Crisi/ Vaciago ad Affaritaliani.it: "L'Italia rischia di tornare al 1945"
Martedì, 1 novembre 2011 - 14:16:01
Il problema non è il debito ma la crescita. Ne è convinto l'economista Giacomo Vaciago, che ad Affaritaliani.it spiega che cosa succederebbe se l'Italia non riuscisse a ripagare il suo debito: "Non si tratta di default: abbiamo in casa metà del nostro debito. In quel caso tutti gli italiani sarebbero più poveri. E
si ricomincerebbe come nel 1945". Ma allora che cosa fare dei nostri risparmi in queste ore? "Metterli nel materasso. Sui nostri soldi c'è il timbro della Bce e dunque l'euro sarà l'ultima cosa a fallire. E' l'unica cosa buona che abbiamo fatto:
abbiamo la moneta più robusta del mondo perché c'è dietro l'oro di tutte le 17 banche centrali d'Europa". Ma neppure la Bce può aiutarci all'infinito. D'altra parte "ci ha già detto che cosa fare nella lettera del 5 agosto". Ma il governo...
L'INTERVISTA
L'Italia è too big to fail?
"Non esiste niente e nessuno che sia too big to fail. Può fallire anche il mondo".
Se il rendimento dei titoli di Stato arrivasse o superasse il 7% l’Italia sarebbe tecnicamente in una situazione di potenziale default. Ce la farebbero Francia e Germania a salvarci?
"La salvezza viene solo dalla crescita: è una regola che vale per ciascun Paese e mai come oggi per l'Italia. Invece le nostre previsioni di crescita sul 2012-2013 sono continuamente riviste al ribasso. E' inutile cercare il capro espiatorio fuori dell'Italia: il fatto che non cresciamo è frutto della nostra trascuratezza. Persino dopo la lettera Trichet-Draghi non abbiamo fatto nulla: è chiaro che il pessimismo sui mercati rimane e si allarga. Poi certamente possiamo andare avanti così fino a Natale e fino a Natale dell'anno prossimo ma a nostro danno. L'Italia non sta per scomparire: possiamo continuare ancora a danneggiare i nostri figli".
Però a un certo punto c'è il default.
"Non bisogna confrontare il nostro caso con quello greco: noi siamo un Paese industriale. Il problema è un altro. Non siamo un Paese che ha solo debito estero: non riusciamo a danneggiare gli altri senza danneggiare noi stessi. Se ne sono accorti gli italiani quanto già gli è costato da un anno a questa parte questo governo?".
Dunque l'Italia non può fallire?
"E come fa? Ha un grande patrimonio e i creditori se lo prenderebbero. Falliscono i Paesi che hanno debito estero. Noi, come sempre dice il governo, abbiamo in casa metà del debito. Quindi saranno gli italiani che quel giorno tireranno fuori le forche e andranno a prendere il governo. Il debito estero è una cosa che a un Paese può anche convenire ripudiare, come ha fatto la Grecia".
E se domani il governo dicesse, come è successo in Grecia, da domani i vostri Bot invece di 100 valgono 50, che succederebbe?
"Altro che gli indignados nelle strade... Tutti gli italiani sarebbero più poveri. E si ricomincerebbe come nel 1945: ci si rimbocca le maniche e si ricostruisce un Paese che è stato impoverito. Se il valore del debito si dimezza, si dimezza anche la ricchezza degli italiani, scende il valore delle case..."
E allora che cosa devono fare, con queste prospettive, gli italiani dei loro risparmi?
"Metterli sotto il materasso, che almeno non si svalutano. Sui nostri soldi c'è il timbro della Bce e dunque l'euro sarà l'ultima cosa a fallire. Sono garantiti anche dai contribuenti tedeschi. E' l'unica cosa buona che abbiamo fatto: abbiamo la moneta più robusta del mondo perché c'è dietro l'oro di tutte le 17 banche centrali d'Europa. Non abbiamo mai avuto in tempi di crisi una fortuna tale".
Il governo che deve fare?
"Se continua a non capire cosa ci dicono i mercati, a reagire male con rabbia o indifferenza e a dire stupidaggini, i nostri titoli continueranno a perdere valore. E l'unica rete di sicurezza rimasta è la Bce, che però non è illimitata e presenta delle condizioni politiche".
Dunque meglio un governo tecnico?
"Basterebbe un governo che capisse i problemi del Paese".
Che cosa c'è da fare? Patrimoniale, pensioni...?
"Ce l'ha scritto Trichet il 5 agosto scorso: tornare a far crescere il Paese. Certo non si comincia dai licenziamenti facili: non ho mai visto un Pese che cresce licenziando. Semmai bisogna far rientrare in fabbrica i licenziati".
E allora?
"Io mi tengo in tasca solo gli euro con l'aquila tedesca (
ride, ndr). Quelli la Germania me li dovrà rimborsare sempre!"