Che il porto sia sotto pressione con questo governo è abbastanza palese.
Ma non mi dispiace che rimanga indietro, cosi abbiamo una possibilità di non perdere il treno.
Il bilancio e la sua approvazione sarà l'ago della bilancia.
Forse sì, ma ho l'impressione che ci sia dell'altro: non basta che il bilancio venga fatto passare da Bruxelles, i dubbi rimarranno circa la sua eseguibilità, oltre ai consueti gravami dell'economia portoghese.
Non ritengo improbabile una pressione continuata anche in caso di luce verde dalla CE (o dall'eurogruppo). D'altronde, si avanzano dubbi da più parti circa l'incidenza delle vicende governative sulle quotazioni dei tds.
Vedi Irlanda e Spagna, senza governo eppure in buona salute, mentre il Portogallo, che pure ha una coalizione discretamente solida e un governo impegnato a soddisfare i desiderata europei, continua a soffrire.
È possibile che sia più una questione di fondamentali (e quelli spagnoli e irlandesi sono certamente più sani di quelli portoghesi).
Se fosse solo il problema del governo socialista e della sua aderenza o meno ai dettami della Ue, avremmo dovuto vedere un progressivo miglioramento dei tds man mano che diventava chiaro nei mesi passati che Costa & Co. non hanno nessuna intenzione di far caciara e polemizzare con Bruxelles.
Il tiraemolla sulle cifre e il saldo strutturale penso faccia parte del "galateo" istituzionale dei paesi ad alto debito e non vada considerato come autentico dissidio con i commissari.
Il problema allora potrebbe essere banalmente la tenuta della coalizione governativa in caso di pressioni per misure extra, oppure (che è lo stesso) la realizzazione del bilancio, con le sue stime ottimistiche e compagnia danzante.
In ogni caso, tenendo le munizioni pronte si dovrebbe cavarne del buono, come dici tu.
E anche si dovesse risalire a quote più elevate, i tds portoghesi rimarranno nel mirino della volatilità, e quindi papabili per operazioni brevi anche consistenti.