, poiché si procederà con nazionalizzazioni (corporate) o rinegoziazione del debito (Stati, grazie alla CAC). Peccato che per le tasche dei risparmiatori gli effetti saranno gli stessi, anzi forse peggio, perché con l’esproprio attuato dal governo olandese il recovery è pari a ZERO, mentre in caso di vero default non è impossibile un recovery seppur minimo.

E’ chiaro quindi che le strategie di portafoglio sull’obbligazionario dovranno cambiare: maggior spazio all’asset di breve termine, maggior spazio al trading di posizione, maggior spazio al trading di brevissimo termine. Infatti, chi vorrà rischiare di detenere in portafoglio un titolo per 10 anni, con il rischio di vederselo espropriare dalla sera alla mattina?

...insomma...il succo è: forza traders :up:
vai Ditroooooooooooo :lol:

Io penso che invece quella può essre una reazione di breve; la reazione di lungo dovrà invece ritornare alla capacità di fare stock picking ed anche analisi fondamentale ad alto livello sapendo leggere anche tra le pieghe di situazioni complesse, ora nel caso SNS bisogna ancora capire se le informazioni che avrebbero dovuto circolare sono circolate effettivamente o no ma in ogni caso aldila del singolo caso comprare un bond di una banca olandese solo perchè è banca ed è olandese non basterà più....
BNP ha fatto report a gennaio sul titolo ed era molto piu ottimisti della realtà poi...
 
La Francia vuole una politica dei cambi


Il presidente francese è il primo leader europeo a intervenire contro le svalutazioni competitive di Usa e Giappone
Hollande: «L’euro è troppo forte, dobbiamo indicare un obiettivo di medio termine»


L’euro è troppo forte e rischia di danneggiare l’economia dell’unione monetaria. È quindi venuto il momento di dotarsi di una politica di cambio che sia in qualche modo al servizio dell’economia.
 
la situazione tecnica sugli indici eu inizia a farsi bruttina se non rimbalzano subito , dai caxx0 non voglio rivedere il Bundaxxxo a 143:wall:
 

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