MATLEY
Forumer storico
Non mi agitate l'amico Matley....vediamo lunedi....un saluto..
Di Giuseppe Di Vittorio
Eventuali posizioni ribassiste sul petrolio possono essere montate già da questi livelli. L'idea operativa è di Alessandro Di Nunzio del desk oil della società di consulenza Wing Partners. Per l'operatore finanziario ci sono almeno due ragioni di carattere fondamentale che premono per un petrolio a prezzi più contenuti. Prima fra tutte è il livello dei tassi di interesse in Cina. Un inasprimento della politica monetaria nel paese Asiatico aumenta i costi di finanziamento per impieghi sulle commodity. Una relazione difficilmente comprensibile? "Molta domanda di investimento sul petrolio", ha spigato Di Nunzio, "è alimentata da fondi asiatici che potrebbero avere maggiori difficoltà se i tassi salgono". Il flusso di denaro sulle commodity non riguarda chiaramente solo il petrolio. In subordine per Di Nunzio ci sarebbe poi la domanda reale della materia prima. "I dati sulle scorte", ha osservato l'operatore finanziario, "ci rivelano che la domanda di greggio a scopi commerciali e industriali è ancora limitata". In base ai dati disponibili in Wings le richieste sono leggermente più alte a quelle del 2007-2008 +2%. Un periodo considerato come post recessione. L'ultimo dato sulle scorte ha segnalato 358 milioni di milioni di barili. "Un dato considerato ancora alto", ha evidenziato Di Nunzio.
Scendendo nel dettaglio dei livelli. Lo short potrebbe avere come obiettivo la base psicologica a 80 sotto questo livello ci sarebbe un secondo livello psicologico a 70. Ambizioso al momento sarebbe il raggiungimento di quota 60.
Fin qui ragioni dei ribassisti e strategia eppure l'Opec, l'organizzazione che raggruppa i paesi produttori ha sostenuto poche settimane fa che la forchetta obiettivo per petrolio è il prezzo compreso fra i 70 e i 90 dollari al barile. "Si tratta di una fascia stabilita quando il greggio valeva 88", ha obiettato Di Nunzio, "e non era esplosa la questione del debito sovrano.
Ci sarebbe poi l'imminente stagione invernale a far lievitare i consumi e quindi domanda e prezzo. "Il consumo per riscaldamento potrebbe favorire esclusivamente i prodotti raffinati benzine e gasolio", ha specificato Di Nunzio, "e non la materia prima di base".
ciao magiel,
nonostante i 358 milioni di barili il crude non ha rotto gli 80$. Livello significativo!
Certo li potrebbe rompere nei prossimi giorni ma il COT non si muove dal 16/11