Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (10 lettori)

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tommy271

Forumer storico
Btp in calo ma reggono meglio di Bund, più pesante parte a lunga

giovedì 4 novembre 2010 12:41



MILANO, 4 novembre (Reuters) - Il mercato dei Btp è in lieve
calo a metà seduta, ma mostra una certa resistenza alle pesanti
vendite viste invece sul bund soprattutto sulla parte a lunga
della curva, sulla scia della seconda ondata di misure di
quantitative easing della Fed, concentrate soprattutto sulla
parte media della curva.

"Il mercato dei Btp regge bene" dicono i dealer, e mostra
uno spread in restringimento, mentre altri paesi periferici, in
particolare Irlanda e Portogallo vedono ancora consistenti
allargamenti degli spread.

Le attese sono ora per la Bce, che invece non dovrebbe
portare novità.

Il differenziale di rendimento tra decennali italiani e
tedeschi quota a metà seduta 150 punti base, secondo dati
TradeWeb, più stretto di 3 punti base dalla chiusura di ieri.

La Fed ieri, al termine del Fomc, ha deciso un piano di
acquisto di Treasury da 600 miliardi di dollari entro fine
giugno 2011, concentrato soprattutto sul comparto 5-10 anni, con
un ammontare molto contenuto (il 4%) destinato alla parte a
lunghissimo termine. La mossa della Fed si colloca
sostanzialmente in linea con le attese per 500 miliardi. La Fed
di New York ha stimato che, considerando l'ammontare di flussi
derivanti dalle scadenze di agenzie, il totale degli
acquisti destinati ai Treasury sarà di circa 900 miliardi di
dollari entro la metà del 2011, pari a un ammontare medio
mensile di circa 110 miliardi.

Alla luce dei dettagli del piano, i mercati hanno mostrato
una sostanziale tenuta del tratto medio della curva e un netto
calo di quella a lunga, dicono i dealer.

Non hanno avuto un gran impatto sul mercato le aste di oggi
in Francia e Spagna, quest'ultima su titoli a 5 anni con una
domanda, pari a 3,4 miliardi, nella parte bassa del range
ipotizzato di 3-4 miliardi.


ATTESA ANNUNCIO ASTE ITALIANE DOMANI CON NUOVO BTP 5 ANNI


Sempre sul fronte dell'offerta il mercato italiano guarda
all'annuncio delle aste di domani.

Le attese sono per l'annuncio del Bot a 12 mesi per un
ammontare in liena con quanto è in scadenza (5,5 miliardi),
Inoltre è attesa la riapertura del Btp a 15 anni, il 2025, e
l'asta del nuovo Btp a 5 anni, il novembre 2015.
 

ildonnaiolo

Forumer attivo
37
Anche stavolta il supporto in area 90 sembra reggere, nel frattempo ho acquistato un po di MAR21 a 98.40,vediamo l'evoluzione...
Ciao a tutti :ciao:
 
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belindo

Guest
Ogni scusa è sempre buona per speculare...non capisco come mai se il premier va a put....debbano andarci anche i titoli di stato della patria.:mad:
Buongiorno a tutti del forum.
Però se il berlusca va a put.... scendono i BTP, ma allora con chi va la Merkel visto che scendono anche i BUND?
E poi dicono che Bocchino non va d'accordo con Berlusconi........................a me queste cose fanno pensare :lol::lol:
 

belindo

Guest
Tornando a BTP, ho notato che il '41 ha scambiato 15milini di pezzi :eek::eek:
quindi non mi lamento per la discesa, ma anzi il cippetto che ho comprato questa mattina potrebbe darmi ottime soddisfazioni ;)
 

tommy271

Forumer storico
Italia, Fmi vede avanzo primario in graduale rialzo in 2011-15

giovedì 4 novembre 2010 14:00




MILANO, 4 novembre (Reuters) - L'Italia riporterà il proprio saldo primario - la differenza tra le entrate dello Stato e le spese al netto del servizio del debito - in positivo l'anno prossimo e lo aumenterà gradualmente fino al 2,3% del Pil nel 2015.
Sono queste le previsioni contenute nel Fiscal Monitor, rapporto sulle finanze pubbliche delle maggiori economie mondiali, pubblicato oggi dal Fondo monetario internazionale.
L'Fmi prevede, inoltre, che la spesa pubblica nel suo complesso si riduca gradualmente in Italia dopo un piccolo a 51,9% del Pil nel 2009. Le stime del Fondo per la spesa indicano un percorso di discesa che, partendo dal 51,2% di quest'anno, dovrebbe passare attraverso il 50,1% del 2011 per arrivare a 48,6% nel 2015.
Le entrate dello stato sono proiettate in lievissima diminuzione dal 46% del Pil nel 2010 al 45,6% del 2015.
Per deficit e debito le previsioni del Fiscal Monitor sono quelle del World economic outlook pubblicato da Washington a ottobre.
Il debito italiano è visto, quindi, in stabilizzazione da 118,4% del Pil a fine 2010 a 118,8% nel 2015. Per quanto riguarda il debito da rifinanziare il Fondo prevede che nel 2010 l'Italia abbia necessità totali di finanziamento del debito pari al 25,4% del Pil. Questa percentuale risulta la seconda maggiore nella zona euro, dopo quella dell'economia irlandese, considerando però che la Grecia può fare affidamento sui finanziamenti Fmi/Ue per rifinanziare il proprio debito.
Le necessità di finanziamento dell'Italia dovrebbero ridursi al 22,5% del Pil nel 2011, secondo l'Fmi.


***
Buone notizie
 

ilfolignate

Forumer storico
Spread periferici allargano dopo conferenza stampa Trichet

giovedì 4 novembre 2010 15:47

LONDRA, 4 novembre (Reuters) - Spread in allargamento per i titoli di stato periferici dopo la conferenza stampa del presidente della Bce Trichet, successiva alla decisione sui tassi, da cui non è emersa alcuna indicazione sostanzialmente positiva per il segmento.
Attorno alle 15,30 italiane, su piattaforma Tradeweb, lo spread decennale tra titoli irlandesi e tedeschi IE10YT=TWEB DE10YT=TWEB ha toccato un nuovo record dall'introduzione dell'euro, a 540 punti base (+20 sulla giornata), mentre il differenziale greco GR10YT=TWEB DE10YT=TWEB risale per la prima volta da settembre sopra quota 900 pb (oltre 40 pb in più su ieri). Lo spread portoghese PT10YT=TWEB DE10YT=TWEB allarga di 31 pb a quota 431.
Lo spread Italia-Germania IT10YT=TWEB DE10YT=TWEB ha toccato un masimo di seduta di 153 pb (dai 150 di ieri in chiusura), salvo poi ridiscendere in are 148 pb.
"Trichet non ha detto niente di particolarmente positivo per la periferia" conferma un trader. "Non ha accennato alla possibilità che i tempi della exit strategy possano essere prolungati, o cose del genere, quindi non c'è in effetti alcuna buona ragione per gli operatori per essere ben disposti verso il debito periferico".
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Questa un po' meno bella di notizia!!!
 
Stato
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