Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011)

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attenzione ai CDS Italia

Europa: "Italia, avete troppo debito". La Germania fa la voce grossa
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e' arrivato con due ore di anticipo alla riunione della task force Ue a Bruxelles. Problema: se passano le sanzioni ai paesi con debito eccessivo, per l'Italia sono guai serissimi, visto che siamo fuori da tutti i parametri con il nostro debito monstre da 1.8 trilioni di euro, oltre il 116% del pil. Servira' una maxi-manovra da 130 miliardi? Attenzione ai CDS.

:ciao: notizie non buone per l'Italia da Bruxelles. Mantengo prudenza nell'entrare sui lunghi, sia indicizzati o no :rolleyes:.
Ciao, ciao, Giuseppe
 
41i: post di una decina di giorni fa di Spx

:ciao:
Belindo, Stefano, Foli, Prospero, Tommy e compagnia tutti sul 41i, eh ? (manca solo Giuseppe, ma credo aspettarà il 'panico' ;)...)

Io oggi non ho potuto stare collegato :down: , ho visto ora che gli indicizzati hanno continuato a scendere.
Se avessi potuto seguire probabilmente sul 41i o sul 21i sarei rientrato, come dicevo ieri, con un primo lotto.
Purtroppo non si è alzato neppure il Mz21 quei tick necessari per chiudere il movimento ...e che rimane inspiegabilmente sotto il 'fratello' agostiano :-? mah ...
Domani però sono dei vostri ...

L'età mi rende sospettoso dei prezzi alti.
Giuseppe
 


La fiducia dei consumatori tedeschi è a 4,9 punti, ai livelli più alti da tre anni a questa parte, secondo quanto riferisce l’Istituto di ricerche Gfk. Il dato, che riferisce la stima per ottobre, segna un forte balzo dai 4,3 punti di settembre.
Si tratta del ”livello più alto da tre anni”, riferisce un comunicato del Gfk, secondo il quale ”la tendenza al rialzo è accelerata nettamente: alcune condizioni favorevoli, come la ripresa della congiuntura, l’evoluzione positiva dell’occupazione e la moderazione dei prezzi, spingono la propensione al consumo”. L’Istituto aggiunge che ”nei prossimi mesi i consumi delle famiglie potrebbero quindi avere un’evoluzione più positiva del previsto”.
 
Europa: "Italia, avete troppo debito". La Germania fa la voce grossa
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e' arrivato con due ore di anticipo alla riunione della task force Ue a Bruxelles. Problema: se passano le sanzioni ai paesi con debito eccessivo, per l'Italia sono guai serissimi, visto che siamo fuori da tutti i parametri con il nostro debito monstre da 1.8 trilioni di euro, oltre il 116% del pil. Servira' una maxi-manovra da 130 miliardi? Attenzione ai CDS.

Maggiori dettagli:

BRUXELLES (Reuters) - Ieri notte i ministri dell'Unione europea hanno dato il loro appoggio a sanzioni più dure per i paesi della zona euro che infrangeranno le regole di bilancio e ad azioni disciplinari contro i paesi con alto debito, ma si sono mostrati divisi sul livello di automatismo delle sanzioni.
Nella dichiarazione pubblicata al termine dei lavori, il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha sottolineato che "un paese sarà soggetto a una procedura di deficit eccessivo anche se il deficit è sotto il 3% quando il debito è sopra il 60% e il percorso di riduzione del debito è considerato non soddisfacente".
L'Italia è particolarmente sensibile a questi sviluppi dal momento che è il paese della zona euro con il maggior quoziente debito/Pil dopo la Grecia, con un livello pari quasi al doppio della soglia fissata da Maastricht. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha partecipato ieri ai lavori della task force, ma ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul contenuto del meeting.
I ministri economici dell'euro area hanno concordato che "le sanzioni dovrebbero essere rafforzate" e che "al più presto possibile" l'uso dei fondi Ue dovrebbe essere collegato alla corretta applicazione del Patto di Stabilità e Crescita, secondo quanto affermato da Van Rompuy.
Tra i punti controversi i meccanismi per far scattare le sanzioni.
La Germania ieri in una lettera ufficiale ha chiesto che le sanzioni diventino quasi automatiche e anche la Commissione ha proposto di ridurre la discrezionalità del consiglio dei ministri sulle penalità, suggerendo che le sanzioni possano essere bloccate solo da una maggioranza qualificata di paesi. Tuttavia il ministro dell'Economia francese Christine Lagarde si è opposta a questi suggerimenti.
Rimane inoltre le modalità per valutare il percorso di riduzione del debito.
 
