Buongiorno a tutti
![Smile :) :)](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
Invece credo (ma non lo spero ) che sia giorno di realizzi per diverse tipologie di investitore.....chi tira il fiato dopo incastramento, chi invece realizza l acquisto dei giorni precedenti.
Ciao Topo,buona giornata a TT/E
Euforia post LTRO II: attenzione!
Scritto il
2 marzo 2012 alle 09:59 da
Dream Theater
Record dei depositi in BCE, bilancio della Banca Centrale Europea che vola, ma i problemi sono tutti sempre lì
La botta di vita che la Bce ha dato al mercato,
530 miliardi circa di denaro fresco sonante, è stata un vero e proprio antidepressivo per borse, BTP e similari. Una medicina non curativa ma
una vera droga. E in circa tre mesi, facendo le somme, siamo arrivati ad oltre
1 trilione di Euro dato in pasto alle banche. Oltre 1.000 miliardi, una cifra “
monstre” che ha iniziato a preoccupare anche
teutonica Bundesbank. Come non condividere questi timori? Le cifre date al mercato stabilizzano le quotazioni, abbattono gli spread, fanno salire le borse.
Ma poi strutturalmente cosa cambia?
Intanto però, oltre le cose che tutti avrete già visto (rally dei mercati), volevo farvi notare qual cosina di diverso ed interessante.
Oltre all’impatto sugli spread che vi riporto qui sotto.
Innanzitutto il
Bilancio BCE. Signori, la
Banca Centrale Europea ha stampato nuova moneta per un importo che è pari circa al
33% della liquidità precedentemente presente sul mercato! Vi sembra poco?
Liquidità che certo verrà in futuro riassorbita e “distrutta” però ora è presente… E dove va? Ma ovvio… A drogare i mercati e non solo.
Interessante il punto di vista di
Benigno, docente Luiss, che condivido in toto:
.
(…) In effetti, i progressi di queste settimane suggeriscono, forse un po’ incautamente, che la soluzione della crisi possa incardinarsi sul seguente mix di politiche: una Bce pronta ad agire in soccorso delle banche come si addice al prestatore di ultima istanza per eccellenza, i governi come ultimi responsabili della propria posizione debitoria, le istituzione europee come guardiane dei progressi verso l’austerità fiscale, e qualche agenzia come l’Esm atta a fronteggiare situazioni di emergenza. Se fosse questa la soluzione, avrebbero torto tutti quelli che, come chi scrive, hanno sostenuto la necessità di garanzie ultime a sostegno dell’unione o con una maggiore integrazione europea, tramite il debito federale, o con un nuovo ruolo di prestatore di ultima istanza per la Bce a copertura anche del debito sovrano.
Ma il peccato originale rimane. Il pacchetto corrente non risolve il problema fondamentale delle crisi di fiducia su debiti sovrani di taglia XXL come quello italiano. Cioè la possibilità che la semplice sfiducia possa far passare un debito da una stato di illiquidità ad uno di insolvenza. Giochiamo ancora pericolosamente sull’orlo di questo baratro. Non siamo ancora lontani perché semplicemente non sappiamo che governo avremo nel futuro, quanto grave sarà la recessione, chi mai potrà finanziarci se ricadiamo in difficoltà, cosa potrà succedere se usciamo fuori dal mercato. Sono tutte domande senza alcuna risposta.
Le iniezioni di liquidità risolvono in una certa misura il problema del rifinanziamento delle passività del sistema bancario, ma non possono sostenere il valore degli attivi al di là dei fondamentali. Parte di queste attività finanziarie sono investimenti in debito sovrano, e qui bisogna sottolineare come la nuova corsa delle banche verso i titoli di Stato aumenta ancor di più il rischio sistemico che, seppure ora è dormiente, sappiamo può risvegliarsi all’improvviso e destabilizzare i mercati finanziari. Ma c’è molto di più e di sconosciuto negli attivi bancari. Si noti che la taglia degli intermediari in Italia è due volte e mezzo più grande del Pil, in Spagna e Portogallo tre volte, in Irlanda dieci. La fase due ha lanciato un campanello di allarme sulla solidità del settore bancario e, inevitabilmente, apre la stagione del deleveraging delle banche proprio quando si apre la terza fase della crisi, quella delicata della recessione.
(…) Rischiamo che prima o poi la malattia europea si ripresenti in una forma più acuta, se mai la liquidità della Bce anestetizzasse anche quelle poche e blande discussioni per una maggiore integrazione europea. (Source)
Esatto, un sistema basato sulla
FIDUCIA in un mondo sommerso dal debito che per risolvere I problemi dovrà ricorrere al deleveraging. Ed è impensabile che questo processo sia indolore, anche se oggi gli antidepressivi ci stanno riempiendo di fiducia e di euforia.
Ma i problemi, quelli, sono sempre lì…
M5S ci saremo anche NOI
![Ciao a tutti :ciao: :ciao:](/images/smilies/ciaoatutti.gif)
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belli&brutti