Team VS Mrkt (5 lettori)

Bonnie-II°-LaRicotta

Forumer attivo
Josè Arcadio Buèndia ha scritto:
bonnie ha scritto:
effezeta ha scritto:
Propongo un veloce sondaggio:

Che è rialzista e chi è ribassista
DOWN DOWN DOWN :p

Bonnie, se permetti, visti i precedenti...
grat-grat.gif
:-D
grattiamoci tutti allora! :D e muniamoci di corni e cornetti! :D
ma io è da tanto che aspetto i 18.000 - 15.000 - 13.000 ... prima o poi arriveranno .... :lol:
 

Josè Arcadio Buèndia

Forumer storico
In Borsa, si può anche operare a Verga di Segugio. :-D :-D

Io credo che almeno i 18000 saranno visti x quest'anno.
Se uno ha un pò di margine, x eventuali scossoni,
mettersi short a questi valori ed attendere anche 6 mesi, stando fermo,
non credo sia un brutto affare.
misentounfiore.gif
 

Fren

Forumer attivo
Josè Arcadio Buèndia ha scritto:
In Borsa, si può anche operare a Verga di Segugio. :-D :-D

Io credo che almeno i 18000 saranno visti x quest'anno.
Se uno ha un pò di margine, x eventuali scossoni,
mettersi short a questi valori ed attendere anche 6 mesi, stando fermo,
non credo sia un brutto affare.
misentounfiore.gif

In effetti la vedo cosi' anch'io, finche si rimane in questo movimento laterale, non si può ne fare conteggi ne fare target, quindi c'è poco da postare, x come siamo saliti da 20300 la struttura dovrebbe essere di tipo correttivo, in 3 onde e al momento potrebbero essere complete visto che fatica a mantenere anche una certa direzionalità, sotto 23000 si dovrebbe chiudere il discorso rialzo e si va verso minimi inferiori a 20300. Mantengo short e sto a guardare :cool:
 
Prima di tutto un saluto a JOSE' e ......tutti gli altri partecipanti .....di questo

interessantissimo thread.........per quello che puo' valere il mio parere.......

....sono in attesa di un ritracciamento del mercato.......tanto che ho chiuso

oggi l'ultima posizione long......penso che comunque solo la settimana

prossima .....vedremo veramente da che parte il mercato vorra' andare.....

Un salutone con simpatia e stima........ Sea :)
 

tontolina

Forumer storico
Driver ha scritto:
tontolina ha scritto:
effezeta ha scritto:
Propongo un veloce sondaggio:

Che è rialzista e chi è ribassista
fino ad ieri mi aspettavo un nuovo maximo e poi giù alla grande a ritestare i minimi di mzo

però oggi la giornata è incerta assai e poi non riesco a valutare la debolezza del $ e la forza dell'€
è una situazione nuova....che non so valutare... a pelle mi pare che vi sia una guerra economica tra USA ed Europa
anche l'attacco Americano all'Iraq mi sembra più un attacco all'euro che non la ricerca di armi di sterminio inesistenti

bah credo che dovremo allearci ai Mussulmani.. e mi dispiace perchè sono fanatici ed anti- femminili

Si Tontolina, dovrebbero però essere i musulmani ad allearsi a noi passando all'euro! Ciao.
non credo che per loro sia così facile, vendere cioè l'oil in € e non più in $.
gli Usa hanno già in mano un'arma contro di loro

e cioè se gli arabi ci vendessero il petrolio in euro allora gli americani comincerebbero a produrre il petrolio iracheno in gran quantità e di conseguenza porterebbero il petrolio a 10/12 € al barile :-o
 

gengiskan

Forumer storico
visto l'attinenza alla materia,
mi permetto di riquotare questo post che avevo trovato:


riporto qui di seguito un post che ho trovato su nsa
come proposto di la' anch'io non ne conosco la fonte
e personalmente non sono nemmeno daccordo su diversi punti,
ma mi ha fatto riflettere......

(e' scritto prima che scoppiasse la guerra in iraq)

Che succederebbe se l’OPEC passasse all’Euro?
di Paul Harris, da Soberania.info -
Traduzione di Tito Pulcinelli
tratto da www.informationguerrilla.org <http://www.informationguerrilla.org>

