Thread senza titolo

Penso che un medico ginecologo obbiettore sia da equiparare a un fannullone statale , come diceva brunettolo , cioe' a uno che si rifiuta di fare il suo dovere . Ok , gli diamo le attenuanti morali e non lo licenziamo , quindi andrebbe spostato ad altro impiego , ad esempio a fare i controlli dei malati se sono a casa o no , in pratica il fattorino dell'assl.
 
Il fatto che il 77% degli obbiettori siano uomini è forse dovuto al fatto che sono quasi tutti concentrati nelle regioni del sud o nelle altre zone dominate da molti anni dal centro destra bigotto e ciellino , quindi è normale che sono quasi tutti uomini.
 
Anche la Lombardia è dominata da bigotti e ciellini :-o e mi verrebbero in mente anche molti altri aggettivi :(
Purtroppo :sad:
 
Questo post non vuole essere polemico...
Io non ce la faccio ad essere favorevole all'aborto perché per me è una vita spezzata. Ma c'è una legge che lo consente e quindi a chi decide di farlo deve assicurato tale diritto e non ci devono essere sante inquisizioni che tentino fino alla fine di redimere l'eretica.

Comunque accanto alla scelta dura e difficile che è quella della realtà che vive e di cui parla sempre Claire ce n'è un'altra sicuramente minoritaria ma raccapricciante. Leggete le motivazioni della Marini che affermava poi di voler adottare un bambino, lei ha abortito anche il cervello da piccola :wall:
Da qualche mese è uscito il libro “Lezioni intime”, un’autobiografia della vamp Valeria Marini, che racconta gli episodi più intimi e significativi della sua vita. Tra questi meritano sicuramente una menzione i ben tre aborti che la Marini dice di aver dovuto affrontare e che oggi fanno discutere, non fosse altro per le motivazioni addotte dalla showgirl.

La prima volta che rimase incinta Valeria aveva solo 14 anni, e il padre del bambino era un tal Giovannino, 30 anni, di professione libraio. Troppo giovane per dare alla luce un bambino e infatti Valeria scrive:

«Quando sono rimasta incinta ho dovuto rinunciare alla gravidanza che probabilmente avrebbe dato un’altra impostazione alla mia esistenza».

Dopo allora la Marini è stata più attenta, ma non con Vittorio Cecchi Gori, con il quale sfiora la maternità per ben due volte:

«Da un mese non avevo il ciclo ed ero certa di essere finalmente incinta, ma una sera, dopo l’ennesima lite, ho avuto una tremenda emorragia. Non mi sono neanche fatta ricoverare…».

Ma il terzo aborto e le sue motivazioni hanno davvero dell’incredibile:

«Quando poi è nuovamente accaduto ero disposta a qualsiasi sacrificio, ma quando ho dato la notizia a Vittorio, la sua risposta è stata: “E come facciamo ad andare in barca?”… Di comune accordo abbiamo deciso di interrompere la gravidanza, ma non ho mai smesso di pensare a un figlio. Ho anche tentato di adottarne uno. La legge italiana, però, non me lo consente perché sono single».

Forse ora non vuole più andare in barca…

Fonte: Leggo online
 
Questo post non vuole essere polemico...
Io non ce la faccio ad essere favorevole all'aborto perché per me è una vita spezzata. Ma c'è una legge che lo consente e quindi a chi decide di farlo deve assicurato tale diritto e non ci devono essere sante inquisizioni che tentino fino alla fine di redimere l'eretica.

Comunque accanto alla scelta dura e difficile che è quella della realtà che vive e di cui parla sempre Claire ce n'è un'altra sicuramente minoritaria ma raccapricciante. Leggete le motivazioni della Marini che affermava poi di voler adottare un bambino, lei ha abortito anche il cervello da piccola :wall:
Da qualche mese è uscito il libro “Lezioni intime”, un’autobiografia della vamp Valeria Marini, che racconta gli episodi più intimi e significativi della sua vita. Tra questi meritano sicuramente una menzione i ben tre aborti che la Marini dice di aver dovuto affrontare e che oggi fanno discutere, non fosse altro per le motivazioni addotte dalla showgirl.

La prima volta che rimase incinta Valeria aveva solo 14 anni, e il padre del bambino era un tal Giovannino, 30 anni, di professione libraio. Troppo giovane per dare alla luce un bambino e infatti Valeria scrive:

«Quando sono rimasta incinta ho dovuto rinunciare alla gravidanza che probabilmente avrebbe dato un’altra impostazione alla mia esistenza».

Dopo allora la Marini è stata più attenta, ma non con Vittorio Cecchi Gori, con il quale sfiora la maternità per ben due volte:

«Da un mese non avevo il ciclo ed ero certa di essere finalmente incinta, ma una sera, dopo l’ennesima lite, ho avuto una tremenda emorragia. Non mi sono neanche fatta ricoverare…».

