(ASCA) - Roma, 5 nov - Le compagnie indiane che lavorano in
outsourcing per i gruppi americani hanno salutato con gioia
la rielezione di George W. Bush alle presidenziali del 2
novembre scorso. Lo spostamento del lavoro dagli Stati Uniti
verso compagnie straniere - in gran parte indiane - che
garantiscono servizi a basso costo e' stato uno dei temi
centrali della campagna elettorale per le presidenziali. Il
candidato democratico John Kerry aveva accusato Bush di aver
bruciato migliaia di posti di lavoro americani attraverso
l'outsourcing. In particolare, Kerry aveva promesso che se
eletto avrebbe disincentivato lo spostamento di lavoro
all'estero. Gli esperti del presidente, invece, hanno sempre
difeso l'outsourcing come una nuova forma di libero scambio.