patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
S. JERZY
Nei momenti di euforia, quando si è così contenti da far salti dalla gioia, verifichiamo che qualcuno non abbia tolto la terra da sotto i piedi
Wall Street chiude in calo la terza seduta consecutiva
Con oggi sono tre: come già ieri e lunedì, anche stasera Wall Street chiude in calo. E come ieri sera anche oggi le vendite arrivano copiose nell’ultima ora di contrattazione, azzerando ogni speranza di recupero per gli indici, nonostante alcune notizie positive provenienti da big del calibro di Procter & Gamble, i cui risultati non bastano a rovesciare la tendenza negativa. Il Nasdaq (grafico festeggia così amaramente il suo quarto anniversario dal massimo di tutti i tempi, a quota 5.048 punti nel “lontano” 10 marzo 2000.
Alla fine il Dow Jones chiude a 10.296,89 punti (-1,53%), mentre l’indice S&P500 è a 1.123,90 (-1,46%). Il Nasdaq tocca il minimo degli ultimi due mesi e mezzo a quota 1.964,15 (-1,55%), mentre l’indice delle small cap, il Russell 2000 è a 575,02 punti (-1,87%).In calo stasera anche l’oro, tornato a 400,30 dollari l’oncia, e i titoli di Stato, dopo tre sedute di rialzi, con i rendimenti sui titoli guida a 10 e a 30 anni in lieve recupero, rispettivamente a quota 3,74% e a 4,68%.
Gli analisti continuano a ripetere che il mercato è in una situazione di stallo: da un lato si attendono segnali forti di ripresa dell’economia, che invece continua a languere nonostante tutti gli sforzi della Fed e dell’attuale amministrazione americana, dall’altra gli investitori, vedendo l’empasse proseguire, continuano a far scattare ulteriori prese di beneficio per consolidare i guadagni prima di vederli ulteriormente erosi. Così, notano alcuni operatori, sono ormai cinque-sei settimane che il bicchiere appare sempre mezzo vuoto e le buone notizie (oggi quelle relative a Procter & Gamble, ad esempio) vengono sostanzialmente ignorate. Fortunatamente un anno di mercato toro ha lasciato il segno e non si avverte una particolare urgenza né una forte pressione delle vendite, altrimenti gli indici potrebbero trovarsi molto più in basso dei livelli sui quali, invece, si trovano tuttora.
Tra i settori oggi più colpiti dalle prese di beneficio si notano internet, i chimici, i servizi petroliferi, l’oro e i finanziari, mentre i produttori di pc sono stati aiutati dalla diffusione di buone previsioni sull’andamento del settore (a livello mondiale le vendite sono viste in crescita dell’11% quest’anno e il prossimo, prima di frenare a circa un +8% nel 2008, secondo International Data Corporation).
Apple Computer shares (AAPL), Hewlett-Packard (HPQ) e Dell (DELL) sono dunque tra i pochi titoli a chiudere in discreta forma stasera. Al contrario sono cospicue le perdite segnate da Alcoa (AA), Honeywell (HON), International Paper (IP), Merck (MRK), Sbc Communications (SBC) e Disney (DIS). Il migliore tra i big del Dow è comunque Procter & Gamble (PG), che sale di quasi 4 punti dopo aver migliorato le stime su fatturato e utili del trimestre e innalzato il dividendo annuo, annunciando anche uno split azionario.
Bene anche ExxonMobil (XOM) che in un’incontro con gli analisti annuncia di voler effettuare ulteriori risparmi per 1 miliardo di dollari nel 2004 e sale sul mercato, nonostante il nuovo calo del prezzo del greggio dopo la conferma, giunta nel corso della seduta, che le scorte di petrolio degli Usa sono tornate a crescere. Tra i tecnologici torna a salire Cisco (CSCO), grazie ad alcuni giudizi positivi da parte delle banche d’affari (tra cui Smith Barney che oggi ha reiterato il proprio “buy” sul titolo). Infine buone notizie per Rockwell (ROK) che preannuncia utili superiori alle attese per il suo secondo trimestre fiscale grazie all’accresciuto tasso di crescita delle vendite, mentre Danaher Corp. (DHR) prevede un utile per azione tra 81 e 86 centesimi di dollaro per azione, contro gli 81 centesimi finora attesi dagli analisti. In calo Tenet Healthcare (THC), dopo che il 94% dei suoi creditori si è espressa per una ristrutturazione dei debiti del gruppo che ne riduca anche l’ammontare complessivo da 1,2 miliardi a 800 milioni di dollari.
