Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (16 lettori)

Stato
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g.ln

Triplo Panico: comprare
corsi greci e italiani

I rientri sono sempre dolorosi. Speriamo che un ripresina anche lenta dei corsi greci, mai così depressi, ci faccia tornare da lunedì il buonumore :D.
Buonanotte, Giuseppe

Scrivevo dei Greci, perchè si tirerebbero ovviamente su anche quelli italiani :D.
Buonanotte, Giuseppe
 

reno

Guest
:ciao: Sulla base della situazione attuale e sulle previsioni e indiscrezioni della nuova manovra economica da parte di Tremonti, affermo (mettendoci la faccia, a cui tengo molto) che non è possibile!
Buona notte, Giuseppe

Dopo l'exploit di Crosetto comincio a toccare ferro.:help:
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 27 giu - Forniamo di
seguito, in collaborazione con Intesa Sanpaolo il calendario
dei principali eventi in Europa e in Asia della giornata
(dati macroeconomici e appuntamenti istituzionali)
ITA - Salari contrattuali aa, maggio h. 10,00
Precedente: 1,8% / consenso: --
GER - Prezzi import aa, maggio
Precedente: 9,4% / consenso: 8,5%
GER - Vendite al dettaglio aa, maggio
Precedente: 3,6% / consenso: 1,3%
GER - Vendite al dettaglio mm, maggio
Precedente: 0,3% / consenso: 0,7%
EUR - Discorso di Stark (Bce) h. 9,00
EUR - Discorso di Stark (Bce) h. 12,30
EUR - Discorso di Stark (Bce) h. 18,00
buon giorno:)
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 27 giu - "Come e' stato
spesso nei tempi recenti, i problemi del debito sovrano
della zona euro hanno ridotto l'appetito degli investitori
per il rischio," ha dichiarato John Kyriakopoulos,
strategist della National Australia Bank. Moody ha
annunciato giovedi' che stava considerando l'abbassamento del
rating di sedici banche italiane tra cui Intesa Sanpaolo e
Monte dei Paschi di Siena, come risultato del preavviso di
un possibile abbassamento del rating sovrano d'Italia.
E i titoli bancari venerdi' in borsa hanno chiuso in profondo
rosso a Milano, dopo voci di mercato circa un imminente
downgrade dell'Italia o di un aumento di capitale per
UniCredit a causa delle difficolta' incontrate durante gli
stress test. "La riduzione della propensione al rischio
degli investitori ha favorito la ricerca di un riparo
sicuro" e di questo hanno beneficato il franco svizzero, lo
yen e il dollaro, osserva Kyriakopoulos in una nota. I
movimenti dei cambi sono comunque soprattutto influenzati
questa settimana dal voto del Parlamento greco sulle nuove
misure di austerita' necessarie perche' Atene riceva il nuovo
piano di assistenza finanziaria. Attesi anche i dati sulla
produzione in Cina, Gran Bretagna e Stati Uniti, dicono gli
analisti. "Il destino del dollaro sara' in gran parte
determinato dall'atmosfera della zona euro, nella misura in
cui il biglietto verde svolge ora il ruolo della moneta
antagonista all'euro, sfruttando le cattiva notizia e
perdendo terreno, quando il mercato aumenta la speranza ",
ha detto il Credit Agricole in una nota ai clienti. La
sterlina e' indicata a 0,8863 sull'euro (0,8873) e a 1,5943
sul dollaro (1,5983) e il franco svizzero a 1,1832 sull'euro
(1,1881) e a 0,8371 sul dollaro (0,8375).
 

stefanofabb

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tassi interest rate swaps

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Baro

Umile contadino
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Messaggero di lunedì 27 giugno 2011, pagina 1
E' lunedì coraggio - Se le agenzie di rating ti inseguono anche nell'androne del palazzo
di Dose Antonello - Presta Marco

