trama europea per far cadere Berlusconi

Prova a rileggere
magari capisci di più


l'articolo pone domande e insinua dubbi

il tipo poi ha lavorato del per i "SERVIZI" italiani [oddio magari è un vero disinformatore della Digos che serve allo scopo... però prendiamone visione...]


appunto:
quando tu ti rileggi, scopri proprio quello che ho trovato io in prima lettura

cura te ipsum
pensaci
 
Clamoroso: FT afferma che al G20 di Cannes la Merkel in lacrime obbligò USA e Francia a mettere all’angolo l’Italia chiedendo l’intervento dell’FMI



Detto questo, l’articolo di FT dimostra senza alcun dubbio che alla fine del 2011 ci fu in piano per annichilire il Belpaese salvando l’Euro e gli alleati attuali degli USA. Alleati USA che non sono precisamente gli alleati storici del paese d’oltreoceano: fino al 2008 la Germania e la Francia erano traditori, non avevano voluto combattere la guerra in medio oriente con Bush, mentre l’Italia era in prima fila. Oggi l’Italia è il maverick della situazione, si dice che Obama odii gli italiani (troppo spesso di fede Repubblicana), quindi sembra logico che i fieri paladini della libertè si sentano nel giusto ad approfittarsi dell’Italia. Leggete l’articolo originale di FT e fatevi un’idea sull’atteggiamento di Sarkozy nei confronti del Belpaese.

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manca il link al Financial Times

in assenza, ovviamente, il post si candida per la quazzata del mese


24 ore di attesa :) è in inglese, è più difficile recuperare il link :D
 
manca il link al Financial Times

in assenza, ovviamente, il post si candida per la quazzata del mese


24 ore di attesa :) è in inglese, è più difficile recuperare il link :D
con una piccola ricerca con santo gugol avresti potuto trovare
Press News: Il Financial Times rivela inquietanti retroscena sulle decisioni più importanti per il destino dell'euro da 10 anni a questa parte
Il Financial Times rivela inquietanti retroscena sulle decisioni più importanti per il destino dell'euro da 10 anni a questa parte


Sul Financial Times è apparso uno degli articoli di giornale più appassionanti degli ultimi anni. L’intero testo si trova a questo indirizzo (necessaria una registrazione gratuita). È un lunghissimo retroscena sulla notte dell’euro, a firma Peter Spiegel,che della testata è corrispondente da Bruxelles. Un romanzo breve (5 mila parole), primo di una serie che il quotidiano dedica alla ricostruzione delle giornate che cambiarono per sempre l’Europa. L’interesse per il lettore italiano è doppio: il nostro Paese è, nel novembre 2011, lo spartiacque per la sopravvivenza dell’euro, e manca una ricostruzione non strumentale di cosa accadde in ore che costarono la caduta di due governi (Papandreou e Berlusconi), sotto il rischio concreto di una "catastrofe finanziaria".


IL POKER GRECO
Il G20 di Cannes del 3-4 novembre diventa un appuntamento carico di tensione. Il premier greco Papandreou ha annunciato un referendum sull’uscita dall’euro. L’eventualità manda letteralmente nel panico soprattutto i paesi creditori.
A 48 ore dall’inizio del vertice Sarkozy raduna tutti i protagonisti del redde rationem: il premier greco, la Merkel, il capo dell’eurogruppo Juncker (oggi candidato del Ppe alla guida della Commissione Ue), il capo del Fondo monetario Christine Lagarde, i capi dell’Unione José Barroso e Herman van Rompuy.
Il dramma greco è affiancato a quello italiano. Roma, rispetto ad Atene, è «too big to bail». La Lagarde è durissima: «L’Italia non ha credibilità». Quel che si fa con la Grecia avrà una ricaduta immediata, ed esponenziale, sul nostro Paese. Con Papandreou c’è Venizelos, ministro delle Finanze. Sarkozy mette spalle al muro il premier ateniese, per evitare il referendum e costringerlo a prendere una decisione lì, sul posto: dentro o fuori.
Qui si apre un retroscena nel retroscena: il Ft racconta che Barroso poche ora prima, all’insaputa di Merkel e Sarko (padrone di casa del G20), incontra il capo dell’opposizione greca Samaras, offrendogli sostegno istituzionale a un governo di unità nazionale a patto di abbattere il referendum. Poi inizia il vertice «vero». Senza che i premier sappiano dell’accordo Barroso-Samaras, il capo della Commissione Ue fa il nome di Lucas Papademos, vicepresidente della Bce, come possibile guida di un esecutivo di larghe intese ad Atene. «Dobbiamo ammazzare questo referendum», dice Barroso. Venizelos soppianta il suo premier e cancella il referendum con una dichiarazione ufficiale. Papademos diventerà premier sette giorni più tardi.