S. JERZY
Nei momenti di euforia, quando si è così contenti da far salti dalla gioia, verifichiamo che qualcuno non abbia tolto la terra da sotto i piedi
Wall Street chiude in calo la terza seduta consecutiva
Con oggi sono tre: come già ieri e lunedì, anche stasera Wall Street chiude in calo. E come ieri sera anche oggi le vendite arrivano copiose nell’ultima ora di contrattazione, azzerando ogni speranza di recupero per gli indici, nonostante alcune notizie positive provenienti da big del calibro di Procter & Gamble, i cui risultati non bastano a rovesciare la tendenza negativa. Il Nasdaq (grafico festeggia così amaramente il suo quarto anniversario dal massimo di tutti i tempi, a quota 5.048 punti nel “lontano” 10 marzo 2000.
Alla fine il Dow Jones chiude a 10.296,89 punti (-1,53%), mentre l’indice S&P500 è a 1.123,90 (-1,46%). Il Nasdaq tocca il minimo degli ultimi due mesi e mezzo a quota 1.964,15 (-1,55%), mentre l’indice delle small cap, il Russell 2000 è a 575,02 punti (-1,87%).In calo stasera anche l’oro, tornato a 400,30 dollari l’oncia, e i titoli di Stato, dopo tre sedute di rialzi, con i rendimenti sui titoli guida a 10 e a 30 anni in lieve recupero, rispettivamente a quota 3,74% e a 4,68%.
Gli analisti continuano a ripetere che il mercato è in una situazione di stallo: da un lato si attendono segnali forti di ripresa dell’economia, che invece continua a languere nonostante tutti gli sforzi della Fed e dell’attuale amministrazione americana, dall’altra gli investitori, vedendo l’empasse proseguire, continuano a far scattare ulteriori prese di beneficio per consolidare i guadagni prima di vederli ulteriormente erosi. Così, notano alcuni operatori, sono ormai cinque-sei settimane che il bicchiere appare sempre mezzo vuoto e le buone notizie (oggi quelle relative a Procter & Gamble, ad esempio) vengono sostanzialmente ignorate. Fortunatamente un anno di mercato toro ha lasciato il segno e non si avverte una particolare urgenza né una forte pressione delle vendite, altrimenti gli indici potrebbero trovarsi molto più in basso dei livelli sui quali, invece, si trovano tuttora.
Tra i settori oggi più colpiti dalle prese di beneficio si notano internet, i chimici, i servizi petroliferi, l’oro e i finanziari, mentre i produttori di pc sono stati aiutati dalla diffusione di buone previsioni sull’andamento del settore (a livello mondiale le vendite sono viste in crescita dell’11% quest’anno e il prossimo, prima di frenare a circa un +8% nel 2008, secondo International Data Corporation).
Apple Computer shares (AAPL), Hewlett-Packard (HPQ) e Dell (DELL) sono dunque tra i pochi titoli a chiudere in discreta forma stasera. Al contrario sono cospicue le perdite segnate da Alcoa (AA), Honeywell (HON), International Paper (IP), Merck (MRK), Sbc Communications (SBC) e Disney (DIS). Il migliore tra i big del Dow è comunque Procter & Gamble (PG), che sale di quasi 4 punti dopo aver migliorato le stime su fatturato e utili del trimestre e innalzato il dividendo annuo, annunciando anche uno split azionario.
Bene anche ExxonMobil (XOM) che in un’incontro con gli analisti annuncia di voler effettuare ulteriori risparmi per 1 miliardo di dollari nel 2004 e sale sul mercato, nonostante il nuovo calo del prezzo del greggio dopo la conferma, giunta nel corso della seduta, che le scorte di petrolio degli Usa sono tornate a crescere. Tra i tecnologici torna a salire Cisco (CSCO), grazie ad alcuni giudizi positivi da parte delle banche d’affari (tra cui Smith Barney che oggi ha reiterato il proprio “buy” sul titolo). Infine buone notizie per Rockwell (ROK) che preannuncia utili superiori alle attese per il suo secondo trimestre fiscale grazie all’accresciuto tasso di crescita delle vendite, mentre Danaher Corp. (DHR) prevede un utile per azione tra 81 e 86 centesimi di dollaro per azione, contro gli 81 centesimi finora attesi dagli analisti. In calo Tenet Healthcare (THC), dopo che il 94% dei suoi creditori si è espressa per una ristrutturazione dei debiti del gruppo che ne riduca anche l’ammontare complessivo da 1,2 miliardi a 800 milioni di dollari.