L'idea ossessiva di Bush su Bagdad si basa su molte ragioni. In altri articoli che ho scritto per YellowTimes.org, feci allusione non tanto alle ovvietà delle ragioni addotte contro l'Iraq, bensì alla guerra di Bush contro l'Europa. Io credo che questa sia la ragione principale della fissazione con l'Iraq.
Quando un paese va in guerra, si preparano piani su chi sarà vittorioso e su chi perderà; nessuno scatena una guerra sperando di essere sconfitto, però non sempre l'obiettivo manifesto dell'aggressione é l'obiettivo vero della guerra. A volte non si tratta di quel che speri di ottenere con la guerra, bensì di quello che gli altri perderanno; e non deve per forza essere un tuo nemico dichiarato quello che ti aspetti che soffrirà le conseguenze maggiori della guerra.
In questo caso, Bush spera che la vittima sia l'economia europea, che é robusta e probabilmente sarà ancor più forte in un futuro vicino. L'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione Europea é inevitabile; la Scandinavia lo fará in tempi ravvicinati. A maggio del 2004, entreranno dieci nuovi paesi e questo fará aumentare il PIL dell'UE a circa 9,6 trilioni di dollari e 280 milioni di persone, di fronte ai 10,5 trilioni di dollari e 280 milioni di persone degli USA. Questo, per i nord-americani, é un formidabile blocco concorrente; ma la situazione é molto più complessa di quel che indicano queste cifre. E molto dipende dalla piega che prenderanno gli avvenimenti in Iraq.
Come tanti altri, ho scritto che questa guerra che é alle porte si combatterà per il petrolio. Sicuramente vi sono altre ragioni, però il petrolio é la causa scatenante. Ma non per le ragioni che comunemente si adducono.
Non é per le enormi riserve ancora vergini che si ritiene esistano in Iraq, che non sarebbero state sfruttate a causa delle sue antiquate tecnologie; non é per le brame del governo USA di mettere le zanne su questo petrolio. E' piuttosto per le zanne che i nord-americani vogliono mantenere lontano da lì.
La causa di tutto questo non é l'11 di settembre, né l'improvvisa illuminazione che Saddam continuava ad essere un tipo ripugnante, né il cambio di governo negli Stati Uniti. Quel che ha accelerato le cose é stata la decisione presa dall'Iraq il 6 di novembre del 2000: sostituire il dollaro con l'euro nel suo commercio petrolifero. Allora, questo cambio sembrò uno stupido capriccio, perché l'Iraq stava perdendo una gran quantità di utili a causa di una dichiarazione politica di principio.
Però prese questa decisione, e il deprezzamento continuo del dollaro nei confronti dell'euro, sta a significare che l'Iraq fece un buon affare cambiando riserve monetarie e divise per il commercio del proprio petrolio. Da quel momento, l'euro si é rivalutato del 17% sul dollaro, cosa che si deve applicare pure ai 10 bilioni di dollari del fondo di riserva dell'ONU "petrolio per cibo".
Sorge una domanda che, probabilmente, si é posto anche Bush: che succederebbe se l'OPEC passasse all'euro?
Alla fine della seconda guerra mondiale, nella conferenza di Bretton Woods venne firmato un accordo che fissava il valore dell'oro a 35 dollari l'oncia e con questo divenne lo standard internazionale con il quale si misuravano le monete. Però nel 1971, Nixon cancellò tutto questo, e il dollaro divenne lo strumento monetario principale, e solo gli USA possono produrlo. Il dollaro oggi é una moneta priva di copertura, sopravalutato, nonostante il record del deficit di bilancio e lo status di paese più indebitato del mondo. Il 4 di aprile del 2002, il debito era di 6021 trilioni di dollari a fronte di un PIL di 9 trilioni di dollari.
Il commercio internazionale é diventato un meccanismo grazie al quale gli USA producono dollari e il resto del mondo produce quel che i dollari possono comprare. Le nazioni non commerciano più per ottenere "vantaggi comparativi", ma solo per ramazzare dollari da destinare al pagamento del debito estero, che é fissato in dollari. E per accumulare dollari nelle riserve monetarie con la finalità di preservare il valore delle monete nazionali. Le banche centrali delle nazioni, per prevenire attacchi speculativi alle proprie monete, sono costrette a comprare o trattenere dollari, in una misura equivalente all'ammontare del proprio circolante.
Tutto ciò crea il meccanismo del dollaro forte che, a sua volta, obbliga le banche centrali ad immagazzinare dollari, cosa che rende ancor più forte il dollaro. Questo fenomeno é conosciuto come "egemonia del dollaro" e fa sì che le merci strategiche -soprattutto il petrolio- siano quotate in dollari. Tutti accettano i dollari perché con essi si può comprare il petrolio.
Dal 1945, la forza del dollaro consiste nell'essere la divisa internazionale per gli interscambi petroliferi globali (petro-dollari). Gli USA stampano centinaia di migliaia di miliardi di dollari senza nessun tipo di copertura: "petro-dollari" che sono usati dalle nazioni per pagare la fattura degli energetici agli esportatori dell'OPEC. Ad eccezione dell'Iraq e, parzialmente, del Venezuela.
Questi petro-dollari sono poi riciclati nuovamente dall'OPEC negli USA, sotto forma di lettere del tesoro o altri titoli con denominazione in dollari: azioni, beni immobiliari ecc. Il riciclaggio dei petro-dollari rappresenta il beneficio che, dal 1973, gli USA ricevono dai paesi produttori di petrolio per "tollerare" l'esistenza dell'OPEC.
Le riserve di dollari debbono essere investite nel mercato nord-americano, cosa che, a sua volta, produce utili per l'economia USA. L'anno scorso, nonostante un mercato in netto ribasso, l'ammontare delle riserve USA é cresciuto del 25%. L'eccedente nei conti dei capitali finanzia il deficit commerciale.
Dato che gli USA creano "petro-dollari", loro controllano il flusso del petrolio. Siccome il petrolio si paga in dollari e questa é l'unica moneta accettata in questi scambi, si arriva alla conclusione che gli USA possiedono il petrolio del mondo gratis.
Di nuovo: che succederebbe se l'OPEC decidesse di seguire l'esempio dell'Iraq e cominciasse a vendere il petrolio in euro? Una esplosione economica. Le nazioni importatrici di petrolio dovrebbe mettere in uscita i dollari dalle rispettive riserve delle banche centrali, e rimpiazzarli con gli euro. Il valore del dollaro precipiterebbe, e le conseguenze sarebbero quelle di un qualsiasi collasso di una moneta: inflazione alle stelle (vedi Argentina), i fondi stranieri in fuga dal mercato dei valori nord-americano e ritiro dei fondi dalle banche come nel 1930 ecc.
Tutto questo non avverrebbe solo negli USA. Il Giappone ne uscirebbe severamente castigato, data la sua totale dipendenza dal petrolio straniero e l'incredibile sudditanza al dollaro. Se crollasse l'economia giapponese, crollerebbero quelle di molti paesi -non escluso gli USA- in un effetto domino.
Questi sarebbero gli effetti potenziali di un "improvviso" passaggio all'euro. Un cambio più graduale sarebbe più gestibile, ma altererebbe ugualmente l'equilibrio finanziario e politico del mondo. Vista la vastità del mercato europeo, la sua popolazione e la sua necessità di petrolio (ne importa più degli USA), l'euro potrebbe rapidamente diventare -di fatto- la moneta standard per il mondo.
Esistono buone ragioni perché l'OPEC -come gruppo-segua l'esempio dell'Iraq e adotti l'euro. Non vi é dubbio (dopo tanti anni di umiliazioni subite dagli USA) che potrebbero approfittare delle circostanze per emettere una dichiarazione politica di principi. Ma esistono anche solide ragioni economiche.
Il poderoso dollaro ha regnato incontrastato dal 1945 e negli ultimi anni ha guadagnato ancor più terreno con il dominio economico USA. Alla fine degli anni ‘90, più dei quattro quinti delle transazioni monetarie e la metà delle esportazioni mondiali, sono avvenute in dollari. L'obiettivo della guerra di Bush contro l'Iraq, naturalmente, é assicurarsi il controllo di quei giacimenti e porli sotto il segno del dollaro; successivamente passerà ad incrementare esponenzialmente la produzione e forzare i prezzi al ribasso. Alla fin fine, l'obiettivo di Bush é scongiurare con minacce di ricorrere alle vie di fatto, che qualsiasi paese produttore passi all'euro.
A lungo termine, il vero obiettivo non é Saddam, é l'euro e l'Europa. Gli USA non se ne staranno con le mani in mano ad assistere allo spettacolo di questi "ultimi arrivati" degli europei che tengono in pugno le redini del loro destino. E men che mai, che assumano il controllo della finanza internazionale. Naturalmente, tutto dipende dal folle piano di Bush e, soprattutto, che non scateni la terza guerra mondiale.
 

