Titoli di Stato area Euro Titoli di stato Portogallo - Tendenze ed operatività

Reuters, ieri.

Portugal's last investment-grade credit rating is likely to survive a review on Friday despite worries about economic growth, aided by the promise of budget deficit cuts in 2017 and renewed vows of left-wing support for the government.

...

"From the political standpoint, the budget was an important test and now some risks have eased ... Our baseline scenario is that there will be no downgrade of the rating or outlook," said Elia Lattuga, fixed income strategist at UniCredit in London.

Portuguese bonds have rallied to their highest in more than a month after the minority Socialist government, which under a year-old accord relies on two far-left parties in parliament to pass laws, presented the bill on Friday.

Analysts say the rally will gain strength if DBRS makes no move on Friday, but a downgrade would hit the bonds hard, and could make the benchmark yield spike by up to 200 basis points.

...

Warnings by DBRS in August of risks to Portugal's creditworthiness, mainly from slowing growth and weakness of the banking sector, two years after the economy emerged from a deep recession, have pushed up its bond premiums.

But UniCredit said DBRS's published rating methodology, based on six variables from fiscal policy and economy to debt and politics, pointed to a largely steady assessment of Portugal since the last review in April.

The draft budget promises to cut the deficit to 1.6 percent of GDP from this year's estimated 2.4 percent, which is below a 2.5 percent target agreed with Brussels. It sees growth edging up to 1.5 percent from 1.2 percent, which analysts say is achievable, if on the optimistic side and subject to risks.

The Communists and Left Bloc have signalled their support for the bill, saying that proposed pension rises and income tax cuts are true to their deal with the government, which aims to boost family incomes after years of austerity.

"The coalition turned out more solid than many had thought and there is commitment to meet the European targets, while also keeping the electoral base happy," said Diego Iscaro, senior economist at IHS Global Insight consultants in London.

"The signals from the agencies, the signals that Portugal is sending with the budget, point to a very, very unlikely downgrade. The worst that could happen is an outlook cut," he said, while adding he was concerned about longer-term growth.


If DBRS cuts the outlook it would mean a greater likelihood of a rating cut at the next review in six months.

The government is optimistic that DBRS will recognise its fiscal effort and keep the rating steady.

But analysts warn that while the administration solves the tactical issues of avoiding a downgrade and pleasing its political allies and Brussels, it misses the key strategic goal of promoting investment for future growth.
Some fear that could eventually hit Portugal's creditworthiness.


"Further out, there is a clear risk of a downgrade and if that were to occur, or if quantitative easing were to end, yields on Portuguese bonds would rise quite sharply," said John Taylor, European fixed income portfolio manager at AllianceBernstein.

"Portugal is not a strong fundamental story."
 
Partite correnti ad agosto, dati Eurostat.


Schermata 2016-10-20 alle 12.50.27.png
 
Sul 'Foglio' di oggi: Dalla Grecia la Portogallo, austerità sinistra
"
Austerità sinistra

Doveva “voltare pagina”, ma il portoghese Costa si converte al rigore. Proprio come Tsipras

