questa mi sembra una notizia molto interessante
Fed / preoccupa la deflazione,
tassi fermi a lungo
Milano. La Federal Reserve, con una decisione peraltro ampiamente scontata dagli osservatori, ha deciso all'unanimità di lasciare invariato il costo del denaro, con il tasso sui Fed Funds al livello più basso dal lontano 1958, ai tempi della presidenza di 'Ike' Eisenhower. Al tempo stesso, la Fed ha anche preannunciato che il costo del denaro resterà basso per un lungo periodo, considerato fra l'altro che nel momento attuale non ci sono pericoli sul fronte inflazionistico. Anzi, su quest'ultimo fronte e semmai vero l'opposto.
E' stato infatti confermato ancora una volta - come già fatto nella precedente riunione del Fomc, del resto - che il rischio di una disinflazione rappresenta in chiave futura la "preoccupazione dominante". La Federal Reserve afferma infatti testualmente che "il rischio legato ad un'inflazione che diventi indesiderabilmente bassa costituisce la preoccupazione maggiore per quanto riguarda il prevedibile futuro". Per il resto, la Fed parla di rischi bilanciati sul versante della crescita, oltre che di "stabilizzazione" della situazione sul mercato del lavoro, che continua a rappresentare la maggiore spina nel fianco di una ripresa che per il resto appare pienamente avviata.
Un orientamento accomodante di politica monetaria - fa notare ancora il comunicato della banca centrale statunitense - unito ad una "robusta crescita sottostante della produttività" sono elementi che stanno fornendo un supporto adeguato all'attività economica. In questo contesto, oltre alla stabilizzazione della situazione sul mercato del lavoro, la banca centrale Usa sottolinea la solidità della spesa dei consumatori e l'andamento appunto in sordina dei prezzi. In questo contesto, il Fomc prevede che un atteggiamento di politica monetaria accomodante potrà essere tenuto ancora per un lungo periodo.
La preoccupazione più consistente riguarda sempre appunto la disinflazione, uno scenario che certo non evoca una prospettiva di decisa crescita economica, la quale non potrebbe non riflettersi sull'andamento dei prezzi. Una prospettiva disinflazionistica - la Fed continua a non usare parole più grosse, come quella di deflazione - che appare fra l'altro in controtendenza con la debolezza del dollaro, la quale dovrebbe avere invece come naturale conseguenza quella di importare inflazione dalle altre aree economiche di maggiore rilievo.