TOTALE DEBITO PUBBLICO: VARIAZIONE
SU ANNO PRECEDENTE
Dicembre 1998 1.241,319 ///
Dicembre 1999 1.269,293 + 2,28 %
Dicembre 2000 1.287,599 + 1,44 %
Dicembre 2001 1.335,433 + 3,71 %
Dicembre 2002 1.342,342 + 0,52 %
Dicembre 2003 1.389,202 + 3,50 %
Dicembre 2004 1.442,994 + 3,87 %
Dicembre 2005 1.510,826 + 4,70 %
Dicembre 2006 1.582,009 + 4,71 %
Dicembre 2007 1.598,971 + 1,07 %
Ottobre 2008 1.670,622 + 4,48 %
Da dicembre 1998 a ottobre 2008 + 34,6 %
E’ netta l’inversione di tendenza attuale rispetto ai dati di fine 2007: + 4,48 per cento mentre un anno prima la stessa voce era stata contenuta a poco più dell’ 1 per cento.
A metà anni ’70, la classe politica italiana scoprì i vantaggi di una gestione allegra del debito pubblico: capì che non serviva stampare carta moneta (come si diceva nell’800), bastava stampare CCT, BOT per finanziare spesa pubblica. La cosa non preoccupava molto i nostri amministratori perché, fino ai primi anni ’90, oltre il 90 per cento dei titoli del debito pubblico era assorbito da cittadini italiani: con questo dato tranquillizzavano la finanza internazionale, perplessa circa il livello raggiunto dal nostro debito pubblico. Si trattava, in altri termini, di un debito “di famiglia”. Oltretutto, i nostri detentori si giovavano degli incrementi di reddito generati dall’assorbimento del 90 per cento del monte interessi pagati dallo Stato.
Dalla metà degli anni ’90, assistiamo ad un allontanamento dei risparmiatori italiani dai nostri BOT, CCT, BTP, spinti anche da una massiccia campagna da parte delle banche dovendo far passare il messaggio: “…i titoli di stato non rendono più…. E se li congelano?...., compri le obbligazioni emesse dalla nostra banca..… abbiamo titoli argentini molto più remunerativi, … abbiamo obbligazioni di aziende validissime private come Parmalat, Cirio, Giacomelli…”. Quella campagna ebbe successo. I detentori stranieri sono oggi oltre il 52 per cento. Ecco alcuni dati:
DETENTORI 1991 1998 2005 2006 2007 Febb. 2008 Agosto 2008
italiani 94,01 70,88 46,69 47,25 49,04 48,70 47,2
Non residenti 5,99 29,12 53,31 52,75 50,96 51,30 52,8
Ad agosto 2008, il livello è sceso ancora, collocandosi al 47,2 per cento, contro il 52,8 per cento detenuto da investitori stranieri, con un aumento di ben 1,5 punti dal febbraio 2008.
Su un ammontare di titoli del debito pubblico pari a 1.390.000 miliardi di euro, circa 735 miliardi sono detenuti da investitori stranieri, contro i 657 miliardi domestici. Ne deriverà una emigrazione di capitali per interessi pagati ancor più consistente di quella calcolata a fine 2007.
Circa la tassazione, non si dimentichi, inoltre , che i non residenti non pagano tasse sugli interessi pagati dallo Stato italiano e che le aziende italiane detentrici di titoli di Stato hanno la quota interessi quale componente del reddito, e su di essi pagano le relative aliquote fiscali.
da giugno/agosto 1997 a oggi c'è stato un abbassamento dei rendimenti dei titoli di stato medio lunghi e non da poco(quasi la metà) e l'economia è cambiata,ma in qualche modo ci hanno abituati a fare conti con tutti quei prodotti che si citavano sopra e con una politica di disinformazione quasi completa. TABELLA DEI RENDIMENTI DEI TDS:
• Rendimento storico delle obbligazioni e dei titoli di Stato • .
![Sono confuso :-? :-?](/images/smilies/icon_confused.gif)