Titoli & commodities al vaglio 2010

1^ class:wall::wall::wall::wall: my fly:D:D:D:D in cabina:lol::lol::lol:

sul gas ...spero vivamente di sbagliarmi nella mia view....per il bene del nostro amico C.:sad::sad::sad::sad::sad:

quel derivato farà molti morti;)paga dazio pure sulla forza dell'€

0,15/ 0,20 tg naturale con un cambio in area 1,18/1,20....., c:-o:-o:-oon il cambio attuale potrebbe testare 0,09/0,1:eek::eek::eek:

un - 75% dai valori attuali...., questo nn è un invito nè a comprare nè a svendere le posizioni.

solo un cosiglio di un carissimo amico......,:ciao:

STUDIATE GLI INDICI €PEI COMPRESI IL FTSE100......., NN HO GLI OKKIALI ......., MA VEDO DEI DE BEERS SU TUTTI GLI INDICI.....

GUIDO IL NS PICASSO NN MANKERA' di dipingerli stanotte.....


ciao guido grazie di esistere......, tutto ok......., la fase critica sta passando.........., lenisci il tuo dolore dipigendo.;)

un abbraccio.

buon viaggio wind! lunedì ti aspettiamo! almeno 30 minuti per noi :-o

ringrazie anche io free di esistere :D
 
stasera non posso aggiornare le tabelle xkè il sito non mi da gli OI aggiornati boh

sera daniele,
sempre lungo di ucg?
vorrei approfittare della tua competenza per chiederti:
settembre è stato un mese straordinario per i mkt usa... con il $ a 83, poi a 82, poi a 81 sono salito forte... ora che ha perso gli 80 e anche i 79 il mkt stà galleggiando con qualche zig zag...
noi europei ci troviamo l'euro sopra 1,36:eek:
da qualche giorno osservo i cds... sono sui max quelli dell'irlanda ma anche quelli del portogallo :eek:... della grecia in preda a scioperi non parliamo.
Difficile che il pil di questi stati riusciranno a crescere nel rispetto dei patti di stabilità con l'ammutinamento delle esportazione verso gli usa.
La mia domanda è: xchè sei lungo su ucg? vedi un'accumulo? non ti spaventa un possibile default?
scusa il linguaggio per niente tecnico...
grazie in anticipo
 
sera daniele,
sempre lungo di ucg?
vorrei approfittare della tua competenza per chiederti:
settembre è stato un mese straordinario per i mkt usa... con il $ a 83, poi a 82, poi a 81 sono salito forte... ora che ha perso gli 80 e anche i 79 il mkt stà galleggiando con qualche zig zag...
noi europei ci troviamo l'euro sopra 1,36:eek:
da qualche giorno osservo i cds... sono sui max quelli dell'irlanda ma anche quelli del portogallo :eek:... della grecia in preda a scioperi non parliamo.
Difficile che il pil di questi stati riusciranno a crescere nel rispetto dei patti di stabilità con l'ammutinamento delle esportazione verso gli usa.
La mia domanda è: xchè sei lungo su ucg? vedi un'accumulo? non ti spaventa un possibile default?
scusa il linguaggio per niente tecnico...
grazie in anticipo
ciao mat sono lungo di ucg xkè secondo me va a fare nuovo massimo prima dei minimi che ci saranno presumo alla fine di novembre ke secondo me non saranno così profondi il lungo è spreddato con opt e coperto da put cmq sotto 1,78 stopperei tutto senza tante storie ma solo allora sarei sicuro di un trend a ribasso verso nuovi minimi questa è la mia visione
 
non ti spaventa un possibile default?
no! nel senso che cmq se fallisce ucg ci saranno cazzi più grossi a cui pensare ed è una possibilità che nemmeno ho preso nin considerazione
 
ciao mat sono lungo di ucg xkè secondo me va a fare nuovo massimo prima dei minimi che ci saranno presumo alla fine di novembre ke secondo me non saranno così profondi il lungo è spreddato con opt e coperto da put cmq sotto 1,78 stopperei tutto senza tante storie ma solo allora sarei sicuro di un trend a ribasso verso nuovi minimi questa è la mia visione

1000 grazie daniele :up:
la domanda sul timore di defalut era riferita alla grecia

a domani
 
Buongiorno a tutti......


