MATLEY
Forumer storico
Unicredit, la semestrale non piace
Sembra non piacere ai mercati la semestrale di Unicredit. L’accoglienza dei dati della prima metà dell'anno, a Piazza Affari, è stata decisamente fredda
Il gruppo di Alessandro Profumo ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile di 669 milioni di euro. Il profitto salirebbe a 831 milioni al netto di 162 milioni di rettifiche di valore su avviamento, con una flessione di 106 milioni di euro su base annua "nonostante il peso del maggiore tax rate".
Il margine di intermediazione ha toccato i 13,3 miliardi di euro, in calo del 9 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Nel trimestre, invece, l’utile netto si è fermato a 148 milioni di euro, ma sarebbe stato di 310 milioni al netto di rettifiche di valore su avviamento relativo alla controllata in Kazakhstan.
Il margine di intermediazione è stato di 6,49 miliardi, in calo del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2009 ma “con trend trimestrale in crescita sia di commissioni nette che di margine di interesse”.
Le previsioni degli analisti indicavano per il secondo trimestre del 2010 un utile netto di 251 milioni di euro, valore che si confronta con i 490 milioni del corrispondente periodo del 2009.
Il margine di intermediazione e il risultato di gestione dovrebbero collocarsi rispettivamente a 6,44 miliardi e 2,54 miliardi di euro. Nel secondo trimestre del 2009 Unicredit aveva realizzato un margine di intermediazione di 7,76 miliardi di euro e un risultato di gestione di quasi 3,9 miliardi.
I crediti deteriorati lordi a fine giugno 2010 sono pari a 63,7 miliardi di euro, con una crescita del 5,9% trimestre su trimestre. Le sofferenze lorde crescono dell’8,1% su base trimestrale, mentre lo sviluppo delle altre categorie di crediti problematici rallenta, con una crescita che si assesta al 3,1%.
Il Core Tier 1 ratio si attesta a fine giugno 2010 a 8,41%, con una riduzione su base trimestrale di 4 punti base, “dovuta principalmente alla crescita di attivi ponderati per il rischio e all’accantonamento per dividendi, che hanno più che compensato il contributo positivo dell’utile di periodo”. Gli attivi ponderati per il rischio mostrano nel secondo trimestre 2010 una crescita dello 0,7% su base trimestrale a 459 miliardi di euro, riconducibile ad effetto cambi ma anche alla ripresa della crescita in alcune aree (CEE, soprattutto Turchia, CIB in Germania). Il Tier 1 ratio si attesta al 9,38% ed il Total Capital Ratio al 12,74%.
Le stime degli analisti per l’intero 2010 indicano per Unicredit un utile netto di 1,84 miliardi di euro, rispetto agli 1,7 miliardi ottenuti nel 2009 e agli 1,91 miliardi della precedente stima.
Il margine di intermediazione dovrebbe scendere a 26,7 miliardi di euro, dai 27,57 miliardi del 2009. Il risultato di gestione, invece, dovrebbe ridursi a 11,3 miliardi, rispetto ai 12,25 miliardi dello scorso esercizio. I due dati sono leggermente inferiori alla precedente indicazione.
Sembra non piacere ai mercati la semestrale di Unicredit. L’accoglienza dei dati della prima metà dell'anno, a Piazza Affari, è stata decisamente fredda
Il gruppo di Alessandro Profumo ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile di 669 milioni di euro. Il profitto salirebbe a 831 milioni al netto di 162 milioni di rettifiche di valore su avviamento, con una flessione di 106 milioni di euro su base annua "nonostante il peso del maggiore tax rate".
Il margine di intermediazione ha toccato i 13,3 miliardi di euro, in calo del 9 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Nel trimestre, invece, l’utile netto si è fermato a 148 milioni di euro, ma sarebbe stato di 310 milioni al netto di rettifiche di valore su avviamento relativo alla controllata in Kazakhstan.
Il margine di intermediazione è stato di 6,49 miliardi, in calo del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2009 ma “con trend trimestrale in crescita sia di commissioni nette che di margine di interesse”.
Le previsioni degli analisti indicavano per il secondo trimestre del 2010 un utile netto di 251 milioni di euro, valore che si confronta con i 490 milioni del corrispondente periodo del 2009.
Il margine di intermediazione e il risultato di gestione dovrebbero collocarsi rispettivamente a 6,44 miliardi e 2,54 miliardi di euro. Nel secondo trimestre del 2009 Unicredit aveva realizzato un margine di intermediazione di 7,76 miliardi di euro e un risultato di gestione di quasi 3,9 miliardi.
I crediti deteriorati lordi a fine giugno 2010 sono pari a 63,7 miliardi di euro, con una crescita del 5,9% trimestre su trimestre. Le sofferenze lorde crescono dell’8,1% su base trimestrale, mentre lo sviluppo delle altre categorie di crediti problematici rallenta, con una crescita che si assesta al 3,1%.
Il Core Tier 1 ratio si attesta a fine giugno 2010 a 8,41%, con una riduzione su base trimestrale di 4 punti base, “dovuta principalmente alla crescita di attivi ponderati per il rischio e all’accantonamento per dividendi, che hanno più che compensato il contributo positivo dell’utile di periodo”. Gli attivi ponderati per il rischio mostrano nel secondo trimestre 2010 una crescita dello 0,7% su base trimestrale a 459 miliardi di euro, riconducibile ad effetto cambi ma anche alla ripresa della crescita in alcune aree (CEE, soprattutto Turchia, CIB in Germania). Il Tier 1 ratio si attesta al 9,38% ed il Total Capital Ratio al 12,74%.
Le stime degli analisti per l’intero 2010 indicano per Unicredit un utile netto di 1,84 miliardi di euro, rispetto agli 1,7 miliardi ottenuti nel 2009 e agli 1,91 miliardi della precedente stima.
Il margine di intermediazione dovrebbe scendere a 26,7 miliardi di euro, dai 27,57 miliardi del 2009. Il risultato di gestione, invece, dovrebbe ridursi a 11,3 miliardi, rispetto ai 12,25 miliardi dello scorso esercizio. I due dati sono leggermente inferiori alla precedente indicazione.