Josè Arcadio Buèndia

Forumer storico
sea water ha scritto:
Prima di tutto un saluto a JOSE' e ......tutti gli altri partecipanti .....di questo

interessantissimo thread.........per quello che puo' valere il mio parere.......

....sono in attesa di un ritracciamento del mercato.......tanto che ho chiuso

oggi l'ultima posizione long......penso che comunque solo la settimana

prossima .....vedremo veramente da che parte il mercato vorra' andare.....

Un salutone con simpatia e stima........ Sea :)

Ciao Sea :)

visto che hai chiamato in causa me,
ti ringrazio a nome di tutti i partecipanti.
bereinsieme.gif
 

Josè Arcadio Buèndia

Forumer storico
Fren ha scritto:
Josè Arcadio Buèndia ha scritto:
In Borsa, si può anche operare a Verga di Segugio. :-D :-D

Io credo che almeno i 18000 saranno visti x quest'anno.
Se uno ha un pò di margine, x eventuali scossoni,
mettersi short a questi valori ed attendere anche 6 mesi, stando fermo,
non credo sia un brutto affare.
misentounfiore.gif

In effetti la vedo cosi' anch'io, finche si rimane in questo movimento laterale, non si può ne fare conteggi ne fare target, quindi c'è poco da postare, x come siamo saliti da 20300 la struttura dovrebbe essere di tipo correttivo, in 3 onde e al momento potrebbero essere complete visto che fatica a mantenere anche una certa direzionalità, sotto 23000 si dovrebbe chiudere il discorso rialzo e si va verso minimi inferiori a 20300. Mantengo short e sto a guardare :cool:

fajepaura.gif
 

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