giusto!
io aggiungerei che la nuova tassazione al 20% potrebbe interessare solo i titoli di nuova emissione a partire da una certa data, e non quelli già in circolazione come peraltro avvenne a suo tempo quando fu introdotta.
per un certo periodo sul mercato si trovavano titoli esenti, titoli tassati al 6,25% emessi da settembre 86 a settembre 87 (credo) e poi a partire da settembre 1987 titoli tassati al 12,50%.
sulle date posso sbagliarmi sui diversi trattamenti fiscali non credo.
Ciao Broker e Franco,
penso anch'io che il prossimo anno ci potrebbe stare un ritocco alla tassazione, nel quadro dei sacrifici che verranno richiesti per riequilibrare il debito.
Detto questo non penso però che i nostri titoli andranno a picco per la maggiore imposizione.
Il nostro debito è in mano estera per un buon 50%: a loro interessa poco la capital gain tax.
ciao tommy e simo !!!
lo stato italiano è solido e non c'è
nessuna paura per i tds, anzi sono e saranno sempre i più sicuri, molto più sicuri delle banche.
quel giorno che lo stato italiano va in default, non esiste più neanche una banca , non esistono più le pensioni, gli stipendi e e neanche la frutta la carne e la farina per il pane e le case varranno zero.
ciò premesso....
una piccola stretta sicuramente ci sarà, e toccherà tutte le rendite finanziarie,
per gli italiani, di qualunque tipo, e sara
improvvisa quando uno meno se l'aspetta e per qualunque tipo di emissione (vecchia o nuova). Altrimenti perde l'effetto voluto.
verranno toccate tutte le obbligazioni, le azioni, i cct, etc.
basta ricordare il vecchio progetto: toccava tutti ed era molto LINEARE E INEQUIVOCABILE: era molto CHIARO su questo (come il decreto del 6 per mille, era molto CHIARO). A LARGO SPETTRO, PER TUTTI E PER TUTTO.
E a tassare ci penseranno indistintamente LE BANCHE, agendo sul tuo conto deposito /conto corrente ITALIANO, ogni volta che ti danno rendite, e che poi verseranno i soldi allo stato ITALIANO.
altrimenti non alleggerirebbe il debito, sarebbe solo una ridicola e inutile partita di giro.
nulla di traumatico però. più o meno i numeri che ho detto. diminuiscono temporaneamente i corsi per le vecchie obbligazioni, ma
il capitale alla scadenza è garantito.
Diminuiscono le cedole (ma di poco).
Poi per i cct perdi una cedola soltanto (quella in corso) con diminuita tassazione, e per i btp a breve solo le poche cedole rimanenti, poi, essendo agganciati ai bot a partire dalla cedola nuova, e per i bot esendo solo una partita di giro, l'effetto a partire dalla seconda cedola è pure esso per i cct una partita di giro.
Praticamente ci rimette:
un poco il tasso fisso (tds o obbligazioni bancarie etc.)
un pochississimo gli indicizzati
un poco le azioni
niente i bot (o pochississsimo).
ma tanti pochi fanno un sacco di soldi per lo stato.
tieni conto che le banche o i grossi investitori, che hanno immensità di tds, se ne fregano di queste quisquilie del 0,4%-0,5% (prestano al 10-12%..., vorrà dire che li faranno 10,5-12,5% ....e poi ce ne sono di margini....).
il risparmiatore no, purtroppo.
Però la perdita è minima, anche se va già fin d'ora quantizzata e tenuta in debito conto.
Occhio quindi alla media e lunga scadenza... fare i conti bene...
ciao!!!!!!
P.S. il fatto che il 50% sia in mano agli stranieri è verissimo e mitigherà un po' l'effetto ma non più di tanto. Perchè i risparmiatori venderanno e accadrà la solita mattanza dei buoi, ricomprando poi loro (i grossi investitori stranieri e italiani) sempre più a prezzo minore (senza pagare la tassazione per gli stranieri), e quindi agli stranieri questo giochino andrà benissimo.
Ma i tds restano e resteranno sanissimi. Nulla di catastrofico. Un piccolo ritocco.
vecchia storia.......