Titoli Stato, rispuntano buoni 1904, valore stimato 800.000 euro
lunedì 7 febbraio 2011 15:19
ROMA, 7 febbraio (Reuters) - Rispuntano dal passato due titoli di Stato del 1904 da venti lire l'uno e, secondo gli avvocati dell'erede, potrebbero non essere prescritti e valere oggi oltre 800.000 euro.
Si tratta di una storia certamente insolita, che anche fonti della Banca d'Italia interpellate da Reuters in materia definiscono "fattispecie non frequente", che riguarda due obbligazioni cinquantennali per complessive 40 lire con data di emissione 1° gennaio 1905.
E' una prima serie di 250.000 obbligazioni con scadenza 31 dicembre 1954, un prestito a premi a favore della Cassa nazionale di previdenza per la invalidità e la vecchiaia degli operai e della società dante Alighieri garantito dalla Cassa depositi e prestiti ed amministrato dalla Banca d'Italia.
Secondo gli avvocati Giacino Canzona e Anna Orecchioni, che curano gli interessi della erede, i titoli non sarebbero prescritti per decesso del titolare e perché riemersi solo ora. Gli stessi avvocati dicono di averne chiesto il rimborso alla Banca d'Italia. Secondo una perizia di parte, tenendo conto di "interessi, rivalutazione e capitalizzazione il loro valore attuale supera gli 800.000 euro", secondo quanto dichiarato a Reuters dall'avvocato Canzona.
Fonti della Banca d'Italia, interpellate da Reuters sulla fattispecie, dicono che la prescrizione sarebbe invece difficilmente superabile, e che la richiesta di rimborso andrebbe comunque rivolta al "debitore", cioè al ministero del Tesoro e che la somma richiesta appare "improbabile".
Ma andiamo con ordine.
Il 30 dicembre 1904 Davide Loreto, classe 1851, medico condotto di Fossalto in Molise, stipula i due titoli, indicando come beneficiarie le figlie Luisa e Margherita. Dopo una decina di anni scoppia la prima guerra mondiale e il dottore muore al fronte. Le figlie crescono, ma non sanno nulla dei due titoli dei quali sono beneficiarie. Nel corso degli anni 30 muore anche Luisa, mentre Margherita nel 1944 mette al mondo a Campobasso la figlia Silvana. Ci vogliono circa 66 anni perché Silvana Folchi, un'insegnate del liceo Mario Pagano di Campobasso, ormai in pensione e trasferitasi a Roma, ritrovi in un cassetto della vecchia casa di Campobasso quei certificati del 1904.
Secondo Canzona non vi sarebbe "alcun problema di prescrizione visto che la stessa si è interrotta nel 1915, con la morte del titolare del credito, ed ha ricominciato a decorrere solo da ottobre 2010 con il ritrovamento del certificato da parte della nipote, legittima erede".
Secondo le fonti di Bankitalia invece "il diritto è ampiamente prescritto (10 anni). In altri termini non è detto che la morte del de cuius abbia interrotto i termini per la prescrizione. Il ministero dell'Economia, per prassi, in questi casi risponde negativamente".
Si prospetta quindi un contenzioso né semplice da risolvere né breve. Del resto i due titoli hanno più di un secolo, avevano già in partenza 50 anni di vita: sono abituati a tempi lunghi.
(Paolo Biondi)