È LUNEDÌ, CORAGGIO Se le agenzie di rating ti inseguono anche nell'androne del palazzo di ANTONELLO DOSE e MARCO PRESTA SE DI tanto in tanto avete l'impressione che qualcuno vi osservi, non preoccupatevi, non si tratta del geometra erotomane del terzo piano: è Moody's, la grande agenzia internazionale di ratingcheguarda e dà i voti, come la giuria dello Zecchino d'Oro, in pratica. Da qualche settimana siamo sotto la sua severa osservazione: prima ha dichiarato di tenere d'occhio l'economia dell'intero Paese, poi di monitorare con attenzione le diverse amministrazioni, Regioni. Comuni e Provincie. Di questo passo, una bella mattina ci troveremo un rappresentante di Moody's nell'androne del palazzo, che prende appunti dettagliati sulla scala A e su quella B. Essere tenuti sotto stretta osservazione non è una cosa che tranquillizza, non a caso si tratta di una procedura riservata ai malati che destano qualche apprensione. Verrebbe voglia di dire: «Signori economisti, guardate un po' da un'altra parte: c'è la Francia, c'è la Repubblica di S.Marino...». No, loro vogliono guardare noi. Si tratta di una scelta ben precisa, del resto il nostro Paese rappresenta un reality show senza precedenti, spassoso e spesso sorprendente. Anche nei seri e professionali ambienti economici internazionali sarà subentrata la voglia di vedere come va a finire, anzi, come andiamo a finire. L'ultima iniziativa di Moody's consiste nel tenere d'occhio 16 grandi Istituti bancari italiani, per vederci chiaro riguardo la loro effettiva stabilità, in caso di un eventuale tracollo greco. Ora, se c'è una cosa nella quale, in Italia, è impossibile vederci chiaro, sono proprio le banche: tanti auguri alla prestigiosa agenzia americana, speriamo che se scopre qualcosa ce lo faccia sapere. All'annuncio, nei risparmiatori italiani è subentrata una certa, comprensibile ansia: parlando di risparmio, con tutte le preoccupazioni che abbiamo, questa almeno potevano risparmiarcela. Dopo quello che sta accadendo in Grecia, Irlanda e Portogallo è normale che Moody's voglia evitare altre delusioni dal Vecchio Continente, però forse la modalità è sbagliata. Da che mondo è mondo, sentirsi osservati da sconosciuti genera imbarazzo, per di più questa sorta di stalking d'alta finanza rischia di inibire tutte quelle attività produttive, alcune magari leggermente illegali, che costituiscono il motore della nostra economia, dal dopoguerra a oggi. E poi, viene da chiedersi: a questo punto, è giusto monitorare la situazione italiana, senza tener conto delle cricche, delle mafie, dei riciclaggi, delle scommesse clandestine che ormai costituiscono la parte più florida del nostro Prodotto interno lordo (molto lordo)? Ci pensino, gli osservatori di New York. Declassarci senza considerare tutti questi fattori sarebbe veramente superficiale e ingiustificabile, oltre che offensivo: in Italia, di questi tempi, il sommerso è più importante che ad Atlantide. Cari connazionali, qui butta male. C'è solo un modo per evitare imbarazzanti crac: infinocchiare lo straniero, cosa nella quale noi Italiani siamo altamente competitivi. Quindi, questa estate, quando vi sentirete gli occhi indagatori di Moody's addosso, comportatevi di conseguenza e fate qualcosa di realmente patriottico: simulate benessere. Ovunque voi sarete, sulla spiaggia di Ladispoli o, se non vi siete potuti permettere neanche quello, per le strade della vostra città, indossate gli abiti migliori, sorridete e, a un certo punto, entrate in un bar e ordinate ad alta voce: «Champagne!». Al momento del conto, potrete sempre dire che vi riferivate alla canzone di Peppino di Capri.
***
 

Baro

Umile contadino
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Corriere della Sera di lunedì 27 giugno 2011, pagina 11
I banchieri centrali sui tassi "Adesso dovranno salire"
di De Feo Marika

