stefanofabb
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Strasburgo, 14 feb - L'Italia
si trova al di sopra della soglia di sicurezza per quanto
concerne competitivita' e debito pubblico. Negli ultimi 5
anni ha perso il 19% di quote di mercato (-6% la soglia di
sicurezza elaborata dalla Commissione), del debito pubblico
si sa tutto (118% a fronte del 60% di Maastricht). In tutti
gli altri parametri l'Italia si trova in zona sicurezza:
media triennale dei conti con l'estero (-2,8% del pil contro
il riferimento di -4/+6%), posizione netta di investimenti
internazionali, tasso effettivo di cambio, cambio nominale,
prezzi immobiliari (-1,4% anno su anno rispetto a un
parametro +6%), flusso di credito al settore privato in
rapporto al pil (3,6% contro riferimento del 15%), debito
del settore privato (126% del pil contro 160%), media
triennale tasso di disoccupazione (76% contro 10%).
Per la Commissione il deterioramento della competitivita'
e' dimostra anche dalla perdita continua di quote di mercato.
"Tali perdite - e' scritto nel documento - sono solo
parzialmente riflesse nel costante peggioramento della
posizione esterna dell'Italia data la relativa debolezza
della crescita della domanda interna". Cio' e' dovuto
principalmente all'andamento della produttivita': "Mentre
l'indebitamento del settore privato e' relativamente
contenuto, grazie alla posizione finanziaria delle famiglie,
il livello del debito pubblico preoccupa specialmente data
la crescita debole e le debolezze strutturali".
si trova al di sopra della soglia di sicurezza per quanto
concerne competitivita' e debito pubblico. Negli ultimi 5
anni ha perso il 19% di quote di mercato (-6% la soglia di
sicurezza elaborata dalla Commissione), del debito pubblico
si sa tutto (118% a fronte del 60% di Maastricht). In tutti
gli altri parametri l'Italia si trova in zona sicurezza:
media triennale dei conti con l'estero (-2,8% del pil contro
il riferimento di -4/+6%), posizione netta di investimenti
internazionali, tasso effettivo di cambio, cambio nominale,
prezzi immobiliari (-1,4% anno su anno rispetto a un
parametro +6%), flusso di credito al settore privato in
rapporto al pil (3,6% contro riferimento del 15%), debito
del settore privato (126% del pil contro 160%), media
triennale tasso di disoccupazione (76% contro 10%).
Per la Commissione il deterioramento della competitivita'
e' dimostra anche dalla perdita continua di quote di mercato.
"Tali perdite - e' scritto nel documento - sono solo
parzialmente riflesse nel costante peggioramento della
posizione esterna dell'Italia data la relativa debolezza
della crescita della domanda interna". Cio' e' dovuto
principalmente all'andamento della produttivita': "Mentre
l'indebitamento del settore privato e' relativamente
contenuto, grazie alla posizione finanziaria delle famiglie,
il livello del debito pubblico preoccupa specialmente data
la crescita debole e le debolezze strutturali".