il sacro e il profano
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 29 mar - Truffa ed
associazione per delinquere. Sono i reati che il pm di Roma,
Stefano Rocco Fava, e il procuratore aggiunto, Nello Rossi,
contestano, a seconda delle posizioni, ad otto persone
coinvolte in una maxi-truffa ai danni di diversi istituti di
credito, tra cui Unicredit e lo Ior, sventata dagli uomini
del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di
Finanza. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la
presunta associazione per delinquere avrebbe tentato di
piazzare sui mercati finanziari di alcuni Paesi, tra cui
Italia, Emirati Arabi, Malesia e Filippine, titoli Iboe
(International Bill of Exhange) fasulli per un controvalore
di 565 miliardi di dollari. Titoli apparentemente emessi dal
Tesoro statunitense che il gruppo avrebbe tentato di
piazzare anche nelle casse di alcuni istituti di credito
italiani. La presunta associazione per delinquere avrebbe
fatto riferimento a Vittore Pascucci e Elio Ciolini, gia'
noti agli inquirenti per essere stati coinvolti in altri
procedimenti giudiziari, tra cui quello sulla fallita
scalata alla A.s. Roma da parte della cordata costituita da
Vinicio Fioranelli e dal tedesco Volker Flick. Per la
vicenda della maxi-truffa e' stato gia' disposto il rinvio a
giudizio per alcuni imputati. Il processo iniziera' il
prossimo 22 settembre, data in cui sara' esaminata anche la
posizione di Pascucci, che oggi ha rinunciato a patteggiare
la pena davanti al gup. L'indagine parte nel 2008, quando
gli investigatori, durante un controllo, si imbattono in
titoli Iboe per 150 miliardi di dollari in possesso di
Pascucci. Nel corso di un'altra perquisizione a Ponte di
Chiasso, nel 2010, Pascucci viene trovato in possesso di
altri falsi titoli statunitensi e di un documento, del quale
si sta verificando la genuinita', che lo nominava procuratore
della fondazione "In Veritate ed Charitate" (Ivec), che
l'organizzazione intendeva utilizzare per piazzare parte dei
titoli fasulli allo Ior. Proprio in relazione a tale filone
di indagine la Procura sta effettuando accertamenti sul
ruolo svolto da un monsignore, non indagato, che avrebbe
fatto da tramite tra Pascucci e l'Istituto per le Opere di
Religione.