Tbond Bund (VM69) 2014: 2014 il ritorno di Smaug

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almeno qualche nota stonata c'è nell'orchestra..

I deputati del Movimento cinque stelle stanno intervenendo uno per uno, nell'aula della Camera, per un minuto a testa, elencando tutti i deputati "colpevoli", di tutti i partiti, che hanno votato la modifica costituzionale che ha introdotto il principio di pareggio di bilancio nella Carta.

Carlo Sibilia ha accusato questi deputati di "essere traditori della Repubblica italiana, è inutile che vi nascondete dietro i trattati internazionali, Letta è il primo".

Dopo gli interventi a raffica ci sarà la votazione delle mozioni sulle iniziative in ambito europeo e nazionale per la revisione dei vincoli derivanti dal trattato noto come "fiscal compact".

Luca Frusone ha poi voluto ricordare "anche i deputati che non sono più in Parlamento, che magari ora siedono sulla poltrona di una partecipata inventata apposta per loro, ma che firmando il fiscal compact hanno condannato a morte gli italiani".

e poi gli si vuole dare torto a qs ragazzi dicendo che sono manovrati da grillo ? troppo semplicistico il ragionamento... qs so ragazzi come noi comuni mortali che stanno provando anche magari goffamente a stravolgere l'andazzo..se non gli diamo noi l'appoggio per me è la fine.... non vedo all'orizzonte nessuno che al momento è folle come qs ragazzi.. e in qs momento ci vuole tanta follia per alzare la testa e ricominciare a sperare...perchè mi sa che la speranza sta svanendo... e dopo la speranza comincia la disperazione
 
COMUNE DI ROMA &C. Ha 60 mila persone che ci lavorano... per fargli fare qualcosa non vuoi che si inventano 10 mila leggi in modo da ingessare tutto e tutti .. e non vuoi inventarti balzelli di tutti i tipi ?

Per eliminare il tutto è molto semplice un quarto di parlamentari rispetto agli attuali un quarto di politica vedi regioni province e comuni... e poi la politica non può essere un mestiere... se fai il sindaco dopo due mandati vai a casa e non puoi fare più vita politica attiva e non come ora che dal comune vanno in provincia popi in regione po in parlamente etc etc ... questo è il vero male dell'italia se io devo essere sempre eletto mi devo creare un bacino di connivenze sempre più ampio man mano che aumentano i voti che devo ottenere per sedermi beatamente sull'aspirata poltrona... dopo che esco dalla politica attiva l'equitalia mi fa un bel ceck up a tutta la generazione mia ... e si ricomincia...

quando si faranno qs cose ? MAI se si spera che l'attuale casta si tagli le palle da sola...
ci sono decine per non dire centinaia di indagati e tutti si professano innocenti... poi scatta la prescrizione e poi si ripresentano...:wall::wall:

e gli italioti pagano e stop


all'estero fanno ugulae ai nostri
MA
me se li beccanom, si dimettono da soli ( protestando innocenza ovviamente) e poi non si ripresentano più (anche se assolti)
la differenza è quella

per adesso, i due mandati al max mi pare il giusto inizio
e sono orgoglioso di aver firmato ( al Vday) la proposta elettorale in merito
adesso vorrei che il M5S la sbandierasse in parlamento :):)
 
all'estero fanno ugulae ai nostri
MA
me se li beccanom, si dimettono da soli ( protestando innocenza ovviamente) e poi non si ripresentano più (anche se assolti)
la differenza è quella

per adesso, i due mandati al max mi pare il giusto inizio
e sono orgoglioso di aver firmato ( al Vday) la proposta elettorale in merito
adesso vorrei che il M5S la sbandierasse in parlamento :):)

intanto alla proposta del m5s di rinegoziare il fiscal compact.. tutti contro salvo sel che si è astenuto.... quindi morire pian piano e vai....:wall::wall:
 
Mean Reversion based on RSI
One of the categories of trading systems is mean reversion. While trend following systems enter long positions after a period of strength in anticipation of
further strength, mean reversion systems enter long positions after a period of weakness in anticipation of return to average.
Compare a trend following system using the same data.
It is common for mean reversion system to be based on an indicator that measures the extent that prices are above or below the average. One such indicator
is the RSI (Relative Strength Index). Larry Connors and Cesar Alvarez published several short term trading systems in their book “High Probability
ETF Trading.” One is a mean reversion system based on buying when the RSI is low and shorting when the RSI is high. Details can be found in Chapter 3,
“RSI 25 and RSI 75.” The system has two versions – basic and aggressive.

