Opinione personale:
Che per l'economia mondiale fino alla fine dell'anno (...solo fine alla fine dell'anno ??? uhm ...) sia un periodo difficile mi sembra una previsione condivisibile ...e di certo non una novità.
Personalmente credo/spero (da investitore ...ma sopratutto da padre) che la previsione di una crescita 0 in Europa sia un pò pessimistica (...almeno qualche decimale...) e che nonostante la disoccupazione imperante e i problemi derivanti da manovre di rientro deficit si riescano ad evitare i vari scenari +/- apocalittici (default, disgregazione dell'Euro, recessione W ) disegnati dai vari 'soloni'... la vedo dura, molto dura ...ma non impossibile se si crea un comune fronte europeo (...lontano per ora...)
Moody’s,/////////////Standard & Poor’s////////////////Fitch
Le “tre sorelle” controllano il 96% del mercato e le loro valutazioni sono cariche di implicazioni spesso scomode. Un monopolio che la Bce vorrebbe togliere. Perché è dubbia l’indipendenza di giudizio di agenzie che non sono fuori del mercato e sono controllate da investitori
Moody’s - Caso esemplare. La maggioranza del capitale è in mano a un drappello di importanti azionisti, tutti grandi gestori di fondi di investimento. I primi quattro controllano il 49% delle azioni. Si tratta di Berkshire Hathaway (19,1%) presieduta dal finanziere Warren Buffett, detto “l’oracolo di Omaha”, secondo Forbes uno degli uomini più ricchi del pianeta. A seguire, società di investimenti come Capital Research Global Investors (10,30%), Capital World Investors (10,03%) e Fidelity Management & Research (9,61%). Ognuno di questi azionisti controlla asset in ogni settore dell’industria e della finanza (inclusi bond stranieri) per centinaia di miliardi di dollari. A sua volta Moody’s è quotata in Borsa: nel 2009 ha avuto un fatturato di 1,8 miliardi di dollari con utili pre-tasse di 687 milioni.
Standard & Poor’s - Fa parte del gruppo McGraw-Hill, public company quotata alla borsa di New York, attiva nell’editoria e nei servizi finanziari. Tra l’altro, controlla il settimanale Business Week. L’azionariato di McGraw-Hill è molto simile a quello di Moody’s, anche se con un grado inferiore di concentrazione proprietaria: al primo posto c’è Capital World Investors (presente anche in Moody’s) con il 7,69%, quindi T. Rowe Price Associates (6,67%), BlackRock Global Investors (4,39%) e un altro investitore presente in Moody’s, ovvero Fidelity Management & Research (3,86%). Nel 2009 i Credit Market Services di S&P hanno fatturato 1,74 miliardi di dollari, contribuendo in maniera sostanziale al fatturato del gruppo: quantificabile in 5,95 miliardi di dollari (con utili di 1,17 miliardi).
Fitch - Quì lo scenario cambia. Terza agenzia a livello mondiale, con circa il 16 % del mercato (laddove S&P e Moody’s ne hanno circa il 40 per cento a testa), Fitch funge spesso da “arbitro” quando i giudizi delle due “sorelle” maggiori divergono. E’ controllata al 60% da una holding, la Fimalac, acronimo di Financière Marc de Lacharrière, posseduta al 65,75% da Marc Eugène Charles Ladreit de Lacharrière. Chiamato anche MLL, de Lacharrière è un ex banchiere oggi finanziere che figura al tredicesimo posto fra gli uomini più ricchi di Francia, con un patrimonio stimato in 1,1 miliardi di dollari. MLL crea la Fimalac nel 1991 e attraverso la holding acquisisce partecipazioni come Crèdit Lyonnais, France Tèlècom, Air France, Renault, Canal Plus. Poi disinveste, per dedicarsi interamente ai servizi finanziari, tramite Fitch.
Il restante 40% di Fitch è nelle mani del gruppo Hearst. Fitch Ratings nel 2009 ha generato un fatturato di 683 milioni di euro. Nel primo trimestre del 2010 il fatturato è passato a 115 milioni (+8% sullo stesso periodo del 2009). qui si può spaziare in lungo e in largo ma in america solo dall'inizio dell'anno sono saltate 100 banche circa.come dire ;e voi dove eravate.poi gli aumenti della benzina e gasolio nel mondo (per ripianare la falla del golfo del mexico) proprio sotto a eventi festivi e fine settimana quasi sempre
; con la BP che paventa tagli e licenziamenti dei quadri dirigenziali, nonche le azioni abbiano perso oltre la metà del loro valore in pochi mesi."neanche la CIA sa quello che stà succedendo in casa loro" come diceva Robert Redford nel film "i tre giorni del condor" ancora attualissimo,
sono i fenomeni da baraccone . questo è il mio sunto di come viene esposta la questione americana finanziaria e grandiosa da gestire per gli addetti ai lavori. per l'europa si spera che si apra una pagina nuova con l'ulteriore inserimento di nuovi paesi nell'euro.la politica di rifinanziamento della BCE alle banche volgerà al traguardo e prima o poi e ci si dovrà arrangiare con mezzi propri.il quantitative easing e le misure non convenzionali per salvare gli istituti di credito non daranno più i risultati sperati e questa tecnica che è stata adoperata dalla banca centrale giapponese per contrastare la deflazione negli anni 90 verrà rivista.buona notte