Btp, spread su Bund sale ancora, scambi OTC su nuovo 10 anni
martedì 22 febbraio 2011 17:59
MILANO, 22 febbraio (Reuters) - I Btp perdono ulteriormente
terreno rispetto ai Bund tedeschi in un clima di avversione al
rischio alimentato dal caos in Nord Africa e dalle incertezze
sulla situazione europea.
In una seduta caratterizzata dall'assenza degli investitori
retail per il blocco tecnico che ha paralizzato per la maggior
parte della giornata gli scambi sui circuiti gestiti da Borsa
Spa, gli operatori sottolineano i primi scambi off-the-counter
sul nuovo decennale italiano in emissione venerdì.
"
Il titolo potrebbe entrare nel paniere dei 'deliverables'
(titoli consegnabili) per il future sul Btp e a questo punto
sarebbe il 'cheapest to deliver'", commenta un trader riferendo
di scambi a 99,70, equivalente a un rendimento di 4,81/82%.
"Il volume deve essere però di almeno 5 miliardi e bisognerà
vedere se tra l'emissione di venerdì e la riapertura di lunedì
si arriverà a questo ammontare".
Il Tesoro, che oltre al nuovo Btp settembre 2021 riapre
anche il Btp novembre 2013 e il CCTeu ottobre 2017, ha
annunciato che emetterà il nuovo titolo per un ammontare
compreso tra i 4 e i 5 miliardi, com'è consuetudine.
Quello
attuale, però, non è un momento favorevole per la carta
periferica.
Lo spread Btp/Bund a dieci anni ha continuato a salire oggi
ed è a 167 punti base in serata, cinque centesimi sopra i
livelli della chiusura precedente, sebbene sotto i picchi di 170
centesimi toccati in seduta (su piattaforma Tradeweb).
"La mattinata era partita con vendite piuttosto accese su
tutta la curva italiana, prima il cinque, poi il 10 poi il 30
anni", commenta un trader. "Poi l'Italia ha recuperato
assorbendo circa metà della perdita in spread contro Germania".
Se le tensioni geopolitiche favoriscono senz'altro gli
acquisti sui Bund, a penalizzare i titoli periferici ci sono
anche altri fattori.
Pesa l'opposizione tedesca a ogni forma di
sostegno diretto al debito di questi paesi da parte del fondo di
salvataggio europeo Efsf. La Bundesbank si è espressa contro la
possibilità di acquisti diretti o di prestiti a tassi agevolati
per consentire ai paesi di riacquistare i propri titoli. La
pesante sconfitta del partito di Angela Merkel a un recente voto
regionale restringe ulteriormente i margini del governo.
Non rassicura i mercati l'ostinazione del Portogallo nel
rifiutare l'ipotesi di un salvataggio sempre più caldeggiata dai
partner europei.
L'obbligazionario europeo deve anche fare i conti con i toni
sempre più aggressivi di alcuni
rappresentanti della Bce sul
tema del rischio inflazione.
Il lussemburghese Yves Mersch ha dichiarato oggi che non
sarebbe sorpreso se nel comunicato che seguirà la riunione del
direttivo Bce la prossima settimana
si parlasse di rischi al
rialzo per l'inflazione. Ancora più oltre si è spinto
l'olandese Nout Wellink, secondo il quale tassi di riferimento
fermi all'1% a un certo punto iniziano a distorcere i processi
economici e finanziari e questo rappresenta un motivo
sufficiente per aumentare il costo del denaro.
La salita dei rendimenti all'estremità breve della curva
oggi ha ridotto di circa cinque punti base lo spread 2-10 anni.
Il mercato si trova infine ad affrontare un fitto calendario
di offerta. Dopo l'asta a breve spagnola oggi domani è la volta
dell'Italia con 9 miliardi di Bot semestrali e 2,5 miliardi di
Ctz 24 mesi.
Domani sarà in asta anche un nuovo Schatz Marzo 2013, per un
massimo di 7 miliardi. Il Belgio ha annunciato che lunedì
saranno in asta titoli 2014, 2021 e 2028 e un collocamento
italiano di Btp indicizzati precederà giovedì l'asta a
medio-lungo di fine mese.