In Gb e Austria andamento divergente dal livello dei rating
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 gen - E' una
tendenza sempre piu' evidente nelle ultime settimane quella
dei cds di alcuni Paesi che divergono dal livello
appropriato, sulla base di modelli di confronto, per il
proprio rating sovrano (S&P). E' il caso, dice Regesta,
della Gran Bretagna che presenta una situazione abbastanza
delicata: "le indicazioni del mercato implicano un
declassamento di uno scalino del rating" al momento il
massimo, e cioe' la tripla A. Un altro caso delicato e'
quello dell'Austria (tripla A), aggiunge ancora Regesta, che
con cds a cinque anni a 86 punti base, in una pura ottica di
mercato, "si trova a un livello implicito simile a quello
del Regno Unito". Anche l'Italia e' al di fuori della sua
gamma 'adeguata' con cds a cinque anni a 116 punti base, ma
si tratta di un fenomeno temporaneo: questo trend,
sottolinea Regesta, "riflette il problema del momento, e
cioe' lo spillover che parte dalla Grecia e arriva
all'Italia attraverso Spagna e Portogallo. Sulla base dei
piani di bilancio e della capacita' dello staff del Tesoro -
continua l'analista - noi consigliamo ai nostri clienti di
sovrappesare l'Italia perche' c'e' nel Paese un rigore
significativo e piani molto credibili". "Non si puo'
riassumere l'andamento di mercato su un singolo Paese
guardando soltanto a due-tre giorni - continua Regesta
commentando il caso dell'Italia che ha un rating 'A+' da S&P
- in questi giorni e' praticamente esploso il caso Grecia e
c'e' stato, si puo' dire, anche un eccesso di
preoccupazione". Il livello raggiunto dai cds sul debito
italiano "e' molto alto perche' piu' o meno simile ai
massimi toccati a fine giugno 2009, ma - ricorda ancora
l'analista - all'apice della crisi, tra fine 2008 e inizio
2009, i cds italiani sono stati anche di 200 punti base", il
che vuol dire che allora per assicurare 10 milioni di
dollari di debito italiano a cinque anni erano necessari
200mila dollari. "A medio termine - e' la previsione - i cds
italiani dovranno correggere sotto i 100 punti perche' ai
livelli attuali sono disgiunti dai fondamentali del Paese".
L'Italia, conferma Cazzulani, "e' un po' stretta" su questo
livello di cds, ma "con il movimento emerso dallo scorsa
settimana a causa della crisi greca, era inevitabile un
allargamento di tutti i livelli di cds". Quello delle ultime
settimane, spiega Regesta, "e' stato un movimento eccessivo,
ma una volta superato il picco della volatilita', la
situazione dovrebbe normalizzarsi, di riflesso, anche per
l'Italia".