Per le Borse non sarà un’estate facile. I titoli da mettere in portafoglio a Piazza Affari 06.07.2010 08:51
Dopo aver vissuto un mese di maggio a dir poco orribile, a giugno i mercati azionari hanno cercato di dare vita ad un rimbalzo. Il recupero però è stato poco convincente, secondo quanto spiegato dagli analisti di Equita SIM nel loro report mensile, i quali fanno anche riferimento ai volumi di scambio molto bassi. Gli esperti fanno notare inoltre che i dati maro non sono più concordemente positivi come prima, alimentando le preoccupazioni di un double dip nel secondo semestre dell’anno in corso.
In America anche la Federal Reserve ha contribuito ad alimentare questo clima più bearish, basti guardare all’ultimo comunicato del FOMC nel quale è stato scritto che la decisione di lasciare fermi i tassi di interesse è giustificabile anche alla luce del rischio di impatti negativi generati dalla crisi del debito sovrano in Europa. A ciò si sono aggiunti anche alcuni dati macro decisamente deludenti, basti pensare all’indice Philadelphia Fed e agli ultimi aggiornamenti sul settore immobiliare, sebbene non siano mancate anche alcune indicazioni positive, come quella degli ordini industriali, che però non sono bastate ad allentare le tensioni.
Spostando lo sguardo in Europa, gli esperti di Equita SIM parlano di un ciclo economico leggermente più solido. Questo forse è dovuto al fatto che l’impatto psicologico delle turbolenze sui mercati è attenuato dall’atteso beneficio del cambio.
Alla luce di quanto detto sino ad ora e in ragione anche della buona performance segnata di recente, la SIM milanese ha deciso di ridurre il peso azionario nel suo portafoglio dal 97,8% al 96,3%. Tale atteggiamento maggiormente improntato alla cautela è da ricondurre alla previsioni di ulteriori dati macro “variabili”.
Gli analisti ritengono che il mercato sia troppo pessimista sull’evoluzione
del ciclo economico, visto che la frenata della ripresa viene letta come una pericolosa inversione della tendenza primaria. A tal proposito si ricorda che negli ultimi 50 anni, oni qualvolta si è avuta una recessione, si è avuta sempre una “pausa” dopo 12-18 mesi dal minimo ciclico.
La tesi “bear” è che la crisi dei debiti sovrani e i deleverage ci porteranno nuovamente in recessione nella seconda metà di quest’anno, diversamente da quanto accaduto in passato. L’idea degli analisti di Equita SIM è che il risanamento dei conti pubblici rappresenti una medicina necessaria a ripristinare la fiducia nei Governi. questo intervento costerà alcuni decimi di punto in termini di crescita del Prodotto Interno Lordo, ma aiuterà a riportare la fiducia e ad evitare una ricaduta in recessione. Le aziende sono pronte ad assumere e ad aumentare gli investimenti, ma nelle ultime settimane le turbole sui mercati finanziari hanno un pò frenato queste intenzioni.
In sintesi gli esperti della SIM milanese si aspettano un’estate non facile perchè probabilmente i prossimi dati macro continueranno a segnare una frenata dell’economia, ma sono altresì convinti che non vi siano motivi per modificare la view di medio termine che resta improntata alla positività.
Anche in considerazione di quanto esposto fino ad ora, Equita SIM ha deciso di apportare alcune modifiche al portafoglio raccomandato a Piazza Affari. E’ stato ridotto di 50 basis points il peso assegnato a Unicredit che mantiene una raccomandazione “buy” con un prezzo obiettivo a 2,5 euro. Gli esperti hanno deciso di prendere profitto parziale sul titolo, per ridurre il sovrappeso azionario rispetto al benchmark.
Su Pirelli è stata ridotta l’esposizione di 100 basis points in seguito alla positiva performance realizzata da inizio anno. Anche su questo titolo viene confermato il sovrappeso con un rating “buy” e un prezzo obiettivo a 0,54 euro.
Una riduzione di peso ha interessato anche Fiat nell’ordine di 50 punti base, ma come per i due titoli indicati prima, anche per le azioni del Lingotto la strategia è quella di acquistare con un fair value a 14,8 euro.
Nel portafoglio è stata aumentata l’esposizione a Prysmian visto che gli analisti sono convinti che il newsflow positivo atteso nei mesi a venire sul fronte ordini nella trasmissione energia, potrà favorire un re-rating del titolo. Prysmian vanta inoltre dei multipli attraenti, motivo per cui il consiglio è di acquistare con prezzo obiettivo a 15,2 euro.