La fine della corsa delle valute innescherà una correzione dei mercati 29.09.2010 19:37

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Robert Baron, Amministratore Delegato di DeltaForex, al quale abbiamo rivolto delle domande sull’attuale situazione dei mercati azionari. Con il suo aiuto abbiamo cercato di capire meglio lo scenario che stiamo vivendo, con uno sguardo ai possibili sviluppi attesi nel breve.


I mercati azionari americani stanno sovraperformando quelli europei che faticano a spingersi in avanti. Questa tendenza è destinata a durare nel breve? Quali scenari sono attesi in vista anche delle trimestrali americane ormai alle porte?

La nostra idea è che la dinamica dei cambi stia governando un pò quella delle Borse e in effetti la svalutazione del dollaro che si è innescata il 13 settembre ha portato di converso ad un incremento della positività sugli Stati Uniti rispetto agli altri mercati. Questo fattore dovrebbe continuare a persistere ancora per una settimana circa, fino a quando il mercato troverà un altro top di riferimento.
Parlando dell’S&P500 notiamo che l’indice ha violato la trendline ribassista che conteneva i precedenti massimi e ora appare ben intonato per raggiungere degli obiettivi in area 1.170/1.180. Il raggiungimento di questo target sarà possibile fino a quando non avremo chiusure giornaliere inferiori a 1.124 punti.
La fase rialzista dovrebbe proseguire nel breve, anche se la stessa presenta già delle divergenze tecniche. Di fatto non abbiamo grandi spazi di manovra ed è difficile che il mercato americano a breve possa spingersi oltre i 1.170/1.180, perchè ci si appresta ad una cadenza ciclica di una fase correttiva.
Se per la Borsa statunitense questa lateralità è un pò diversa da quella dei mercati europei, ciò è dovuto soprattutto alla svalutazione del dollaro che guida una ripresa dei listini americani.
Lo spread tra mercati europei ed americani dovrebbbe durare fino a quando ci sarà una sorta di rivalutazione, lenta ma costante, del renminbi nei confronti del dollaro americano. Questo genere di percorso porterà molto probabilmente ad un continuo pompaggio e mantenimento dei listini statunitensi rispetto a quelli europei. Nella fase correttiva che si avrà in seguito sarà molto probabile vedere un’inversione degli elementi. Lo storno preannuncia che il dollaro dovrebbe esaurire la sua spinta ribassista: un’ipotesi è al momento la fascia tra 1,38 e 1,4 contro il dollaro, mentre l’ipotesi successiva è che si possa arrivare fino a 1,43/1,44.
In seguito ci attende una fase correttiva che dovrebbe investire i mercati americani per cui molto probabilmente potremmo avere un ritracciamento nell’ordine del 40%/50% della salita. Le Borse europee dovrebbe ritracciare un pò meno in teoria, per effetto della ricompensazione del dollaro.
La chiave di lettura finale è il cambio e in particolare la rivalutazione del biglietto verde, con un riequilibrio a livello globale del ruolo dello yuan.
In questa situazione è difficile che i mercati azionari a breve prendano una direzione dirompente, continuando a rimanere preda della volatilità.

Guardando in particolare a Piazza Affari, quali sono i livelli da seguire ora per l’indice Ftse Mib?

In primis consigliamo di monitorare la fascia di prezzo dei 20.000/20.200 che rappresenta uno zoccolo duro, mentre nella parte alta indichiamo l’area dei 20.800/21.000. In questo intervallo di circa cinque punti, si contiene un pò l’espressione di un ritracciamento del mercato stesso. Avremo negatività in caso di flessioni al di sotto dei 20.000 punti, ma poi sarà difficile individuare degli obiettivi su cui si fermerà il mercato. Se al contrario il Ftse Mib supererà l’area dei 21.000, riuscirà ad estendere il rialzo in maniera più importante.
Rispetto al mese scorso le velocità attese non sono più previste in cosiddette fasi ribassiste ma rialziste. A nostro avviso ora la normalità del mercato si sposta su un gradino più elevato ed è probabile che ad esempio a Piazza Affari andremo a ricongiungere parte dello spread che si è aperto con lo Stoxx e con il Dax da qui alle prossime settimane.
Prospetticamente la nostra view è positiva sul mercato, ma aspettiamo una fase di debolezza per intervenire e realizzare nuovi acquisti. Altre volte siamo stati più scettici in merito all’attesa di una direzionalità dell’indice, mentre ora ci aspettiamo che ci sia un ritorno di interesse per l’azionario e andremo a verificare ciò nel corso delle prossime settimane.

