Btp ben intonati con periferia dopo primo accordo su Irlanda
lunedì 22 novembre 2010 12:29
MILANO, 22 novembre (Reuters) - Il reddito fisso italiano si
muove intorno a metà seduta in territorio ampiamente positivo,
beneficiando come il resto dei mercati periferici dell'intesa
finalmente raggiunta sul pacchetto di salvataggio a favore di
Dublino.
In attesa di conoscere i dettagli su tempi ed esatto importo
delle misure - si parla di poco meno di 100 miliardi di euro in
tre anni - per quanto le incognite rimangano diverse si respira
sul mercato un clima relativamente più tranquillo.
Rispetto al decennale tedesco, tradizionale meta degli
acquisti rifugio nei momenti di maggiore avversione al rischio,
"l'Italia sta recuperando in linea a Spagna e Grecia, meno di
quanto stiano al momento facendo Irlanda e Portogallo più
colpite dalle ultime vendite" spiega un operatore.
Secondo i dati TradeWeb la forchetta di rendimento tra i
benchmark a dieci anni italiano e tedesco IT10de10=TWEB è
indicata intorno a 151 punti base da 155 venerdì sera.
"Il varo di un pacchetto di aiuti [all'Irlanda] dovrebbe
favorire un ulteriore rialzo nel tasso dei Bund garantendo un
parziale sollievo, per lo meno temporaneo, alla periferia"
scrive la nota giornaliera dell'ufficio studi UniCredit.
Dopo la formalizzazione della richiesta di aiuto arrivata
ieri da Dublino, il responsabile alle Finanze Brian Lenihan
parla questa mattina di "soddisfazione" da parte delle autorità
europee e del Fondo monetario internazionale sulle linee guida
del piano di austerity che dovrebbe essere reso pubblico
dopodomani.
Il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ritiene
che il primo effettivo versamento all'Irlanda potrebbe avvenire
a gennaio.
Passando al fronte interno, nella giornata della riunione
mensile tra Tesoro e 'specialisti' in arrivo questa sera a
mercato chiuso l'annuncio dei quantitativi dell'asta Bot e Ctz
di giovedì e la tipologia dei titoli a medio-lungo offerti
lunedì prossimo, data in cui gli operatori prevedono siano
riaperti i Btp a tre e dieci anni.
Ci si interroga invece sulla possibilità e/o opportunità di
cancellare - come di consueto avviene - il collocamento a
medio-lungo di metà dicembre.
"Il Tesoro, che al momento può contare su liquidità per
circa 50 miliardi, potrebbe decidere di non utilizzarne buona
parte entro fine anno come fa abitualmente" dice un'analista.
"In questo modo peggiorerebbe leggermente i conti pubblici
di fine anno ma si presenterebbe con un maggiore margine di
movimento nei primi mesi del 2011, quando sono attesi
collocamenti pesanti da più emittenti" dice un'analista.
Non soltanto italiane ma europee, le elevate esigenze di
raccolta nei primi mesi dell'anno prossimo potrebbero tuttavia
costituire un buon motivo per anticipare a dicembre, in una fase
di mercato relativamente tranquilla e favorevole, le necessità
di finanziamento di inizio 2011.
"Il Tesoro ha già fatto un ottimo lavoro di alleggerimento
delle aste dei primi mesi dell'anno... per motivi esclusivemente
esogeni potrebbe approfittare anche di dicembre per portarsi
avanti" osserva un operatore.