La Grecia è «sistemata»
.

A questo punto bisogna sollevare una barriera contro l’assedio dei mercati all’euro. La trincea si chiama Italia. Molti delegati sono sconcertati dalla presenza al tavolo di Obama, che in teoria non ha titoli per sedersi a una riunione informale sull’eurozona. Segno di debolezza delle istituzioni comunitarie?
«BERLUSCONI IS RIGHT»
Il nodo cruciale è il ruolo del Fondo monetario. Come più volte raccontato da Giulio Tremonti, l’Italia declina l’offerta di una linea di credito da 80 miliardi di dollari, accettando solo il monitoraggio del Fmi. «I think Silvio is right», dice Obama, buttando sul tavolo una carta nuova, che assegna a Berlino una posizione cruciale. Per aggirare i veti dei trattati che impediscono alla Bce di finanziare direttamente gli Stati, il presidente Usa - in accordo coi francesi, alla faccia del tanto sbandierato asse Merkozy raccontato in quei giorni - propone l’utilizzo del «bazooka» con un’ennesima sigla: SDR. Che sta per «special drawing rights» (diritti speciali di prelievo), un particolare tipo di valuta che il Fmi stesso usa come unità di conto della partecipazione finanziaria dei singoli Stati. Una strategia simile (usare la potenza di fuoco degli SDR contro la crisi) era stata usato nel post-Lehman. Qui si tratterebbe di riversare quelle risorse nel fondo salvaStati europeo in via di formazione.
Obama vuole che la Germania alzi la quota degli SDR. La Merkel apre, purché l’Italia accetti di farsi commissariare dal Fondo.Tremonti e Berlusconi non mollano, Angela neppure, a causa di Weidmann. La tensione è totale. La riunione si scioglie con un nulla di fatto, salvo la richiesta al governo di Berlino di provare a smussare la Buba . «Non mi prendo un rischio simile se non ottengo in cambio nulla dall’Italia». Alla conferenza stampa dopo il G8 Berlusconi rivela l’offerta del Fmi e il «no» italiano. Pochi giorni dopo, il governo cade. Al supervertice non è successo nulla. Toccherà a Draghi tenere in piedi l’euro, e a noi pagare per il fondo salvastati.
di Martino Cervo

Il racconto si apre con una scena difficile da immaginare: Angela Merkel è in una stanza di hotel con Obama, Barroso, Sarkozy, e piange. «Non è giusto», stritola tra i denti con le lacrime agli occhi, «Io non mi posso suicidare». Perché la signora d’Europa è ridotta così?

E' Libero che riassume l’articolo di Spiegel:

Siamo, come detto, a inizio novembre 2011. L’estate si è conclusa avvolta dalle fiamme dello spread. La Grecia è sul filo della permanenza nell’euro. L’Italia è la prossima preda di chi scommette sull’implosione della moneta unica, lo spread vola a quota 500, il governo traballa sulle pencolanti stampelle dei «responsabili», Merkel e Sarko hanno appena sghignazzato in mondovisione alla domanda sull’affidabilità di Berlusconi.
Quel che segue è il miglior esempio possibile per raffigurare il nodo della "democrazia" ai tempi della crisi, e investe in pieno il tema della famosa «indipendenza» delle Banche centrali. La gestione degli SDR è infatti in capo a queste ultime. E il capo della Bundesbank è Jens Weidmann, custode dell’ortodossia dell’austerity tedesca. Appena si diffonde il piano Obama-Sarko, il «falco» Weidmann apre le ali e dice «nein» al telefono con i delegati tedeschi: la Germania non paga. La Merkel scoppia in pianto e pronuncia il suo: «Non è giusto, non posso suicidarmi. Non posso decidere io al posto della Bundesbank». Il dramma dell’euro è qui: quattro tra i più potenti governi eletti - più o meno democraticamente - del mondo si fermano davanti al veto di un banchiere.





 
niente cortesia di postare l'articolo?
bene: niente cortesie rischieste, nè accordate

mi iscrivo, leggo e poi vedo se FT ha detto ciò che gli viene attribuito
 
letto l'articolo

estratto

The leaders met again the next morning but the momentum was gone. “The storm was over,” said one person at both meetings. The SDR plan would never again see the light of day. Italy would get a monitoring programme but no funding. And to compound the failure, Mr Berlusconi at his closing news conference publicly acknowledged what everyone had assiduously attempted to keep secret: that the IMF had offered him a rescue programme. Italy would suffer the stigma of needing a rescue but without receiving any assistance.



quindi?
lo FMI NON è intervenuto
e questi 'inquitenti retroscena' cosa sono ? cronaca?


spiegati Tontolì o stavolta la medaglia del kazzaro ....
 

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