Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Scende un po' il ciuchino, ma senza convinzione:rolleyes:
Preferisco stare fermo come una mummia:D
Ciao agli amici, Giuseppe
Quoto. E’ comunque un periodo un po’ strano che va avanti quasi da un anno, o tutto scende, come oggi, o tutto sale cambiando le regole del gioco di una volta. In tutto questo, forse l’elemento più curioso è l’andamento dei BTPi (nati come prodotti da cassettista, anche da “dimenticare” in portafoglio che tanto proteggono il valore reale, forse addirittura utili per farsi una pensione fai da te) come si evince da questo articolo di Marco Liera dell’8 novembre dello scorso anno che mi permetto di riportare.


La strana convenienza del BTpi

di Marco Liera

8 NOVEMBRE 2008
[FONT=&quot]Non c'è una classe di attivo che pare essersi salvata nella tempesta post-Lehman. A picco le azioni, giù le commodities, in picchiata i fondi immobiliari, a tappeto i corporate bond, gli hedge funds non pervenuti. Ma la svalutazione più singolare e inaspettata è quella che ha colpito i titoli di Stato indicizzati all'inflazione, in Italia rappresentati dai BTpi. Sono sempre stati ritenuti degli investimenti efficienti per proteggere il capitale nel lungo periodo, anche se esposti a oscillazioni di breve periodo per effetto della dinamica dei tassi. Ma i rendimenti reali superiori al 3% offerti da queste emissioni sono assai difficili da conciliare con uno scenario recessivo. Ciò che però appare meno spiegabile è che gli inflation-linked sono stati colpiti dalle vendite in misura maggiore dei titoli di Stato nominali, con i quali condividono le preoccupazioni del mercato sulla possibile overdose di nuove emissioni di carta pubblica dovute agli interventi dei Governi a favore delle banche in difficoltà.
Cosa è successo dunque a questi baluardi del risparmio? Torniamo indietro di qualche mese, quando il prezzo del petrolio e delle materie prime alle stelle avevano spinto all'insù le attese sull'inflazione. Anche «Plus24» aveva segnalato che l'inflazione scontata dai prezzi dei BTpi (la cosiddetta break-even inflation rate, il differenziale di rendimento tra titoli nominali e titoli a cedola reale) era più bassa (per l'OaT 2015 il 2,7%) rispetto al 4% e più di incremento del costo della vita atteso. Diverse investment bank e hedge fund hanno fatto questi conti, soprattutto sulle emissioni pubbliche statunitensi, francesi e tedesche; hanno quindi comprato titoli inflation linked e venduto allo scoperto titoli nominali. Con ulteriore possibilità in capo ai detentori di titoli inflation linked di "rivendere" con contratti swap la bassa inflazione implicita ad altri operatori. La costante era la combinazione di un mercato lungo sui titoli reali e corto su quelli nominali.
Il ribasso delle quotazioni delle materie prime e l'accelerazione della crisi finanziaria in settembre hanno radicalmente cambiato le aspettative sull'inflazione, rendendo poco redditizie le posizioni descritte, che sono state rapidamente smontate (unwinding), causando vendite sui titoli reali e ricoperture sui nominali. I titoli di Stato agganciati all'inflazione ora garantiscono rendimenti reali che arrivano al 3,2% dei BTpi 2017. Il peso delle investment bank in difficoltà in queste vendite è stato importante; basti osservare che la riduzione violenta della break-even inflation (che è indice di liquidazioni in massa di titoli reali) si è verificata dal crack Lehman in poi, più che dai primi segnali di caduta del prezzo del petrolio, e ha riguardato soprattutto le emissioni del Tesoro Usa, le più frequentate dalle Goldman Sachs di turno.
L'andamento sorprendente dei titoli inflation linked fa sospettare che i veri grandi proprietari di queste emissioni non siano tanto i fondi pensione internazionali, come in molti si aspettano, ma piuttosto siano (e siano state soprattutto) le investment bank, che introducono nell'andamento delle loro quotazioni degli elementi distorsivi. Il che potrebbe essere letto in due modi: da una parte, come un ulteriore invito ai Governi in cerca di facili consensi a restringere notevolmente il raggio d'azione dei cosiddetti "speculatori" (investment bank prima ancora che hedge fund). Dall'altra, come la riconferma del fatto che, oltre a garantire liquidità ai mercati, l'azione "«distorsiva» di questi speculatori crea delle occasioni d'acquisto senza precedenti agli investitori orientati al lungo periodo. Come appunto sta accadendo ai titoli di Stato agganciati all'inflazione.

[/FONT]
 
arrivera' ad 88 e poi tornera indietro?? oppure si prova a forare la ema 10.???


buona la prima.hanno chiuso pure il gappetto.....male per me perche avevo scommesso sulla seconda anche su possibili storni azionari....invece giu' azioni e 37.e tutti gli altri a ruota...ripeto questa situazione di stallo e' molto pericolosa...e' in costruzione qualche cosa di indecifrabile per il sottoscritto...
 
BTPEI 2041, ORDINI SUI 5 MLD, BE VISTA A 238 PB La Repubblica Italiana ha prezzato oggi il suo nuovo BTPei
2041, il più lungo linker della zona euro, per 3,5 miliardi di
euro a 98,891 con una cedola del 2,55% e un rendimento reale del
2,618%. Sulla base di ciò si può anche dedurre una
break-even-inflation (Be), calcolata in base al Btp nominale
2040, per il nuovo titolo a 238 punti base, in base alle attuali
condizioni di mercato. I francesi OATei 2040 e OAtei 2032 stamane quotano
rispettivamente una break even di 237 pb e di 238 pb, mentre per
il BTPei 2035 la Be è a 249 pb. "Si è vista qualche vendita di BTPei 2035, che è divento
molto caro per via del fatto che ha incamerato inflazione
positiva per comprare il nuovo linker che ancora non l'ha
incamerata e quindi è decisamente meno caro" dice un dealer del
comparto.
 
Anche oggi BTP 35i molto volatile con alti volumi (rispetto alla media) e con importi di un certo significato.
Apertura a 98,37 - Min. 97,53 - Max 98,40 - ora in area 97,70.

Il nuovo BTPi '41 a cedola 2,55 (mi attendevo un 2,60) sicuramente ha dalla sua il fatto di partire da indicizzazione 1.
Vedremo come si comporterà al momento della quotazione sul mercato: il prezzo, come ha postato Dep, è 98,891.
 
Anche oggi BTP 35i molto volatile con alti volumi (rispetto alla media) e con importi di un certo significato.
Apertura a 98,37 - Min. 97,53 - Max 98,40 - ora in area 97,70.

Il nuovo BTPi '41 a cedola 2,55 (mi attendevo un 2,60) sicuramente ha dalla sua il fatto di partire da indicizzazione 1.
Vedremo come si comporterà al momento della quotazione sul mercato: il prezzo, come ha postato Dep, è 98,891.

si sa già quando verrà quotato?
 
Giornata in discesa sul fronte "future", proprio per smentire in pieno la giornata di ieri.

Il future/bund apre a 121,75 si sale sino a 121,84 per poi iniziare a ridiscendere sino a 120,95.
Ora in leggera risalita a 121,07.

FBTP in flessione. Apertura a 115,75 per scendere poi sino a 115,09.
Ora si risale a 115,16.

Il nostro FBTP tiene meglio il passo rispetto al bund.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto