luzzogno
Forumer storico
Buona serata a tutti/eCiao Stefano, quando hai /avete un pò di tempo leggi/te qui:
http://www.paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf
E' una cosa seria e, si capiscono tante cose, soprattutto che non dobbiamo mai abbassare la guardia perchè tutto può succedere.
non so se può interessarvi ma la posto ugualmente
E fu così che anche la grande stampa scoprì quello che qualche blogger, come il sottoscritto, aveva già portato all’attenzione da parecchio tempo: la “crande Cermania” trucca i conti!
Anche Jean Claude Juncker aveva lanciato segnali sul problema del debito tedesco, ma evidentemente da noi si continuava a considerare l’Italia come la pecora nera delle grandi nazioni europee.
Ora sembra che si stia iniziando a sfatare il tabù della situazione dei conti tedeschi e francesi, ed a comprendere che il “tiro al piccione” sull’Italia, altro non era se non un tentativo di deviare l’attenzione dai problemi interni della Merkel e di Sarkozy.
La cosa interessante è che adesso si inizia a rivalutare in positivo la gestione del debito pubblico del nostro Paese; e questa rivalutazione proviene da ambienti tedeschi.
A riscattare l’onore dell’Italia è stata la Fondazione tedesca Marktwirtschaft (economia di mercato), che riunisce personalità del riformismo liberale tedesco. Secondo quanto riporta a riguardo Libero, nella classifica della Fondazione l’Italia risulta prima per quanto riguarda la sostenibilità del debito pubblico. La Germania viene seconda, la Francia addirittura quinta.
La giuria della Fondazione, scrive Libero, ha valutato la rispettabilità nazionale, distinguendo tra debito pubblico esplicito e implicito. L’Italia viene premiata perché il divario di sostenibilità tra i due indici è “il più encomiabile”, e Roma ha un fabbisogno di consolidamento di appena il 2,4 per cento.
Il problema dell’Italia, secondo Bernd Raffelhuschen, promotore della ricerca, è la “spesa ingente per pagare gli interessi sul debito”, altrimenti Roma “avrebbe una posizione molto solida”. Per quanto riguarda la Germania, sottolinea Raffelhuschen, ha il debito pubblico maggiore in Europa: 2080 miliardi, secondo Eurostat, pari all’83,2% del prodotto interno lordo.
Per di più, sottolinea Libero, Angela Merkel “predica l’austerità agli europei, ma la Finanziaria 2012 prevede un aumento del deficit da 20 a 26 miliardi”.
Andando a sommare a questi dati le passività della KFW di cui vi ho già parlato, ed includendo anche la parte di spesa pubblica derivante da pensioni e servizi sociali (che secondo le fonti citate da Libero non vengono inglobate nel dato ufficiale) il debito pubblico tedesco schizzerebbe alla iperbolica percentuale del 197% del Pil.
Insomma, parliamo di un mega stock di 7000 miliardi di Euro! E ci sarebbe poi da discutere della situazione di alcune banche tedesche, come Kommerz Bank e Deutsche bank, e della loro esposizione sui toxic assets derivati.
Ora, i dati citati da Libero potrebbero anche non essere del tutto precisi. E va comunque sottolineato che le furbate contabili in questione sono perfettamente legali, in quanto sfruttano delle falle regolamentari.
Al netto di questo, rimane comunque il fatto che la condizione finanziaria della Germania non è per niente virtuosa come tanti soloni vorrebbero farci credere.
Come abbiamo già detto in passato il problema è sistemico. E le difficoltà degli Stati non sono la causa della crisi, ma semmai la conseguenza della follia di un sistema finanziario e bancario lasciato nell’anarchia più assoluta. Se non capiamo questo continueremo a sfracellarci la testa contro un muro di cemento armato.
Intanto possiamo e dobbiamo almeno toglierci il cappello degli asini, affibbiatoci in maniera subdola dai nostri compagni di classe europei: sarebbe la prima riforma intelligente da mettere in campo…,tra l’altro a costo zero.
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belli&brutti