In questa fase quale strategia consiglia nell’approccio dei singoli titoli e a quali in particolare suggerisce di guardare?

La problematica di fondo è che l’approccio verso i singoli titoli è sempre molto complesso perchè bisogna avere una visione un pò più ampia dei singoli elementi.
Come DeltaForex noi ci difendiamo perchè abbiamo delle sistemistiche ci supportano negli anni e ad esempio ce n’è una short che si distribuisce su alcuni titoli, uno per settore nell’ambito del Ftse Mib.
Sulla base delle indicazioni che abbiamo, potrei dire che tra Banco Popolare, ENI, Fiat, STM, Tenaris e Unicredit, si possono trovare dei buoni segnali short. Questo non vuol dire che si tratta di titoli da shortare, ma di temi sui quali la rilevanza statistica permette di ottenere dei buoni risultati sui relativi segnali short.
Per quanto riguarda i titoli con un’ottica long, abbiamo un’altra selezione che si confeziona
come per gli altri tipi di segnali.
Nella sostanza concentrarsi su un titolo con questa volatilità impone di avere un basso peso nel portafoglio e di avere pesi più concentrati sugli indici che li rappresentano, per attutire la volatilità del portafoglio e il rischio di downside.
Siamo positivi in termini di prospettive di recupero per il settore industriale e quindi sui ritracciamenti saremo acquirenti. Crediamo inoltre che il comparto cementiero possa ancora performare durante il prossimo mese, per cui guardare a titoli come Buzzi Unicem e Italcementi per ulteriori allunghi non è del tutto sbagliato.

Qual è il suo giudizio su Fiat che continua ad oscillare intorno all’area degli 11 euro?

Su questo titolo la nostra view è estremamente positiva, ma in questo momento non siamo favorevoli ad effettuare acquisti. Questo perchè da quattro sessioni abbiamo già liquidato il titolo poco sopra 11 euro e anche perchè ci attendiamo una fase di storno per poter identificare in seguito livelli più opportuni di ingresso.
Per Fiat andremo a considerare nuovi acquisti tra i 10 e i 10,15 euro, ma per ora non c’è un segnale preciso in base al quale poter dire di fare qualcosa. Il titolo del resto ha già regalato soddisfazioni arrivando in area 11/11,15 euro che corrisponde ai massimi dello scorso anno. Per fare un parallelo con l’indice Ftse Mib bisogna pensare all’area dei 24.000/24.200 e mentre Fiat è sotto i massimi del 2%/3%, l’indice è sotto di circa 4mila punti rispetto a quel livello.
 
Banco Popolare affossato dall’ombra di un aumento di capitale. Analisti scettici 29.09.2010 13:56