Maggiori dettagli:

BRUXELLES (Reuters) - Ieri notte i ministri dell'Unione europea hanno dato il loro appoggio a sanzioni più dure per i paesi della zona euro che infrangeranno le regole di bilancio e ad azioni disciplinari contro i paesi con alto debito, ma si sono mostrati divisi sul livello di automatismo delle sanzioni.
Nella dichiarazione pubblicata al termine dei lavori, il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha sottolineato che "un paese sarà soggetto a una procedura di deficit eccessivo anche se il deficit è sotto il 3% quando il debito è sopra il 60% e il percorso di riduzione del debito è considerato non soddisfacente".
L'Italia è particolarmente sensibile a questi sviluppi dal momento che è il paese della zona euro con il maggior quoziente debito/Pil dopo la Grecia, con un livello pari quasi al doppio della soglia fissata da Maastricht. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha partecipato ieri ai lavori della task force, ma ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul contenuto del meeting.
I ministri economici dell'euro area hanno concordato che "le sanzioni dovrebbero essere rafforzate" e che "al più presto possibile" l'uso dei fondi Ue dovrebbe essere collegato alla corretta applicazione del Patto di Stabilità e Crescita, secondo quanto affermato da Van Rompuy.
Tra i punti controversi i meccanismi per far scattare le sanzioni.
La Germania ieri in una lettera ufficiale ha chiesto che le sanzioni diventino quasi automatiche e anche la Commissione ha proposto di ridurre la discrezionalità del consiglio dei ministri sulle penalità, suggerendo che le sanzioni possano essere bloccate solo da una maggioranza qualificata di paesi. Tuttavia il ministro dell'Economia francese Christine Lagarde si è opposta a questi suggerimenti.
Rimane inoltre le modalità per valutare il percorso di riduzione del debito.

Qui la faccenda è estremamente complessa: mi risulta poi difficile credere ad automatismi sanzionatori per debiti sopra il 60%...
Così come gli attuali meccanismi di contabilizzazione del debito andrebbero effettuati tenendo conto di altri fattori come il debito privato, il deficit/pil corrente, la salute del sistema bancario ecc.
Nel valutare la "forza" e le "risorse" di una nazione va tenuto conto dell'intero complesso.
Altrimenti non ci spieghiamo la tenuta dei nostri titoli.
 
Qui la faccenda è estremamente complessa: mi risulta poi difficile credere ad automatismi sanzionatori per debiti sopra il 60%...
Così come gli attuali meccanismi di contabilizzazione del debito andrebbero effettuati tenendo conto di altri fattori come il debito privato, il deficit/pil corrente, la salute del sistema bancario ecc.
Nel valutare la "forza" e le "risorse" di una nazione va tenuto conto dell'intero complesso.
Altrimenti non ci spieghiamo la tenuta dei nostri titoli.

In effetti, le cose messe così, sarebbero per noi molto gravose.
E', però, inevitabile il maggiore controllo sui bilanci e la fine del lassismo che ha caratterizzato gli ultimi tempi; altrimenti, i casi Grecia sono destinati a moltiplicarsi e, poichè non serebbe più possibile metterci una pezza, a trasformarsi in default.
Bisogna rassegnarsi a ridurre il debito.
Chi glielo dice a Tremonti?
 
