sono mica domande facili, almeno per me
well la mia ipotesi è:
le banche vedono non il rendimento ma il rendimento/rischio
e a fronte di asset rischiosi sono obbligate a detenere capitale accantonato, appunto a copertura del 'rischio inatteso' ( teoria di baselII, il 'rischio atteso' è remunerato dallo spread, che dipende dal rating, che è appunto una misura del rischio)
quindi loe scelte bancarie considerano altre variabili oltre al rendimento: ad esempio, la composizione del loro attivo attuale e la variazione di rischiosità di questo attivo ( semplificando: se una banca avesse SOLO mutui immobiliari e prestiti ad imprese immobiliari e il mercato immobiliare scendesse rendendo meno 'solide' le garanzie sui mutui e più rischiose le aziende, una banca razionalmente dovrebbe chiudere i prestiti alle imprese ( non può liquidare i mutui o creerebbe un fenomeno di riduzione del mercato immobiliare che peggiorerebbe a spirale le garanzie sugli altri mutui) e comprare con i soldi ottenuti degli asset senza rischio : i Bund ad esempio, anche a rendimento minimo ma a rischio (teorico) zero, riequilibrando quindi il suo profilo di rischiosità
somma ?
le banche misurano numericamente il rischio, cosa che molti non sanno nemmeno che si faccia o come ( poi che la misura sia giusta, è un altro discorso
)
il bund è legato al rischio più che al rendimento
la crescita è l'unico modo per ridurre il rischio sistemico e spingere le banche a concedere prestiti
senza prestiti non parte l'economia
le banche nazionali sono bloccate in questo circolo vizioso
sintesi
siamo nelle mani delle riforme e di draghi
hastag
#cheDiocelamandibuona