La flessione odierna a Piazza Affari è guidata principalmente dal ribasso che sta interessando il settore bancario. Tra i titoli più penalizzati dalle vendite troviamo Banco Popolare che ha avviato gli scambi in flessione di circa un punto e mezzo, continuando a perdere terreno nel corso della mattinata. Il titolo viene scambiato negli ultimi minuti a poca distanza dai minimi intraday, a 4,5175 euro, con un ribasso del 2,8% e volumi di scambio decisamente elevati. Fino a questo momento sono transitati sul mercato oltre 9 milioni di azioni, contro una media giornaliera degli ultimi tre mesi di poco inferiore ai 5 milioni.
L’affondo di Banco Popolare è provocato quest’oggi dal ritorno dei rumors relativi ad un possibile aumento di capitale per il gruppo. A nulla sono servite le indicazioni di un portavoce della banca il quale ha ricordato le dichiarazioni rilasciate di recente dall’AD Pier Francesco Saviotti, il quale ha affermato che per il momento non si parla di una ricapitalizzazione per Banco Popolare.
Proprio questa mattina Milano Finanza ha scritto che Banco Popolare avrebbe avviato con Mediobanca una riflessione con Mediobanca per valutare la possibilità di procedere ad un aumento di capitale. Questa operazione sarebbe da realizzare in alternativa alle cessioni del Credito Bergamasco e della Cassa di Risparmio di Lucca e Livorno. Stando a quanto scrive il quotidiano, Piazzetta Cuccia avrebbe suggerito a Saviotti di realizzare in tempi brevi una ricapitalizzazione da 2 miliardi di euro.
Nel dettaglio 1,45 miliardi di euro sarebbero da destinare al rimborso anticipato dei Tremonti-bond, mentre la parte restante consentirebbe di rafforzare ulteriormente il pitale di Banco Popolare. portando il Core Tier 1 Ratio vicino all’8%.
Non si sono fatte attendere le
reazioni degli analisti che hanno subito comnentato le ultime indiscrezioni di stampa. Per gli esperti di Centrosim l’attuale scenario di mercato, definito difficile, rende più complicato il percorso avviato dal management di Banco Popolare in direzione di un miglioramento della redditività del gruppo e del rimborso dei Tremonti-bond. La SIM ritiene inoltre che, anche per via del rinvio del piano strategico pluriennale, si mantenga bassa la visibilità sulle strategie del gruppo. Anche per questo motivo la preferenza degli analisti viene accordata ad altri titoli del settore bancario e in particolare ad Ubi Banca e in seguito anche a Banca Popolare di Milano, sia per multipli relativi che sotto il profilo dei fondamentali.
I colleghi di Banca IMI suggeriscono di mantenere in portafogliio Banco Popolare, con un prezzo obiettivo a 4,51 euro. Gli analisti ritengono che la cessione del Credito Bergamasco e della Cassa di Risparmio di Lucca e Livorno, porterebbe ad una significativa riduzione delle dimensioni del gruppo.
Anche per questo motivo Equita SIM considera improbabile la cessione di Creberg e di Casse del Tirreno, perchè un’operazione simile porterebbe a rinunciare a circa 500 sportelli, pari al 25% del totale.
La SIM milanese fa sapere inoltre che la valutazione indicata, pari a 3 miliardi di euro, appare sacrificata e le loro attese sono per un importo superiore di 3,6 miliardi. L’eventuale cessione avrebbe un impatto positivo di circa 210 basis points sul Core Tier 1, ma costringerebbe Banco Popolare a rinunciare ad almeno il 20’% degli utili di gruppo.
Se da una parte Equita SIM definisce improbabile l’ipotesi della cessione, dall’altra attribuisce poche chances di realizzazione ad un aumento di capitale da 2 miliardi di euro, visto che Banco Popolare
può fare affidamento su un miliardo di euro di soft convertibile, che può essere trasformato in equity a novembre del prossimo anno. Anche per questo motivo sarebbe più ragionevole ipotizzare una ricapitalizzazione da 1 miliardo di euro. In attesa di novità intanto la SIM milanese non cambia idea su Banco Popolare e consiglia ancora di acquistare con un fair value a 6,3 euro.
 
Domani a Piazza Affari: per il Ftse Mib è cruciale ora la tenuta dei supporti 29.09.2010 20:43

Ancora una conclusione negativa per le Borse europee che dopo un avvio positivo non sono riuscite a confermare le loro buone intenzioni. Gli indici hanno cercato a più riprese di riportarsi al di sopra della parità, fallendo però nel loro intento a causa dei segnali di debolezza arrivati da Wall Street. A fine giornata così il Ftse100 ha limitato i danni ad un ribasso dello 0,16%, mentre il Dax30 e il Cac40 hanno ceduto rispettivamente lo 0,46% e lo 0,67%.
Ad avere la peggio è stata Piazza Affari che ha continuato a mostrare una minore forza relativa, con il Ftse Mib in flessione dello 0,82% a 20.372 punti, dopo aver toccato un massimo a 20.725 e un minimo a 20.320 punti.
L’indice si è mosso praticamente nello stesso range della vigilia e dopo essersi scontrato con la resistenza di area 20.700 è scivolato verso il supporto dei 20.300, dal quale non è riuscito tuttavi a dare vita ad un rimbalzo rilevante.
La struttura del mercato per ora si conferma immutata e mantiene ancora intatte le possibilità di assistere ad una ripresa degli acquisti dopo il balzo in avanti messo a segno in chiusura della scorsa ottava.
Con la tenuta di area 20.200/20.300 l’indice potrà dare vita ad un nuovo sforzo rialzista verso i 20.500 prima e i 20.700/20.750 in seguito. Sarà solo il superamento di quest’ultima fascia di prezzo a dare maggiore direzionalità dopo il movimento laterale delle ultime sedute. In tal caso avremo rialzi verso i 21.000/21.150, oltre i quali si apriranno spazi di crescita fin verso i 22.000 punti.
Fino a quando i corsi si manterranno al di sotto dei 20.700/20.750 è probabile che prosegua la lateralità cui stiamo assistendo dagli inizi della settimana. Sarà importante che l’indice difenda l’area dei 20.300/20.200, la perdita della quale proietterà i corsi verso i 20.000. L’eventuale cedimento anche di questo sostegno metterà in pericolo il recupero avviato dall’area dei 19.300 che di conseguenza potrebbe essere raggiunta anche in tempi brevi.