In effetti, le cose messe così, sarebbero per noi molto gravose.
E', però, inevitabile il maggiore controllo sui bilanci e la fine del lassismo che ha caratterizzato gli ultimi tempi; altrimenti, i casi Grecia sono destinati a moltiplicarsi e, poichè non serebbe più possibile metterci una pezza, a trasformarsi in default.
Bisogna rassegnarsi a ridurre il debito.

Il debito va ridotto ma con attenzione... altrimenti si innesta un vortice depressivo che ha ben poca virtuosità.
Lo vediamo in alcune nazioni europee...

L'Italia deve solo ritornare al suo annuale avanzo primario.
Questo basta e avanza per far tornare i conti in ordine.
I mercati finanziari lo sanno, altrimenti ci avrebbero già mazziato.
 
Il debito va ridotto ma con attenzione... altrimenti si innesta un vortice depressivo che ha ben poca virtuosità.
Lo vediamo in alcune nazioni europee...

L'Italia deve solo ritornare al suo annuale avanzo primario.
Questo basta e avanza per far tornare i conti in ordine.
I mercati finanziari lo sanno, altrimenti ci avrebbero già mazziato.

Sai ... io torno sempre ai miei cavalli di battaglia: evasione fiscale, costo della politica, produttività. Certamente non vorrei mettere in discussione il welfare. Queste sono cose in nostro potere. Per tornare all'avanzo primario, ci serve una vera ripresa che dipende da tante cose, anche non modificabili da noi.
Che ne dici di qualche consulente greco?
 
Ultima modifica:
Aumento per debolezza periferici no a instabilita' politica
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 28 set - Un'altra asta
senza intoppi per il Tesoro che continua a finanziarsi sul
mercato primario senza fatica: oggi e' stata la volta del BTp
decennale indicizzato, piazzato per circa 1,4 miliardi di
euro, con un rendimento in sensibile calo e richieste per
circa 2 miliardi di euro. "I titoli italiani - fanno notare
fonti finanziarie - non stanno risentendo delle turbolenze
che stanno investendo l'Irlanda e il Portogallo". Ieri il
ministero dell'Economia ha piazzato BoT e CTz per 12
miliardi di euro, mentre per domani e' atteso il collocamento
di BTp e CcTeu per massimi 8 miliardi di euro.
L'allargamento dello spread che si e' registrato in questi
giorni, aggiungono le stesse fonti, e' legato alla debolezza
dei Paesi periferici dell'Eurozona e non all'instabilita'
politica italiana. Di fatto - aggiungono - per l'Italia non
ci sono stati eventi di rilievo da qualche mese a questa
parte e malgrado cio' lo spead BTp/Bund ha mantenuto un grado
elevato di erraticita' saltando anche di 10 punti base
nell'arco della stessa giornata". Piu' che ad una debolezza
dell'Italia l'allargamento dello spread e' da attribuire ad
un rafforzamento dei bond tedeschi, che continuano a drenare
la liquidita' in uscita da Paesi come l'Irlanda e il
Portogallo". A fronte di un rendimento del BTp
sostanzialmente stabile si assiste ad una discesa del
rendimento del Bund: il che determina un allargamento dello
spread tra Italia e Germania. Valutando le oscillazioni
dello spread nell'ultimo mese si nota in effetti come il
differenziale di rendimento tra Italia e Germania (che oggi
oscilla intorno ai 166 punti base) si sia mosso abbastanza
poco. Un mese fa lo spread si attestava infatti a 160 punti
base. Lo stesso vale per la Spagna: in questo caso il
rendimento del decennale si e' allargato di soli 3 punti base
rispetto al Bund, passando da 188 a 191 centesimi. Molto
diversa la dinamica del decennale irlandese, che oggi e'
arrivato a rendere quasi il 7% lordo (il 6,927%) e in poco
piu' di un mese ha perso circa 100 punti base rispetto al
Bund. Oggi il differenziale di rendimento tra Germania e
Irlanda si attesta a 468 punti base, mentre era a 366 punti
base un mese fa. Sulla stessa linea il Portogallo: oggi lo
spread contro la Germania e' arrivato sulla scadenza a 10
anni a 446 centesimi, mentre era a 340 punti base a fine
agosto.:)
 
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