Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (18 lettori)

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drbs315

Forumer storico
a questo punto..... coi BTP a -3,5 e addirittura -4,5 ..... qualcuno di voi sta comprando?

Io ho raccolto i guadagni sui pochi btpi che avevo in portafoglio, che hanno resistito di più all'ondata di ribasso; domani, forse, si potranno prendere più in basso di ora.
L'aria in Europa è tornata nauseabonda, quindi aspetto gli eventi e monetizzo quello che posso, soprattutto se vedo disallineamenti.
Visto che comunque ora sono flat una puntatina come primo denaro su qualche btpi provo a farla, guardando i book. Se non ottengo eseguito, pazienza.
 

locco68

violaforever
Rather, Europe has a solvency problem. Stronger nations can't save the peripheral nations without destroying their own credit ratings and ability to raise funds. That’s what Standard & Poor's was saying Monday when it put the top six countries in the euro zone on "creditwatch negative."

The only foreseeable way out is realistic write-downs of the debt of Greece, Portugal and Ireland, preparedness to do the same for Italy and Spain, and an aggressive recapitalization of European banks and the ECB. And by realistic, I mean 100% in the case of Greece, and around 80% for the rest.

The emergency euro-zone fund known as the EFSF is far too feeble to take on this task, and the Chinese have emphatically said they will not help.


La fine dell'euro non è più impensabile. Anzi, qualcuno si prepara al peggio. Secondo il Wall Street Journal, in Europa alcune banche centrali hanno cominciato a valutare piani d'emergenza per prepararsi alla possibilità di un'uscita dall'eurozona o di un crollo dell'unione monetaria. Il quotidiano Usa ha aperto oggi il suo sito web con il titolo: "Banche centrali si preparano alla vita dopo l'euro".
Citando fonti al corrente della vicenda, il Wsj fa sapere che alcune banche centrali stanno pensando a come "resuscitare" le valute nazionali. "Almeno una – la Banca centrale d'Irlanda – sta valutando se avrebbe bisogno di assicurarsi ulteriore accesso alle macchine di stampa qualora dovesse fabbricare nuove banconote" in caso di rinascita della valuta nazionale, scrive il quotidiano. In una scheda sono elencati sette Paesi dove le banche centrali stanno valutando scenari alternativi: Irlanda, Grecia, Montenegro (che non fa parte dell'eurozona, ma usa l'euro) e, al di fuori dell'eurozona, Svizzera, Gran Bretagna, Lettonia, Bosnia Erzegovina.