La prossima seduta sarà ricca di eventi sul fronte macro americano, visto che si conosceranno le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che si dovrebbero attestare a 458mila unità, in calo rispetto alle 465mila della rilevazione precedente.
Ancor più importante sarà il dato definitivo del Prodotto Interno Lordo del secondo trimestre, che dovrebbe mostrare una variazione positiva dell‘1,6%, in linea con l’indicazione preliminare, ma in frenata rispetto alla crescita del 3,7% registrata nei primi tre mesi dell’anno.
Nella stessa giornata sarà diffuso l’indice Chicago PMI di settembre, atteso a 56 punti, in calo rispetto ai 56,7 di agosto.

In Europa sarà diffuso il dato preliminare dell’inflazione di settembre che dovrebbe evidenziare un rialzo dello 0,3% rispetto allo 0,2% precedente. In Germania è in agenda il tasso di disoccupazione di settembre che dovrebbe confermarsi al 7,6%, in linea con la rilevazione di agosto.

A Piazza Affari i riflettori saranno puntati su Unicredit in vista della riunione straordinaria del Cda, dalla quale potrebbero emergere novità anche in merito al successore dell’AD Profumo.
Segnaliamo anche i titoli del settore petrolifero dopo che i prezzi dell’oro nero hanno concluso le contrattazioni odierne in corsa verso i 78 dollari al barile.
Inoltre, si riunirà l’assemblea straordinaria di Monti Ascensori per deliberare in merito alla proposta di attribuzione al Consiglio di Gestione, della delega relativo all’aumento del capitale del gruppo.
Da monitorare ancora Banco Popolare dopo che il gruppo ha precisato che non è stata
assunta alcuna determinazione in merito ad un eventuale aumento di capitale di cui hanno parlato quest’oggi indiscrezioni di stampa.
Sempre domani Assogestioni presenterà il rapporto relativo ai fondi pensione aperti riferito al secondo trimestre di quest’anno.
 
Mercati: i dati macro italiani ed esteri di oggi
MILANO (MF-DJ)--Questi i dati macro-economici attesi oggi sulla basedelle indicazioni dell'Ufficio Studi e Analisi Finanziaria di Banca Imi:
GIOVEDI' 30 SETTEMBRE

*GIAPPONE: 00h50 - vendite dettaglio agosto (precedente: +3,8% a/a; consenso: +4,7% a/a) - produzione industriale agosto prel. (precedente: -0,2% m/m; consenso: +1,1% m/m)

*FRANCIA: 8h45 - prezzi produzione luglio (precedente: inv.m/m, +3,5% a/a)

*GERMANIA: 09h55 - tasso disoccupazione settembre (precedente: 7,6%; previsione: 7,5%; consenso: 7,6%)

*ITALIA: 11h00 - inflazione settembre prel. (precedente: +0,2% m/m, +1,6% a/a; preliminare: -0,1% m/m, +1,7% a/a)

*EURO-16: 11h00 - inflazione settembre prel. (precedente: +0,2% m/m, +1,6% a/a; previsione: +1,8% a/a; consenso: +1,8% a/a)

*USA 14h30 - Pil 2* trim. def. (precedente: +3,7% annualizzato; preliminare: +1,6% ann.; previsione: +1,6% ann.; consenso: +1,6% ann.) - indice settimanale richieste sussidi disoccupazione (precedente: +12.000 a 465.000 unita'; consenso: 458.000 unita')
15h45 - indice Pmi Chicago settembre (precedente: 56,7 punti; previsione: 55,5 punti; consenso: 56 punti) *Si segnala la riunione dell'Ecofin alle 9h00.red/ste/vin
 

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