buon giorno a tutti del 3d. probabilmente il saliscendi dei nostri btp sulle aperture stamane è dovuto al recepimento di questa articolata notizia macro e per riassorbirsi via via.ora c'è un riallineamento che va a consolidarsi anche per via dell'indice fsemib negativo di 1 punto percentuale.Giovani (occupazione -8,4%) e precari (-7,7%) i piu' colpiti
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 lug - Quasi 17
milioni di persone hanno perso il posto di lavoro nell'area
Ocse tra la fine del 2007, quando il tasso di disoccupazione
era al minimo record del 5,8% e il primo trimestre 2010
quando ha raggiunto un massimo post-bellico dell'8,7%. Nel
passaggio da una profonda recessione a una fragile ripresa,
le file dei senza lavoro sono destinati a calare solo
lentamente, avverte l'Ocse nel rapporto annuale sulle
'Prospettive dell'Occupazione', in cui stima una
disoccupazione ancora superiore all'8% a fine 2011. Il tasso
ponderato di occupazione nei Paesi industrializzati e'
intanto sceso al 64,8% nel 2009 dal 66,5% del 2007-2008. Per
tornare ai livelli pre-recessione serviranno quasi 18
milioni di posti, anche perche' nel 'job gap' vanno contati
quanti ora hanno smesso di cercare lavoro perche' scoraggiati
e l'impatto di variazioni demografiche. Ad essere colpiti
durante la recessione sono stati i livelli occupazionali
degli uomini (-3%) piu' che delle donne (-1,2%), perche'
settori come l'edilizia (occupazione -7,7%), il
manifatturiero (-8,7%) e il minerario (-5,3%) ad alta
occupazione maschile hanno pagato il prezzo piu' duro. A
inabissarsi e' stata poi l'occupazione dei giovani (-8,4%),
mentre la fascia dei 25-54 anni ha avuto danni minori
(-2,2%) e gli ultra 55enni hanno messo a segno addirittura
un +1,7%. Un incremento quest'ultimo, legato in parte alla
necessita' di restare al lavoro per le perdite dei risparmi
previdenziali causate dalla crisi finanziaria e anche
dall'innalzamento dell'eta' di pensionamento. Drammatico
l'impatto sui precari (-7,7%), mentre i lavoratori a tempo
indeterminato hanno retto (-0,6%) e gli autonomi hanno
limitato i danni (-2,1%). Anche il grado di istruzione ha
fatto la differenza: l'occupazione dei meno qualificati e'
calata del 6,4%, mentre gli 'high skilled' hanno registrato
un aumento dell'1,1%. L'Ocse accende il faro anche su coloro
che sono in qualche modo parte della forza lavoro ma non
stanno cercando attivamente l'occupazione e sui
sotto-occupati, ovvero coloro che vorrebbero lavorare a
tempo pieno, ma devono accontentarsi di orari ridotti.
Aggiungendo queste due categorie, la disoccupazione in senso
ampio nell'area Ocse e anche nel G7 risulta del 15% circa a
fine 2009 contro poco piu' del 10% nel 2007.