Ma il terzo aborto e le sue motivazioni hanno davvero dell’incredibile:

«Quando poi è nuovamente accaduto ero disposta a qualsiasi sacrificio, ma quando ho dato la notizia a Vittorio, la sua risposta è stata: “E come facciamo ad andare in barca?”… Di comune accordo abbiamo deciso di interrompere la gravidanza, ma non ho mai smesso di pensare a un figlio. Ho anche tentato di adottarne uno. La legge italiana, però, non me lo consente perché sono single».

Forse ora non vuole più andare in barca…

Fonte: Leggo online

Scusa, Jean, ma la realtà di Valeria Marini è del tutto minoritaria. Anche perché di tre interruzioni, solo la terza è stata davvero voluta per motivi futili. E ti assicuro che, se invece di Valeria Marini, ci fossi stata io, o un'altra emerita sconosciuta, sarei stata trattata come una *****.
Probabilmente, la signora Marini non è nemmeno passata per la sanità pubblica, ma è andata direttamente a pagamento.

Quante sono le donne così?
 
Penso che un medico ginecologo obbiettore sia da equiparare a un fannullone statale , come diceva brunettolo , cioe' a uno che si rifiuta di fare il suo dovere . Ok , gli diamo le attenuanti morali e non lo licenziamo , quindi andrebbe spostato ad altro impiego , ad esempio a fare i controlli dei malati se sono a casa o no , in pratica il fattorino dell'assl.

I medici giurano di perseguire la difesa della vita, è un argomento spinosissimo non puoi banalizzarlo così :rolleyes:
 
Scusa, Jean, ma la realtà di Valeria Marini è del tutto minoritaria. Anche perché di tre interruzioni, solo la terza è stata davvero voluta per motivi futili. E ti assicuro che, se invece di Valeria Marini, ci fossi stata io, o un'altra emerita sconosciuta, sarei stata trattata come una *****.
Probabilmente, la signora Marini non è nemmeno passata per la sanità pubblica, ma è andata direttamente a pagamento.

Quante sono le donne così?

Tu parli dall'alto di una conoscenza e di una cultura dell'argomento fuori dalla media. Vivi la realtà di tante donne che giungono a questa decisione non con superficialità :bow:. Però nella società mentre da un lato si tende sempre più a proteggere i ragazzini dall'esterno, dall'altro non si danno le conoscenze e gli strumenti offrendo nel caso una soluzione percepita dalle nuove generazioni (ed è questo il dramma secondo me) come "facile". Vedo ragazzini apparentemente sempre più protetti ma nella realtà sempre più liberi ed incoscienti :)
 
Peraltro, per dire proprio una cosa impopolare, la maternità cambia la vita. In meglio, sicuramente, se la vuoi, ma anche in peggio. Sì, in peggio, ANCHE se l'hai voluta. Per anni, metti in conto che la tua vita personale sarà quasi di sicuro sacrificata. Per mesi il tuo corpo diventa a libera disposizione di un individuo che lo usa per tutto. Per nutrirsi, crescere, imparare a fare ogni cosa. Tutte le prime esperienze del bambino passano dal corpo della madre. Non sempre questo è fonte di gioia. Poi che una donna lo accetti volentieri o meno, dipende da donna a donna. Il modo di fare la mamma è diverso per ciascuna di noi e sono tutti validi, salvo casi terribili di maltrattamenti, ovvio.

Ma se la gravidanza "ti capita", per qualunque motivo.... io posso anche decidere che NON voglio che la mia vita cambi. Non voglio che il mio corpo venga abitato da un bambino. NON voglio passare mesi a non dormire di notte. NON voglio passare mesi ad allattare un bambino. Non voglio dedicarmi per il resto della mia giovinezza ad un altro essere umano debole e bisognoso.
E' legittimo, no?

Chi fa il giudice? Chi impone che cosa debba scegliere una donna e quando?
Le motivazioni di un IVG sono private, personali. Nelle prime 12 settimane è consentito farla? Ebbene. NESSUNO ha il diritto di dirmi che non posso desiderare che la mia vita NON cambi.
 
Tu parli dall'alto di una conoscenza e di una cultura dell'argomento fuori dalla media. Vivi la realtà di tante donne che giungono a questa decisione non con superficialità :bow:. Però nella società mentre da un lato si tende sempre più a proteggere i ragazzini dall'esterno, dall'altro non si danno le conoscenze e gli strumenti offrendo nel caso una soluzione percepita dalle nuove generazioni (ed è questo il dramma secondo me) come "facile". Vedo ragazzini apparentemente sempre più protetti ma nella realtà sempre più liberi ed incoscienti :)

La soluzione dell'IVG è facile?
Prova ad andare in un qualsiasi consultorio, a 16, 18, anche 30 anni e vedi come è facile.
Se ti va bene, ne esci che ti senti tanto zozza che manco la lavatrice a 90° potrebbe lavarti bene.
E la pillola del giorno dopo?
Se ti va bene, giri 5 farmacie, prima di averla. E altrettanti medici o guardie mediche.
 

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