patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
KATHERINE MANSFIELD
Dovrei dire che odio il denaro, ma in realtà odio di più il non averne
Wall Street, tutti gli occhi sui tecnologici
Grazie ad un discreto finale Wall Street chiude in recupero una seduta partita bene e poi via via calata nel corso della giornata. Alla fine il Dow Jones chiude a quota 10.341,16 (+0,79%), mentre il più vasto S&P500 è sui 1.121,29 punti (+0,69%). Dal canto suo il Nasdaq (grafico recupera uno 0,79% a quota 1.858,56, mentre il Russell 2000 è a 562,93 punti (+1,20%). Il merito del recupero è da iscriversi in buona parte al calo del greggio, che ha chiuso a quota 43,20 dollari al barile rispetto ai 43,99 dollari di venerdì scorso. In calo anche l’oro, apparso già stamani a Londra incerto, che scivola sotto la soglia psicologica dei 400 dollari l’oncia, terminando la seduta a 399,40 dollari. In ripresa i T-bond, con i rendimenti sul 10 anni che calano dal 4,29% al 4,25% e quelli sul trentennale dal 5,06% al 5,02%. Tra i titoli high-tech si nota il calo ulteriore di Intel (INTC), che perde poco meno di un punto percentuale, imitato dai principali titoli dei semiconduttori, e la ripresa di Cisco (CSCO), upgradata oggi da Cibc World Markets sulle attese di un andamento superiore a quello del mercato nel suo complesso..
Tra gli altri titoli in calo si notano sul Nasdaq Pmc-Sierra (PMCS) e Broadcom (BRCM), mentre Applied Material (AMAT) e Dell (DELL) terminano appena sotto i livelli di venerdì scorso, mentre sul Nyse perdono quota Texas Instruments (TI), dopo le cautele suggerite da Merrill Lynch e Bears Stearns, Motorola (MOT) e soprattutto National Semiconductor (NSM), che cede il 6% dopo il downgrade di Lehman Brothers sul settore e sul titolo. Bene invece Lucent Technologies (LU), dopo la notizia di una commessa da quasi 100 milioni di dollari ricevuta da Guangdong Unicom, e Nortel Network (NT), solo per rimanere nell’ambito dei tecnologici.
Più in generale in una giornata che non presentava particolari dati macroeconomici (che invece sono apparsi migliori del previsto in Giappone e in Germania) nè trimestrali da parte di società di primo piano, so è notata una netta ripresa dei volumi, con i trader tornati finalmente ai loro posti dopo il ponte del Labour Day e la conclusione della convention Repubblicana a New York.
Tra i componenti del Dow guadagnano terreno Caterpillar (CAT), Boeing (BA), American Express (AXP), Hewlett-Packard (HPQ), General Electric (GE) e Sbc Communications (SBC), in qualche caso, come per General Electric, grazie ai positivi commenti dei broker. A parte Intel, il calo colpisce invece titoli di società attive nel settore commerciale come McDonald’s (MCD) Wal-Mart (WMT) e Procter & Gamble (PG). I petroliferi sono a loro volta colpiti dal calo del greggio, con ChevronTexaco (CVX) che però trova la forza per evitare il rosso chiudendo appena sotto i 100 dollari per azione (+0,15%). Contrastati i titoli della grande distribuzione, con Wal-Mart (WMT) stabile dopo aver confermato che in agosto le vendite stanno crescendo come previsto tra il +2% e il +4%, mentre Federated Department Stores (FD) stima che i danni dell’uragano Frances peseranno dai 3 ai 4 centesimi sui risultati trimestrali.

KATHERINE MANSFIELD
Dovrei dire che odio il denaro, ma in realtà odio di più il non averne
Wall Street, tutti gli occhi sui tecnologici
Grazie ad un discreto finale Wall Street chiude in recupero una seduta partita bene e poi via via calata nel corso della giornata. Alla fine il Dow Jones chiude a quota 10.341,16 (+0,79%), mentre il più vasto S&P500 è sui 1.121,29 punti (+0,69%). Dal canto suo il Nasdaq (grafico recupera uno 0,79% a quota 1.858,56, mentre il Russell 2000 è a 562,93 punti (+1,20%). Il merito del recupero è da iscriversi in buona parte al calo del greggio, che ha chiuso a quota 43,20 dollari al barile rispetto ai 43,99 dollari di venerdì scorso. In calo anche l’oro, apparso già stamani a Londra incerto, che scivola sotto la soglia psicologica dei 400 dollari l’oncia, terminando la seduta a 399,40 dollari. In ripresa i T-bond, con i rendimenti sul 10 anni che calano dal 4,29% al 4,25% e quelli sul trentennale dal 5,06% al 5,02%. Tra i titoli high-tech si nota il calo ulteriore di Intel (INTC), che perde poco meno di un punto percentuale, imitato dai principali titoli dei semiconduttori, e la ripresa di Cisco (CSCO), upgradata oggi da Cibc World Markets sulle attese di un andamento superiore a quello del mercato nel suo complesso..
Tra gli altri titoli in calo si notano sul Nasdaq Pmc-Sierra (PMCS) e Broadcom (BRCM), mentre Applied Material (AMAT) e Dell (DELL) terminano appena sotto i livelli di venerdì scorso, mentre sul Nyse perdono quota Texas Instruments (TI), dopo le cautele suggerite da Merrill Lynch e Bears Stearns, Motorola (MOT) e soprattutto National Semiconductor (NSM), che cede il 6% dopo il downgrade di Lehman Brothers sul settore e sul titolo. Bene invece Lucent Technologies (LU), dopo la notizia di una commessa da quasi 100 milioni di dollari ricevuta da Guangdong Unicom, e Nortel Network (NT), solo per rimanere nell’ambito dei tecnologici.
Più in generale in una giornata che non presentava particolari dati macroeconomici (che invece sono apparsi migliori del previsto in Giappone e in Germania) nè trimestrali da parte di società di primo piano, so è notata una netta ripresa dei volumi, con i trader tornati finalmente ai loro posti dopo il ponte del Labour Day e la conclusione della convention Repubblicana a New York.
Tra i componenti del Dow guadagnano terreno Caterpillar (CAT), Boeing (BA), American Express (AXP), Hewlett-Packard (HPQ), General Electric (GE) e Sbc Communications (SBC), in qualche caso, come per General Electric, grazie ai positivi commenti dei broker. A parte Intel, il calo colpisce invece titoli di società attive nel settore commerciale come McDonald’s (MCD) Wal-Mart (WMT) e Procter & Gamble (PG). I petroliferi sono a loro volta colpiti dal calo del greggio, con ChevronTexaco (CVX) che però trova la forza per evitare il rosso chiudendo appena sotto i 100 dollari per azione (+0,15%). Contrastati i titoli della grande distribuzione, con Wal-Mart (WMT) stabile dopo aver confermato che in agosto le vendite stanno crescendo come previsto tra il +2% e il +4%, mentre Federated Department Stores (FD) stima che i danni dell’uragano Frances peseranno dai 3 ai 4 centesimi sui risultati trimestrali.