I banchieri centrali sui tassi «Adesso dovranno salire» La Bri: «Tagliare il debito per evitare la prossima crisi» La ragnatela delle monete Collegamenti nel sistema bancario internazionale, fine 2010 • Hong Kong Singapore La dimensione dei cerchi e dei flussi è proporzionale alla domanda internazionale e ai debiti in quella regione geografica Folte Bis La turbolenza della crisi in Grecia, Irlanda e Portogallo è nulla di fronte alla devastazione che scaturirebbe da un'economia maggiore Bankitalia Saccomanni (Bankitalia): istituti italiani solidi e poco esposti verso la Grecia L'inflazione Il rischio che la crescita del costo del lavoro per prodotto possa scaricarsi sui prezzi FRANCOFORTE — «È necessario aumentare il costo del denaro a livello globale per contenere le pressioni inflazionistiche e tenere a bada i rischi per la stabilità finanziaria». E questa la raccomandazione lanciata ieri dalla Bri (Banca dei regolamenti internazionali) alle banche centrali dei Paesi avanzati ed emergenti, per prepararle «a un ritmo più rapido di incremento» dei tassi di interesse di quanto sia avvenuto in passato. Anche perché «è cruciale» che la banche centrali «preservino la loro credibilità» nella lotta all'inflazione. A fronte di una crescita dell'economia globale robusta e di aumenti dei prezzi di alimentali e materie prime, incluso il petrolio, sono aumentati nei Paesi emergenti anche i costi del lavoro per unità di prodotto. Questi contribuiranno quindi a creare ulteriori pressioni inflazionistiche anche nei Paesi avanzati. Inoltre, secondo la Bri, «il prolungato periodo di tassi di interesse molto bassi è una minaccia alla stabilità dei prezzi e rischia di causare serie distorsioni finanziarie», e ritardi nella riduzione del debito nei Paesi avanzati più colpiti dalla crisi. Pur in un contesto economico molto diverso, le sfide attraversate ora a livello globale sono molto simili a quelle vissute negli anni Settanta. E segnalano la fine del periodo di «Grande Moderazione», vissuto prima della crisi, nella quale i prezzi in calo nei Paesi avanzati avevano avuto un effetto di contenimento del carovita anche in Europa. Inoltre l'aumento del costo del denaro — previsto in luglio anche da parte della Banca centrale europea — è necessario in un momento «particolarmente importante» come quello attuale, nel quale «l'elevato debito privato e pubblico potrebbe essere percepito come un freno alla capacità delle banche centrali a mantenere la stabilità dei prezzi». Una chiara allusione ai Paesi delle economie avanzate, agli Usa e ai Paesi europei, invitati per questo a continuare a tagliare il debito privato e pubblico. Questi provvedimenti sono ora ritenuti «quanto mai necessari», per non arrivare a «innescare una nuova crisi», in quanto la Bri giudica che «la turbolenza collegata alla crisi in Grecia, Irlanda e Portogallo è nulla, di fronte alla devastazione che scaturirebbe dalla perdita di fiducia degli investitori nel debito sovrano di un'economia maggiore».
E un linguaggio molto franco, quello utilizzato ieri da Jaime Caruana, direttore generale della Bri, al termine dell'assemblea generale dell'istituCORRIERE DELLA SERA zione, alla quale hanno partecipato tutti i governatori importanti del globo, inclusi Jean-Claude Trichet, presidente della Bce e il suo successore designato, ora governatore di Bankitalia, Mario Draghi. D'altra parte, come ha spiegato ieri il direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, «c'è un problema di contagio, ma la malattia colpisce di più i deboli». Mentre «le banche italiane, oltre a essere poco esposte verso l'economia greca, sono solide». In ogni caso, la Bri raccomanda alle banche internazionali di adottare le regole di Basilea 3 sul capitale in maniera piena, per non mettere *** a rischio la ripresa. E chiede inoltre alle banche di fare emergere tutte le perdite accumulate, svalutando i crediti a rischio, per non correre il rischio di rinnovare «sine die» i crediti in sofferenze a favore delle imprese, di creare incertezza e di inibire la crescita economica, come avvenne in Giappone negli anni 90.
Marika de Feo '. RIRROCUIIOAF RISFRVA'A ***
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
molto bravi questa volta! a differenza di fine anno che lo sospesero più volte in due tre sedute,stavolta hanno fatto le cose più soft rendendo più credibile la discesa:ordine:
1309161842vvre.jpg
 
Stato
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