rola67 ha scritto:
Farmaceutici e utility le scommesse del 2005
Secondo le indicazioni delle case di investimento Usa, opportunità anche tra titoli assicurativi e tecnologici.
di Antonia Bordignon
Un 2005 meno roseo per l'economia reale, ma ancora abbastanza favorevole
per i mercati azionari. Questo lo scenario tracciato dalle case d'affari statunitensi nel definire le linee guida agli investimenti per l'anno appena partito.
«Il 2005 si presenta molto diverso dal 2004. Se finora la navigazione sui mercati è stata dura - affermano gli analisti di Morgan Stanley - il prossimo anno la sfida sarà anche maggiore perchè verranno meno i segnavento che hanno sostenuto i mercati azionari». Nel 2004 il Pil mondiale ha registrato tassi di crescita reale (+4,7%) che non si vedevano da decenni, gli
utili societari hanno registrato incrementi del 25%, i tassi di interesse a breve sono sempre stati molto allettanti. Questi fattori favorevoli non si ripeteranno, ma il 2005 non sarà un anno drammatico. Rallenterà la crescita del Pil
mondiale (+ 3,6% stima Morgan Stanley), quella degli utili (all'8% per l'aggregato dell'indice Msci globale) e i tassi dei Fed funds saliranno per fine anno al 3% e così i rendimenti dei T-Bond decennali (al 5,25%), ma la situazione generale resterà ancora favorevole ai mercati azionari.
Minore crescita e bassa inflazione sia negli Stati Uniti che in Europa costringeranno, infatti, gli investitori a cercare valore per garantire un ritorno aggiuntivo rispetto ai T-Bond.
Anche gli analisti di Merril Lynch si aspettano un rallentamento del Pil mondiale nel 2005 (al 3,1% dal 4% stimato nel 2004) in tutte le principali aree economiche con crescita zero per l'Eurozona, ma le ripercussioni sull'azionario saranno attenuate dalla propensione delle imprese a redistribuire risorse agli azionisti. Una visione che condiziona le scelte di investimento e la composizione dei portafogli per il 2005. Merrill Lynch consiglia infatti di optare per titoli di alta qualità, con molta liquidità
in cassa, via via più difensivi e diversificati per categoria di asset e per area geografica. Da qui la preferenza per utility, difesa, energia sull'azionario, per
i T-Bond quinquennali sull'obbligazionario, per alcuni mercati emergenti dell'eurozona allargata, ma anche dell'Asia a livello geografico.
In Asia potrebbe rallentare il traino delle esportazioni, motore della crescita cinese e indiana, ma la spinta della domanda interna potrebbe
compensare la minore forza propulsiva esterna. Ovunque la parola d'ordine è «puntare su titoli di alta qualità e alto rendimento». Una strategia difensiva che, a livello settoriale europeo e in ottica di investimento e medio-lungo
termine, porta Merrill Lynch a preferire per il 2005 energetici, utility, finanziari e matherials. Per l'Italia vengono nominati Eni (buy) e Ras (neutral).
Un dettagliato studio settoriale di Goldman Sachs sugli assicurativi individua Generali come il titolo con maggiori potenzialità di apprezzamento nel 2005. Il settore è caro ma c'è spazio per aumentare efficienza e redditività e Generali sembra avere più spazio in questo momento, rispetto ad Alleanza e
Ras.
Lehman Brothers, che stima una crescita degli utili mondiali 2005 (+6% da 27% del 2004) ancora più prudente di Morgan Stanley, mantiene una visione «rialzista» sull'azionario mondiale. La considerazione di base è che il rallentamento della crescita nel 2005 «sarà mitigato da una accelerazione
dei dividendi e dei buy-back azionari», veicoli per distribuire risorse agli azionisti il cui total return sarà, di conseguenza, più alto (10% stima media Lehman Brothers) rispetto al guadagno degli indici azionari (8% medio). Per Lehman Brothers le prospettive sono più favorevoli in l'Europa, dove si consiglia di aumentare l'esposizione a scapito degli Usa. L'impatto negativo della crescita zero e dell'euro forte, sarà infatti, compensato dalla bassa valutazione dei titoli e dal continuo processo di razionalizzazione dei costi . Una seconda scelta strategica riguarda l'Asia, Giappone escluso, dove la
raccomandazione è di ridurre l'esposizione e di riportare liquidità sul Vecchio Continente, aumentando l'esposizione sui mercati britannici.
A livello settoriale i ciclici hanno avuto la loro stagione, sono diventati troppo cari e è ora il momento di spostarsi verso altri settori con migliori prospettive reddituali, Come i telefonici, ad esempio, che hanno molto free cash flow al quale attingere per aumentare la soddisfazione degli azionisti, ma anche assicurativi, salute, media, tecnologici.
Come accaduto per gli energetici nel 2004, la sorpresa del 2005 potrebbe essere, come ipotizza Morgan Stanley, il settore farmaceutico che, dopo tre anni di sotto-tono, sembra avere tutte le caratteristiche per giocarsi al meglio la partita del 2005, cioè consolidamento del settore, massiccio taglio dei costi, tanta liquidità in cassa. Uno snodo critico del 2005, fonte di incertezza per le scelte di investimento, saranno tuttavia i mercati valutari. «Sarà un anno di estrema volatilità per le valute» - profetizzano gli analisti valutari di Morgan Stanley. Il trend ribassista del dollaro continuerà e tutti per fine anno si aspettano un rapporto euro/dollaro più alto e dollaro/yen più basso,
ma il processo non sarà lineare. «Gli squilibri che l'economia mondiale ha accumulato nel precedente ciclo comporteranno una lunga fase di ipervalutazione per l'euro, una seria sfida per l'eurozona che, con le sue rigidità, vede aumentare considerevolmente i rischi di stagnazione.
Sul dollaro agiranno nel 2005 le forze contrastati della politica ufficiale Usa, che punta al deprezzamento della divisa per far rientrare il pesante squilibrio delle partite correnti, e quelle delle Banche centrali di Giappone, Eurozona che tenderanno a farlo risalire alle prime minacce di stagnazione.
Il Sole 24 Ore-Radiocor
4 gennaio 2005