// ConnorsRSIBasic.afl
//
// Based on "High Probability ETF Trading"
// Larry Connors and Cesar Alvarez
// Pages 23 through 36
//
// This is a mean reversion system.
//
// The base indicator is a 4 period RSI.
// Buy when RSI(4) is low, Short when it is high.
//
// Programmed by Howard Bandy
// November 2011
//
// Long rules (basic version):
// Buy: C above 200 day moving average
// RSI(4) of Close < 25
// Sell: RSI(4) > 55
//
// Short rules (basic version):
// Short: C below 200 day moving average
// RSI(4) of Close > 75
// Cover: RSI(4) < 45
//
// Connors tested through 12/31/2008
// 1/1/2009 through 11/14/2011 is out-of-sample
//
// Connors tested on a group of 20 liquid ETFs
// These results are for those same ETFs
//
SetOption( "InitialEquity", 100000 );
MaxPos = 20;
SetOption( "MaxOpenPositions", MaxPos );
SetPositionSize( 10000, spsValue );
RSILength = 4;
MALength = 200;
RSIBuyLevel = 25; // Basic version
RSISellLevel = 55;
RSIShortLevel = 75; // Basic version
RSICoverLevel = 45;

CloseAboveLongTermMA = C > MA( C, MALength );
RSI4 = RSIa( C, RSILength );

Buy = RSI4 < RSIBuyLevel AND CloseAboveLongTermMA;
Sell = RSI4 > RSISellLevel;

Short = RSI4 > RSIShortLevel AND CloseAboveLongTermMA;
Cover = RSI4 < RSICoverLevel;


e = Equity();
Plot(C,"C",colorBlack,styleCandle);
Plot(e,"equity",colorGreen,styleLine|styleOwnScale);
//////////////////// end ////////////////////////
 
Se l’Italia è l’unico Paese fermo al palo



Di questo passo, tra molte chiacchiere e ancora più indecisioni su riforme e tagli alla spesa, la discesa agli Inferi dell’Italia nell’eurozona, più che un rischio, appare una scelta quasi scientifica. Ormai però in perfetta solitudine. Non a caso, in un incontro a porte chiuse a Strasburgo il presidente della Commissione, Josè Barroso, ha richiamato il nostro paese al «coraggio delle riforme, senza le quali non può poi lamentare l’assenza di crescita e di lavoro».
Fino all’altro ieri ci si poteva illudere di avere ancora una buona spalla nella Francia riluttante di François Hollande, dopo che Irlanda e tutti i paesi mediterranei avevano capitolato uno dopo l’altro nelle braccia della troika europea, costretti a rigore e drastiche cure dimagranti inseguendo salute dei conti pubblici, competitività e crescita economica.
La favola è finita. Il bastione francese, l’ultimo, è caduto. Già 30 anni fa François Mitterrand aveva dovuto, in pieno disastro economico, affossare il suo «socialismo in un solo paese» insieme all’orgoglio della differenza francese. Alla fine anche il nuovo presidente socialista ne ha seguito le orme arrendendosi all’evidenza: niente riforme, niente crescita.
E così, mentre in Italia si versano a rilento le decine di miliardi di arretrati di pagamenti dovuti alle imprese (16,3 miliardi sui 47 concordati e i 100 totali), sul cuneo fiscale ci si ferma ai gesti simbolici, di sburocratizzazione, semplificazioni, efficienza di pubblica amministrazione e giustizia civile, riforma del mercato del lavoro si parla molto ma si decide poco, in Francia si cambia musica.
Lo spartito è quello del «patto di responsabilità». In cambio del loro impegno a creare occupazione, Hollande annuncia 30 miliardi di tagli agli oneri sociali delle imprese, promette riduzioni delle imposte societarie, meno pastoie burocratiche e alleggerimento della normativa sul lavoro. Niente di nuovo, invece, sui tagli alla spesa pubblica, che però sono già di 15 miliardi quest’anno e di altri 50 nel triennio successivo.

La Francia riparte dalla competitività delle imprese perché, avverte Hollande, «è imperativo ritrovare la forza della sua economia senza la quale il paese non può mantenere la propria influenza in Europa e nel mondo» e perché «se le aziende non producono ricchezza, non c’è niente da redistribuire».



L’Italia non può ostinarsi a restare alla finestra: ogni giorno di più le riforme strutturali rimandate, la mancata modernizzazione dello Stato e dei suoi apparati, del mercato del lavoro come del fisco appaiono opportunità di crescita e di occupazione bruciate sull’altare di una miopia politica imperdonabile. Che distrugge l’industria, brucia il lavoro, desertifica il Paese e il suo futuro.


Siamo troppo grandi per fallire ma anche troppo grandi per essere aiutati. Però senza crescita il nostro debito diventerà insostenibile. O ci decidiamo ad agire o prima o poi saranno gli altri a costringerci a farlo.



Ps. Non guasta ricordare che dalla nascita dell’euro, cioè dal 1999 a oggi, l’Italia è l’unico paese che ha visto calare il suo Pil pro capite (-3%). In Germania è aumentato di più del 20%, In Francia quasi del 10. Perfino in Grecia è salito del 3 per cento.
 

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