Il rialzo dell’azionario da inizio anno continua a creare ottimismo tra gli investitori. I problemi che affliggono l’economia tuttavia, sono gli stessi di qualche mese fa. Tra le concause dell’ottimismo le operazioni record di M&A, che nel solo mese di gennaio hanno raggiungo un controvalore complessivo di oltre 300 miliardi di dollari.
I pericoli per l’azionario derivano come sempre dalla situazione in cui navigano i Paesi Periferici. Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna non sono ancora al sicuro, e il rifinanziamento del debito crea sempre apprensione sui mercati. Il 15 toccherà al Portogallo l’asta sui titoli di Stato. E vien da pensare che sarà ancora la Bce ad intervenire a sostegno.
In settimana deludenti i dati provenienti dall’Eurozona mentre più rassicurante la situazione Usa, decisa a creare un forte gap in termini di crescita rispetto al Vecchio Continente.
La principale economia europea, la Germania, segna uno stop nell’attività industriale. Gli ordini nel mese di dicembre calano del 3,4% contro attese per 1,5%. A pesare in prevalenza, gli ordini provenienti dall’estero, sui quali con ogni probabilità ha pesato il rafforzamento dell’euro. La produzione è calata dell’1,5% contro attese di crescita dello 0,2%. Le costruzioni invece crollano del 24,1%.
Tra gli emergenti da segnalare la stretta monetaria in atto in Cina, che in settimana ha innalzato i tassi dal 2,75% al 3%.
Bancari: da inizio anno l’indice settore ha messo a segno un rialzo in doppia cifra. A spingere il settore,
Anche le operazioni di M&A hanno dato il loro contributo al settore. A partire da Santander, ingiustamente penalizzata nel corso del 2010 per il sol fatto di esser quotata sull’indice spagnolo Ibex. La banca spagnola (che realizza oltre il 70% del proprio fatturato fuori dalla penisola iberica), ha lanciato un’Opa da 4,3 miliardi di euro su Zachodni, un istituto di credito polacco.
Nelle ultime settimane sui mercati finanziari i bancari si sono mossi con un certo affanno. In attesa che le trimestrali dei bancari Usa entrino nel vivo, Credit Suisse ha fortemente deluso le attese, presentano conti deludenti nel quarto trimestre del 2010. Deludente anche la guidance sul 2011.
I timori sulle prossime trimestrali sono del tutto leciti. Il dubbio è come queste reagiranno ai costi imposti dalle nuove regole di Basilea 3. Le nuove regole sull’adeguatezza per Barclays indurranno le principali banche a raccogliere capitale, magari intervenendo con operazioni straordinarie. Si parla di 700 miliardi di euro entro il 2018. Tra le banche italiane Intesa e Unicredit necessiterebbero rispettivamente di 7,9 e 7,4 miliardi di euro.
Intanto venerdì dimissioni di Mubarak. La reazione dei listini è stata tiepida, in attesa di comprendere l’evoluzione futura del Paese egiziano.