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Al di fuori dei 17 Paesi di Eurolandia, "numerose banche centrali stanno considerando misure difensive per proteggersi contro eventuali contraccolpi qualora l'eurozona si sfilacciasse", dicono altre fonti interpellate dal Wsj. Vari Paesi, tra cui la Svizzera, "stanno considerando possibili sostituti per l'euro come punto di riferimento esterno usato per mantenere stabile il valore della loro valuta".
La pianificazione delle banche centrali è "preliminare", precisano le fonti. "Non rappresenta l'aspettativa che l'eurozona stia andando verso la dissoluzione". Ma – aggiunge il Wsj – "il fatto che i banchieri centrali ne stiano studiando anche solo la possibilità, che fino a quest'autunno era considerata impensabile, sottolinea quanto rapidamente le condizioni si siano deteriorate".
Politici, banchieri e investitori affidano le loro speranze al vertice di Bruxelles, chiamato a trovare una soluzione alla crisi del debito dell'eurozona. Il Wall Street Journal, in un altro articolo, attira l'attenzione sul duo italo-tedesco, formato da Angela Merkel e da Mario Draghi: "Per mesi i media si sono concentrati su Merkozy… Tuttavia, mentre l'Europa si prepara a un vertice decisivo, le speranze di soluzione alla crisi del debito dell'eurozona potrebbero dipendere da una coppia diversa, quella del cancelliere tedesco e del presidente della Bce".
Alla domanda del giorno del Wsj – "Pensate che l'euro esisterà tra dieci anni?" – una debole maggioranza dei lettori risponde di sì. "La posta in gioco è alta", avverte il Wsj. Un fallimento rafforzerebbe i timori sulla capacità di sopravvivenza dell'eurozona. Il disfacimento dell'unione monetaria "non solo ribalterebbe un decennio di integrazione economica ma scatenerebbe anche il caos finanziario". Jp Morgan Chase, segnala il Wsj, ha diffuso un rapporto in cui consiglia a investitori e imprese di mettersi al riparo da un crollo dell'eurozona, anche se la banca d'affari vede solo il 20% di probabilità che ciò accada. Molti clienti "corporate" stanno acquistando derivati valutari per scommettere contro l'euro.
Sfasciare l'unione monetaria sarebbe "un pasticcio", continua il Wsj. Tra le molte sfide, prestiti e depositi denominati in euro dovrebbero essere cambiati nelle nuove valute. E i singoli Paesi dovrebbero decidere se riportare in vita le vecchie valute e, in tal caso, a quale ritmo produrre grandi quantità di banconote. A Montenegro, che prima di adottare l'euro usava il marco tedesco, i funzionari della banca centrale stanno soppesando le opzioni dopo l'euro, prosegue il quotidiano Usa. Tra le varie possibilità, l'uso di un'altra valuta straniera o l'introduzione di una valuta propria (ma attualmente non ha la capacità di stampare la propria moneta). La maggior parte delle banche centrali dell'eurozona hanno "almeno limitate capacità di stampare banconote", precisa il quotidiano Usa, spiegando che ogni anno la Bce assegna loro il compito di stampare milioni di banconote.
Alcuni Paesi, come Irlanda e Grecia, hanno le loro tipografie. Altri appaltano il lavoro a società private. L'anno scorso, l'Irlanda ha stampato 127,5 milioni di banconote da 10 euro e nient'altro. Quest'anno, è uno degli 11 Paesi che hanno avuto il compito di stampare complessivamente 1,71 miliardi di banconote da 5 euro. Nelle ultime settimane – informa il Wsj - funzionari della Banca centrale d'Irlanda hanno avuto discussioni preliminari sull'eventuale necessità di acquisire ulteriori capacità di stampa in caso di rottura dell'euro o di un ritorno dell'Irlanda alla sterlina irlandese. Si è discusso se, eventualmente, riattivare le vecchie macchine di stampa o ricorrere a una società privata.
La Grecia, considerata come il Paese che più probabilmente potrebbe lasciare l'euro a causa dei suoi problemi finanziari, la banca centrale ha una tipografia per banconote chiamata Ieta. Un portavoce della Banca di Grecia ha detto che la banca non sta valutando i modi per rafforzare la sua capacità di stampare denaro. "Non si è parlato della questione", ha detto.
Si stampano euro anche al di fuori dall'eurozona. Nella città dell'Inghilterra settentrionale di Gateshead, per esempio, un impianto De La Rue stampa banconote per vari Paesi dell'eurozona. L'impianto serve anche da sostegno alla Banca d'Inghilterra, che ha un contratto separato per stampare sterline britanniche. Alla Banca d'Inghilterra c'è la preoccupazione che, in caso di crollo dell'euro, l'impianto di Gateshead possa essere sommerso di richieste da parte di ex Paesi dell'eurozona per la stampa delle loro valute nazionali. La Banca d'Inghilterra sta dunque considerando quali misure prendere evitare che sia compromessa la capacità di stampare sterline britanniche. Ma secondo un suo portavoce, la Banca non sta pensando di acquisire "accesso aggiuntivo" all'impianto di Gateshead. Il Ceo di De La Rue ha osservato che un eventuale crollo dell'euro potrebbe aprire altre possibilità nei piccoli Paesi che non hanno impianti di stampa.





Ragazzi, l'euro e' alla frutta...su WSJ e marketwatch in prima pagina stamani......
se salta noi ristrutturiamo, non ci sono Monti ne' mari che tengono.....


Dio benedica l'Italia.
 

Zebro

Valar dohaeris
Io mi sono venduto i miei 26i acquistati a 70 con mediamente 3 figure di gain... e aspetterò che scendano per rientrare di nuovo... un po' mi dispiace, ma sapete com'è... :D
 

drbs315

Forumer storico
Io mi sono venduto i miei 26i acquistati a 70 con mediamente 3 figure di gain... e aspetterò che scendano per rientrare di nuovo... un po' mi dispiace, ma sapete com'è... :D

+ o - le stesse figure ottenute da me sul 23i e sul 17i; bisogna dire che oggi la giornata di festa ci ha molto facilitato l'uscita Zebro, altrimenti mi sa che io almeno sarei rimasto impantanato...
 

Zebro

Valar dohaeris
+ o - le stesse figure ottenute da me sul 23i e sul 17i; bisogna dire che oggi la giornata di festa ci ha molto facilitato l'uscita Zebro, altrimenti mi sa che io almeno sarei rimasto impantanato...

Probabilmente, ma vediamo domani... potrebbero esserci interessanti opportunità. Anche se in generale la situazione è difficile, rientrerei se i prezzi fossero interessanti.
 
Stato
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