Commissariamento integrale per Atene
###Grecia: Atene con le spalle al muro, cinque giorni di tempo - LETTERA DA BRUXELLES -3-
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 10 feb - I creditori ufficiali (Eurogruppo, Commissione, Fmi) hanno perso la pazienza e questa volta hanno messo i greci spalle al muro. Ed e' ormai chiarissimo che la stretta sociale ed economica in Grecia si accompagnera' a una stretta politica eccezionale: la condizione per ottenere il nuovo prestito per scongiurare il rischio di fallimento e di uscita dall'Eurozona e' accettare la vigilanza permanente della Troika. E' commissariamento integrale, una situazione che va ben oltre la "sovranita' condivisa": squadre di esperti di Bruxelles, Francoforte e Washington resteranno ad Atene in servizio permanente effettivo per vigilare come e in che tempi saranno utilizzati i fondi prestati. La sfiducia e' tale e tanta che una parte dei prestiti finira' in un conto separato e bloccato per avere la certezza che sara' effettuato il pagamento degli interessi. "La solidarieta' e' una strada a doppio senso di circolazione non a senso unico", dice la Commissione europea alludendo al fatto che se si prestano i soldi devono anche essere fornite adeguate garanzie. E se il garante non e' totalmente affidabile bisogna affiancarlo e tenergli inevitabilmente il fiato sul collo. Che questa situazione alimenti risentimenti politici in Grecia come in altri paesi in cui l'intervento europeo e' mal tollerato e' a questo punto molto probabile.
E ancora:
La situazione in Grecia continua ad essere tesa. Uno dei principali sindacati della polizia ellenica, la Poasy, ha chiesto alle autorità competenti di emettere ordini di arresto a carico dei rappresentanti in Grecia della cosiddetta troika, che accusano apertamente di voler strangolare il Paese attraverso le misure draconiane imposte al governo di Atene per evitare il default.
Il messaggio è stato fatto recapitare direttamente agli interessati: Poul Thomsen del Fondo Monetario Internazionale, Servaz Deruz della Commissione Europea e Klaus Mazuch della Bce. "Siate avvertiti del fatto che, in quanto legittimi delegati della polizia greca, esigiamo siano emessi nei vostri confronti ordini di arresto per una vasta gamma di reati previsti dalle leggi vigenti, in armonia con il nostro codice penale", si legge nella missiva della Poasy.
I tre emissari sono accusati tra l’altro di "estorsione, istigazione occulta all’eliminazione o alla riduzione delle politiche democratiche e della sovranità nazionali, interferenza indebita in procedure legali fondamentali".