Roma. Solo un anno fa sembrava che il Portogallo avesse deciso di abbandonare l’austerity, superare i vincoli di bilancio e abbattere i paletti di Bruxelles. Nonostante fosse arrivato alle elezioni dietro al premier conservatore uscente Pedro Passos Coelho, il socialista António Costa era riuscito faticosamente a formare un governo di minoranza con l’appoggio di due blocchi di estrema sinistra proprio per “voltare pagina con l’austerità”: riduzione degli orari di lavoro, aumento di salari e pensioni, cancellazione dei tagli alla spesa pubblica, rilancio degli investimenti pubblici e manovre espansive. Per un po’ il governo socialista ha deviato dal percorso tracciato da Bruxelles, ma dopo che la Commissione ha aperto una procedura per disavanzo eccessivo e i mercati sono entrati in fibrillazione, il Portogallo è tornato sui binari della disciplina fiscale. Insomma, con la legge di Bilancio per il 2017, il governo social-comunista di Costa ha voltato di nuovo pagina per tornare a leggere il libro dell’austerity: il piano prevede un deficit all’1,6 per cento del pil per il 2017, quasi un punto in meno del 2,4 per cento previsto per quest’anno e in forte calo rispetto al 4,4 per cento del 2015. Anche il debito pubblico che sfiora il 130 per cento del pil è dato in discesa di un punto. Prosegue il percorso di aggiustamento fiscale impostato dalla Troika con il piano di assistenza da 80 miliardi, chiuso nel 2014 con il governo di centrodestra: Lisbona si tiene sotto il tetto del 3 per cento di deficit e si avvia verso il pareggio di bilancio. E’ lo stesso film visto ad Atene dove anche Alexis Tsipras, dopo aver promesso di voltare pagina, sta ripetendo la lezione dell’austerity da studente modello.
Costa e Tsipras non hanno “tradito” gli elettori, hanno cercato in tutti i modi di attuare i propri programmi, ma semplicemente si sono scontrati con i vincoli della realtà. Il premier greco, prima di sottoscrivere un nuovo memorandum in cui ha accettato di andare avanti con la revisione della spesa, la riforma delle pensioni, le privatizzazioni e le liberalizzazioni, ha chiesto i danni di guerra alla Germania, ha portato il popolo in piazza, ha cercato appoggi in Russia e Cina, ha celebrato in fretta e furia un referendum minacciando di lanciarsi nel vuoto, fuori dall’euro. Dopo aver bruciato la piccola ripresa del pil, bloccato i conti correnti e fatto scappare i capitali, Tsipras ha capito che non c’erano alternative al piano di disciplina fiscale e riforme strutturali, che le schede elettorali non servono se non hai soldi e neppure qualcuno che te li presti. Anche in Portogallo Costa aveva iniziato il suo mandato con alcuni provvedimenti antiausterity, che però hanno allarmato la Commissione, il Fondo monetario internazionale e soprattutto i mercati, preoccupati per le sorti di un paese con una crescita bassa, un settore bancario fragile, un sistema politico instabile e un debito elevato (ricorda qualche altro paese?). Di fronte al pressing europeo e soprattutto alla concreta possibilità di un taglio del rating che escluderebbe Lisbona dal programma di acquisto di bond della Banca centrale europea e porterebbe il paese a un nuovo bailout, il governo portoghese ha cercato di rassicurare i mercati e gli investitori con una legge di Stabilità austera. Tra i provvedimenti presentati da Costa non mancano misure di redistribuzione a favore di pensionati e redditi bassi, ma sempre in un quadro di rigore fiscale, cioè coperte da aumenti di tasse e non da deficit.
I casi di Grecia e Portogallo indicano il paradosso della sinistra europea. I tradizionali partiti socialdemocratici sono in grande difficoltà di fronte alle necessità di fare riforme strutturali e avere conti in ordine, la Spd in Germania è ancillare alla Merkel, il Ps in Francia è ai minimi storici, il Pd è in netto calo rispetto alle europee di due anni fa. Dall’altro lato i partiti di sinistra estrema, nati dalle proteste contro le politiche “neoliberiste”, come Syriza in Grecia, Podemos in Spagna e la sinistra portoghese, sono costretti ad attuare politiche di austerità una volta al governo. E’ la resa della sinistra cresciuta con lo slogan “un altro mondo è possibile” al realismo thatcheriano che diceva “There is no alternative” (“Non c’è alternativa”). In realtà la Thatcher esagerava, le alternative esistono, solo che sono tutte peggiori. E ora se ne sono accorti anche i compagni Costa e Tsipras.

Luciano Capone "
 
Ultima modifica:
Altri pareri (in portoghese) sulla doppietta Draghi-DBRS di oggi e domani, più o meno in linea con quanto letto finora.

"O Quantitative Easing (QE) não parará de repente em Março de 2017, sem sinais prévios por parte do Banco Central Europeu (BCE). Esta perspetiva é largamente partilhada pelos mercados, que não esperam o anúncio de uma mudança na política monetária na reunião do BCE desta semana”, diz por seu turno Franck Dixmier, da AllianzGI.

