Btp chiude in calo su Portogallo, spread a un soffio da 200 pb
lunedì 10 gennaio 2011 17:44
MILANO, 10 gennaio (Reuters) - Si confermano in calo i Btp
in chiusura di una seduta dominata dalla questione
dell'eventuale salvataggio del Portogallo, con lo spread
italiano che ha nuovamente rivisto quota 200 punti base, ma
scende poco sotto nelle battute finali sul secondario.
A riaccendere la speculazione - dopo una prima settimana
dell'anno piuttosto pesante per il segmento periferico - è stata
la notizia, riportata nel weekend da fonti della zona euro, di
pressioni da parte di Germania e Francia su Lisbona perchè
faccia ricorso al fondo di stabilità europeo, con l'obiettivo di
scongiurare un contagio della crisi finanziaria verso la Spagna.
Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e poi
anche il Cancelliere Angela Merkel hanno smentito eventuali
pressioni sul Portogallo e la Commissione europea ha
sottolineato che al momento non è in agenda alcuna discussione
riguardo eventuali aiuti al Portogallo. Ma a questo punto
secondo gli operatori è solo di una questione di tempo.
"Credo che il mercato si aspetti il salvataggio del
Portogallo, lo vedo ormai inevitabile a meno di sorprese
eclatanti e un po' improbabili", spiega il trader di una banca
italiana.
Secondo gli operatori, nel corso della seduta la Banca
centrale europea è interventua con acquisti di bond portoghesi a
cinque e dieci anni, ma anche greci e irlandesi, garantendo
sostegno al debito periferico e limitando l'allargamento degli
spread.
Quelli di Francoforte "non sono stati acquisti aggessivi, ma
almeno per ora il segnale della Bce è arrivato" conferma il
trader.
Dopo essere balzato a 200 punti base nei primissimi scambi
di questa mattina (massimo dal primo dicembre), a fine seduta il
differenziale di rendimento tra Btp e Bund decennali, su
piattaforma Tradeweb IT10YT=TWEB DE10YT=TWEB, si conferma in
area 198-199 punti base (dai 188 venerdì nel pomeriggio).
Attorno alle 12,30 lo spread era sceso fino a un minimo di
seduta di 193 pb.
"Su Germania c'è stato un lieve restringimento sul 2 anni,
mentre dal 5 anni in poi l'Italia ha perso terreno, in linea con
quanto si era già visto la settimana scorsa, anche alla luce
delle prossime aste sul cinque e sul 15 anni" nota il trader.
È comunque il debito portoghese che approfitta maggiormente
dell'intervento della Bce sul mercato secondario: lo spread su
Bund PT10YT=TWEB DE10YT=TWEB si stringe a fine giornata di
quasi 20 punti base, in area 422 dopo un picco iniziale a 446.
TESORO ANNUNCIA RANGE PER ASTE BTP
In arrivo nei prossimi giorni carta italiana sia sul breve
sia sul medio-lungo termine, cui si aggiungono le emissioni di
Portogallo e Spagna, fattore che potrebbe ulteriormente
appesantire il segmento periferico.
Il Tesoro italiano colloca domani Bot a 12 mesi per sette
miliardi di euro, e Btp a cinque e 15 anni giovedì, i cui
quantitativi sono appena stati comunicati.
Il ministero punta a collocare Btp a cinque anni per un
importo tra i 2 e i 3 miliardi e lo stesso range di offerta è
proposto per il titolo a quindici anni.
"In tutto prevedo [che per l'offerta dei titoli a
medio-lungo] non si andrà oltre i 6 miliardi di euro. C'è
domanda sul 15 anni che è teso a repo, ma recentemente le aste
hanno pesato alquanto sul secondario" aveva pronosticato un
trader poco prima dell'annuncio. "Non credo tuttavia che
l'Italia abbia interesse a tirare troppo il freno sull'offerta
adesso: dovesse scoppiare la questione del Portogallo i costi di
emissione potrebbero salire ancora in futuro".
Un altro operatore sottolinea come nel corso di gennaio,
nella zona euro, torneranno nelle tasche degli investitori circa
65 miliardi di euro tra cedole e carta in scadenza, di cui 19
miliardi solo sul mercato italiano, su cui giunge a termine il
Btp gennaio 2011.
"Gennaio è un mese ricco di aste, però eventuali problemi
non saranno legati all'abbondanza dell'offerta ma più ad un
sentiment generalizzato di paura" ha spiegato.
La scadenza 12 mesi in asta domani tratta sul mercato grigio
ITGREY=TT tratta a 97,9476, con rendimento al 2,05% contro il
2,014% dell'ultimo collocamento sulla scadenza annuale del 10
dicembre scorso.