stefanofabb
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Dichiarazione congiunta dei principali Paesi europei del G20
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seul, 12 nov - I ministri
delle finanze di cinque paesi europei, Germania, Francia,
Regno Unito, Italia e Spagna, hanno concordato una
dichiarazione congiunta ai margini dei lavori del G20 di
Seul per cercare di riportare la fiducia sui mercati, al
momento innervositi dall'evoluzione della situazione
politica e finanziaria in Irlanda. "Quale possa essere il
dibattito all'interno dell'eurozona circa il futuro
meccanismo permanente di risoluzione delle crisi e la
possibilita' di un coinvolgimento in quel meccanismo del
settore privato - si legge nella dichiarazione - noi abbiamo
ben chiaro che questo non si applica ad alcun titolo di
debito in circolazione ne' a qualsiasi programma avviato in
base agli strumenti attuali. Un eventuale nuovo meccanismo
entrera' in vigore solo dopo la meta' del 2013 e non avra'
alcun impatto sui contratti attuali". Il fondo di stabilita'
europea, l'Efsf, e' gia' in vigore, ricorda il comunicato, e
la sua attivazione non richiede il coinvolgimento del
settore privato. "Osserviamo che il ruolo del settore
privato nel futuro meccanismo potrebbe includere un'ampia
gamma di possibilita', come un impegno volontario degli
investitori istituzionali a mantenere l'esposizione, un
impegno dei privati a prorogare la scadenza di debiti
esistenti o l'inclusione di clausole per azioni collettive
nelle future emissioni di bond dei paesi membri
dell'eurozona".
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seul, 12 nov - I ministri
delle finanze di cinque paesi europei, Germania, Francia,
Regno Unito, Italia e Spagna, hanno concordato una
dichiarazione congiunta ai margini dei lavori del G20 di
Seul per cercare di riportare la fiducia sui mercati, al
momento innervositi dall'evoluzione della situazione
politica e finanziaria in Irlanda. "Quale possa essere il
dibattito all'interno dell'eurozona circa il futuro
meccanismo permanente di risoluzione delle crisi e la
possibilita' di un coinvolgimento in quel meccanismo del
settore privato - si legge nella dichiarazione - noi abbiamo
ben chiaro che questo non si applica ad alcun titolo di
debito in circolazione ne' a qualsiasi programma avviato in
base agli strumenti attuali. Un eventuale nuovo meccanismo
entrera' in vigore solo dopo la meta' del 2013 e non avra'
alcun impatto sui contratti attuali". Il fondo di stabilita'
europea, l'Efsf, e' gia' in vigore, ricorda il comunicato, e
la sua attivazione non richiede il coinvolgimento del
settore privato. "Osserviamo che il ruolo del settore
privato nel futuro meccanismo potrebbe includere un'ampia
gamma di possibilita', come un impegno volontario degli
investitori istituzionali a mantenere l'esposizione, un
impegno dei privati a prorogare la scadenza di debiti
esistenti o l'inclusione di clausole per azioni collettive
nelle future emissioni di bond dei paesi membri
dell'eurozona".