O analista diz ainda que “perante estas expectativas, o Presidente do BCE, Mário Draghi, deverá, uma vez mais, manter todas as opções em aberto e continuar flexível sobre a eventual adaptação deste programa. Além do potencial desenvolvimento do QE depender das perspectivas da inflação, Draghi poderá relembrar os mercados que o QE não se encontra limitado no plano técnico. Dito de outra forma, o BCE pode alterar as regras que tem seguido desde 2015 para determinar a dimensão das suas atividades de compra por emissão e emitente, as alocações por país e a exclusão dos investimentos abaixo da sua taxa de depósitos”.

Apesar disso, acreditamos que a situação atual não está a exigir nenhuma ação por parte de Draghi, e que a redução de actividade por parte do BCE (tapering) seria prematura nesta fase. Em contrapartida, a reunião de Dezembro do BCE pode ser importante. Nessa altura, é provável que Draghi esteja mais confiante para aprofundar as mudanças às modalidades técnicas do seu programa de QE, potencialmente com uma mudança real de trajetória na política monetária do BCE. Não faria qualquer sentido dissociar estes dois elementos.”

Já Marisa Cabrita, gestora de activos da Orey Financial, perante os eventos BCE e DBRS, diz que caso não haja nenhuma surpresa em ambos os eventos, este diferencial face aos juros da Alemanha e da vizinha Espanha deverá manter-se em torno dos níveis actuais.

Analistas esperam que BCE mantenha política e que DBRS mantenha rating
 
Na sua análise à proposta do Orçamento do Estado para 2017 (OE2017), Marques Mendes defendeu que o documento devia ser “mais virado para a Economia”, referindo que o primeiro-ministro, António Costa, se dedicará mais às empresas. Nesse contexto, acrescentou, que Caldeira Cabral será substituído no cargo por alguém “mais político”.

Para o advogado social-democrata, também a “geringonça”, isto é o acordo entre o PS, PCP, Bloco de Esquerda e PEV não vai durar “até ao final da Legislatura”, “O próximo ano vai ser politicamente muito interessante.
Este orçamento foi o princípio do fim da geringonça, mas o fim ainda vai levar tempo”, lançou na conferência a decorrer no Museu da Carris, organizada pela revista Exame, em parceria com o Banco Popular.

Marques Mendes defende que a proposta do OE2017, “muito mais próxima do PSD do que do PCP e do BE”, “veio criar mau ambiente” com os partidos da Esquerda, considerando que “as relações nunca foram brilhantes”. O conselheiro de Estado defendeu que o Governo escolheu agradar a Bruxelas com esta proposta de orçamento, depois de António Costa ter percebido que “o primeiro orçamento custou muito à imagem do Governo”. “Agora fez uma opção. António Costa nunca comprará uma guerra com Bruxelas”, acrescentou.

(DV)
 
O indicador de atividade económica, disponível até agosto, e o de clima económico, disponível até setembro, estabilizaram em Portugal, segundo dados divulgados esta quinta-feira pelo Instituto Nacional de Estatística (INE).
De acordo com o INE, o indicador de atividade económica estabilizou em agosto (face a julho) nos 1,5 pontos.

O indicador de clima económico (calculado através de inquéritos a empresas de vários setores de atividade) estabilizou igualmente em setembro, face ao mês anterior, nos 1,4 pontos.

O indicador quantitativo do consumo privado (calculado através de inquéritos a particulares) acelerou em agosto, após ter desacelerado entre maio e julho, refletindo o crescimento mais expressivo das duas componentes, consumo duradouro e corrente.

O indicador de Formação Bruta de Capital Fixo (FBCF) diminuiu em agosto, “em resultado da redução do investimento em material de transporte”, refere o INE.

Os indicadores de confiança do INE são calculados através de médias móveis de três meses dos saldos de respostas extremas a inquéritos.

(OBS)
 
Comunicato ufficiale Bce.

Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%. Il Consiglio direttivo continua ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su un livello pari o inferiore a quello attuale per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività.

Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, il Consiglio direttivo conferma l’intenzione di condurre gli acquisti mensili di attività per 80 miliardi di euro sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione.

Il Presidente della BCE illustrerà i motivi di tali decisioni nella conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle ore 14.30 (ora dell’Europa centrale).
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto